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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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POESIA a cura di Chiara Passarella

Chiara Passarella è nata a Terni nel 1960 dove ha compiuto studi classici e lavora presso l’Amministrazione Comunale.
Ha partecipato negli anni 2002 2004 e 2006 al Concorso Internazionale  'Lune di Primavera'  classificandosi sempre ai primi posti. Le relative poesie sono pubblicate nei volumi  “DisArmonie”. Altre poesie sono pubblicate nel volume “La donna e il lavoro” edito dall’Inail e Anmil per  la giornata internazionale della donna.
Ha curato l’organizzazione presso la Biblioteca Comunale di Terni nel maggio del 2004 della presentazione del libro di poesie di Sandro Pioli “Lo Specchio” vincitore del Premio Elsa Morante, di cui  ha scritto la prefazione.
E' presente nell’edizione “Poesie per le donne 2006” edito dall’Associazione Minerva e nel marzo dello stesso anno è stata finalista al Premio Letterario Nazionale  Giorgio Belli.
Nel dicembre 2006 ha ricevuto la segnalazione con merito da parte della giuria presieduta da Maria Luisa Spaziani nella sezione poesia del Premio Letterario Nazionale Scriveredonna a Pescara.
E’ stata presente nel mese di marzo 2007 alla seconda edizione del   "Premio Mimosa : la Poesia “  ricevendo un attestato di merito.
Oltre a scrivere poesie ha pubblicato alcuni racconti nella rivista letteraria “Storie”.
Collabora  nell’ambito di rubriche radiofoniche e televisive  locali sul tema della poesia e cura l’organizzazione di eventi culturali con letture e reading di poesie sia in ambito cittadino che regionale.
A fine ottobre 2007 è stata pubblicata dall’editore Tracce  la silloge  di poesie : “Frammenti di un’anima in lapislazzuli”, opera prima dell’autrice, con prefazione a cura della poetessa brasiliana, candidata al Nobel, Marcia Theophilo. Il libro è stato presentato il 23 novembre 2007 presso la Bibliomedioteca di Terni alla presenza dell’Assessore alla Cultura Sonia Berrettini, della poetessa Marcia Theophilo, del direttore de Il Messaggero Valter Patalocco: erano presenti anche varie testate giornalistiche e  mezzi di comunicazione radio televisivi locali e regionali.
Ha ricevuto  segnalazioni relative al libro anche da parte di  Lidia Menapace, Luca Benassi, Anna Buoninsegni, Maria Luisa Spaziani.
Nel dicembre 2007 ha nuovamente ricevuto la segnalazione per merito da parte della giuria del Premio Letterario Nazionale Scriveredonna, presieduta da Maria Luisa Spaziani, per la raccolta : “Dopo l’amore: divagazioni fra musica cinema e poesia
Ha collaborato all’allestimento della pièce teatrale “Norma” di Oreste Crisostomi, opera che ha debuttato il 17 febbraio 2008 a Terni e sta tuttora replicando in vari teatri della provincia.  Sempre nel mese di maggio 2008 è stata recensita sul mensile a tiratura nazionale “Noi donne” dal poeta e critico letterario  Luca Benassi. Qui di seguito viene riportato il link per la lettura della recensione: http://www.noidonne.org/articolo.php?ID=01864
A giugno 2008 nella città di Perugia  vince il primo premio della 12^ edizione del  Concorso letterario multiculturale “Lune di Primavera “ sezione poesia.
 Nell’aprile del 2009 l’autrice viene segnalata con merito alla prima edizione del concorso letterario “Donne all’opera” organizzato dal Centro per le pari opportunità del Comune di Terni.
Il 9 ottobre 2009 riceve la segnalazione nell’ambito del concorso “Parola in corsa” organizzato dall’ATC Azienda Trasporti Consorziati di Terni.
Nel Marzo 2010 si classifica terza al “Premio Mimosa 2010 - dalla vita alla riga: storie di donne” con il racconto “Libera”.
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Pubblicate in occasione del Natale 2010-2011
L’abete
Chi abita sull'abete
tra i doni e le comete?
C'è un Babbo Natale
alto quanto un ditale.
Ci sono i sette nani,
gli indiani,
i marziani.
Ci ha fatto il suo nido
perfino Mignolino.
C'è posto per tutti,
per tutti, c'è un lumino
e tanta pace per chi la vuole,
per chi sa che la pace
scalda anche più del sole
(Gianni Rodari)

LETTERA DI NATALE di Maria Luisa Spaziani *(clikka qui)
Natale non è altro che questo immenso
silenzio che dilaga per le strade,
dove platani ciechi
ridono con la neve
altro non è che fondere a distanza
le nostre solitudini,
stendere nella notte un ponte d'oro.
Sono qui col tuo dono che il mio illumina
di dieci stelle-lune,
guidandomi per mano
dove vibra un riverbero
di fuochi e di lanterne (verde e viola),
di girandole e insegne di caffè.
Un pino a destra
per appendervi quattro nostalgie
e la mia fede in te, bianca cometa
in cima.


Maria Luisa Spaziani si è affermata nel corso di oltre mezzo secolo come una delle esperienze più alte e coerenti del Novecento poetico italiano. La coerenza della sua poetica è comunque sfaccettata e poliedrica, a dimostrazione di ciò la poesia “Lettera di Natale” nella quale sono presenti forti richiami spirituali coniugati ad un’attenta osservazione degli elementi naturali. La natura diventa il tramite, quasi protagonista, del colloquio della poetessa con le parti più profonde dell’anima. I colori e i luoghi sono presenti con la stessa forza della lirica interiore. Tutti gli elementi fanno di questa poesia uno degli esempi lirici migliori del senso del Natale, scevro da pastoie di banalità e consumismo.  Chiara Passarella

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Sei andata via
la notte di Natale
Hai vissuto
ingombrando
sei morta
in punta di piedi
E' rimasta di te
una piccola parte
atavica
congenita
genetica
Il senso della morte
dentro al male di vivere
e viceversa
Tutti hanno scommesso
che nessuno avrebbe pianto:
si sbagliavano.
Io piango
ma forse piango me
o meglio di me
che sono te
o di te che sei una piccola parte di me
Cadono le lacrime
e rigano il volto
Il male di vivere
attanaglia questo inverno
senza calore
E' freddo
come fredda era
quella mattina di Natale

Chiara Passarella

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dialogo ad una voce**

Dalla finestra del mio giardino
un pesco intreccia fiori bianchi
ai rami di una magnolia annoiata
(povera me)
ascolto musica di sottofondo
e sublimo la solitudine

Dalla mia lente di ingrandimento
crepe impercettibili ad occhio nudo
diventano voragini
(povera me)
continuo a giocare
e faccio finta di non sapere

Sull’onda del male di vivere
la forza di fingere
col sorriso del distacco
(povera me)
sento fin dove gli altri non arrivano
e faccio finta di non capire

Nello specchio del mio lago
amo e detesto chi mi somiglia
per le mie stesse motivazioni
(povera me)
nel frammento istantaneo di questo momento
sono felicemente felice

Immagine riflessa di
commedianti in viaggio
sensibili a nuovi occhi
(povera me)
so che non sono i miei
ma mi appartengono

*individualità/universalità
apparenti contraddizioni
nel nostro mondo capovolto
assumono significati diversi*
penso anche io che non sia
incoerente come pensiero*

*(dialogo fra Narciso e la sua immagine)

La poesia "Dialogo ad una voce" è di Chiara Passarella e fa parte della raccolta " Oltre l'amore: divagazioni fra musica cinema e poesia".

** vedi “Povero me di Francesco De Gregori (Album “Canzoni d’amore” – 1992) e “I commedianti” di Roberto Vecchioni (Album “Sogna ragazzo sogna” 1999).

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Ricerco tue tracce
nella spiaggia dei desideri
orme appena visibili
martoriate dall’uragano notturno
linfe vitali di anime affini
che il vento nero della ragione
ha sospinto ancora nei suoi anfratti

Possiedi la chiave per darmi la pace
e il demone paralizza la tua mano
la mia, titubante, accarezza il suo strumento
e affidare al mare questa bottiglia
dilata soltanto il tempo d’attesa

Il turbinio delle onde mostra
la bocca famelica del demone antico
(inutile gridargli di andare a cibarsi altrove)
e cavallucci marini allontanano
schegge impazzite di anime....

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POESIE VINCITRICI DEL PREMIO "MACOR"



Nostòs  (il ritorno)             

Torno alla tua terra, padre
la terra dei miei amori

Questo autunno accecante
colpisce gli occhi
in dardi dorati

frammisti a tenui verdi pastello
giocano a nascondino
i marroni delle foglie

che smarrite sui rami
salutano il mio mattino

Ho visto
vite confezionate
come abiti su misura

e sarti schiavizzati
da clienti capricciose

Ho visto
perdurare amori non corrisposti
fino a rasentare la follia

e testardi giochi di cuore
logorare la mente
in rabbie inesplose


Tornerò padre
accompagnata dal mio amore
sola
alla ricerca di radici sepolte
dal timore di vedere la realtà.


Nostòs  2

Culla verde
fra monti e lune
dondola
nel vento aromatizzato
di  mandorle dolci
e
biscotti appena sfornati

Sfumano
nel profilo della bella addormentata*
i  lineamenti di bimba
protetta
dall’abbraccio di
suo padre e sua madre

Tornano
gli antichi  giochi infantili
nelle radici della terra
arsa dal sole
patria di poeti e
pastori

Stringono
gli occhi
i volti
dei suoi avi
e sua sorella
ride
al racconto di antiche fiabe

Lo spiedo gira
il vino attende  nel bicchiere

L’arrivo
alla casa del padre
è compiuto

La metamorfosi
del ritorno alla fanciullezza
prende vita
nel refrigerio della solitudine.

* Il Gran Sasso, visto da lontano, sembra  una donna distesa, che dorme. Da qui il nome: "La bella addormentata” che lo stesso D’Annunzio coniò osservando da Pescara la gigantesca montagna. 

Il profumo della magnolia 


Magnolie bianche
si schiudono come labbra carnose
nel fremito di una giornata primaverile

semi nascosti nella terra
attendono  il  loro tempo e mulinelli di sabbia
si fanno vortice nel vento di una giornata marina

cieli azzurri sfumati di bianco e violetto
salutano la breve alba del fiore sul ramo
mentre
lune stelle e soli manifestano in alternanza
silenziosi baci rapiti alle cupole delle chiese

nuvole sospese sorridono al ritorno indomito
di una passione fulminata da un atavico sempre
e
brezze notturne accarezzano il mio amore
ricondotto al sogno nel tepore delle mie radici.

** La prima e la seconda poesia sono riferite all'Abruzzo ed in particolare a Pescara,  città natale del padre di Chiara. Nella seconda c'è un chiaro riferimento a Gabriele D'Annunzio.

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)