GAETANO CORALLO A BELPASSO
La raffinata e fresca sensibilità culturale di Silvana Leali si avvale di
uno strumento di decodifica particolarmente efficace: la conoscenza e la pratica
professionale della psicanalisi. Grazie a lei ho conosciuto ‘a distanza’
Gaetano Corallo, artista e nello stesso tempo personaggio interessante.
Recuperando una delle funzioni originarie della creatività artistica, ovvero quella
di fornire elementi di arredamento urbano, cioè contributi funzionali all’espressioni
dell’anima di una comunità stanziata su un determinato territorio, Gaetano
decora gli angoli cittadini di Belpasso - soprattutto della pavimentazione - con
geometrismi euclidei che contengono citazioni di un ancestrale decorativismo
arabo, sempre presente nella matrice genetica della cultura siciliana;
geometrismi mai invasivi nelle forme e discreti nei loro cromatismi, che sono
particolarmente morbidi, valendosi di tonalità pastello a moderata luminosità. L’arredo
urbano personalizza e rende familiari gli spazi destinati a declinare il tempo
degli abitanti: Gaetano Corallo ne è consapevole e con generosità trasferisce
nei vicoli di Belpasso le sinestesie della sua anima.
Roberto Rapaccini
Coralli a
Belpasso di Silvana Leali
Se cercate il
signor Corallo di mattina all'indirizzo di casa non lo troverete. Lo incontrerete,
se ne avrete l’occasione, in una delle tante traverse di Belpasso, il paese
delle cento statue, intento a imbrattare o abbellire i muri di
pietra lavica. Lasciare delle impronte, dei segni, come Pollicino nella fiaba
di Grimm, ha suscitato nei cittadini o paesani, sorprese, inquietudine e
polemiche. Sorprese di fronte alla visione della geometria policroma, e polemiche
in chi critica l’altro senza impegnarsi nel cambiamento di sé stesso. Il signor
Corallo ha lavorato in Germania e continua a disegnare con la passione iniziata
nell'infanzia. Dipinge, scolpisce, inventa figure con materiali di recupero, cuce,
colora stoffe, compone musica e scrive poesie. Il signor Corallo è un maestro-artigiano
poliedrico essenzialmente raffinato nella sua semplicità euclidea così,
lo definisce un artista contemporaneo: Roberto Rapaccini, poiché, se l'atto
creativo nasce dal vuoto, è solo nel riconoscimento dell’Altro che intesse
relazioni. Conoscere la Storia dell’Arte, essere esperti critici o
professionisti affermati non ci definisce artisti. Il Maestro Corallo, prima di
arrivare alla astrazione, ha disegnato dal vero ciò che ha visto: studi sulla natura,
senza copiare da modelli precostituiti. Cogliere l’essenzialità delle forme è
alla base del processo artistico. L’osservatore entra nel quadro: guarda
ed è a sua volta, guardato dall' opera. Freud ci ricorda come i poeti sono
alleati preziosi in grado di intuire ciò che la psicoanalisi ha scoperto: quel faticoso
lavoro chiamato da Lacan trattamento del reale. Il reale è ciò che
irrompe nel quotidiano. Ma che cos’è il reale? “Il reale è ciò che resiste al
potere della interpretazione. Il reale non coincide con la realtà tende a
essere il velo che ricopre l’asperità nella scabrosità inemendabile del Reale” (Lacan). L’opera
non va confusa con la personalità dell’Autore, ma colta in ciò che trasmette. Dipingendo
marciapiedi e case abbandonate Gaetano Corallo entra nel discorso sociale, non
lascia Spazzatura dietro di sé ma, tracce di
coralli/doni gratuiti alla comunità. La sua produzione esprime una attenzione
singolare alla storia del paese. Un paese tra innovazione e conservazione, tra
sacro e profano, miseria e nobiltà, festa e sofferenza psichica, poiché non
c'è produzione di possibile cura se non c’è possibilità di abitare il rischio"
(cit. Pier Aldo Rovatti)
Silvana Leali
Belpasso, i disegni di Gaetano Corallo per le vie del paese
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- https://youtu.be/tjR_nbiNW1M