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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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637. DELUSIONE da un'Americana a Venezia
Ho saputo
dall'anziana zia molto cara che ci ha lasciato quest'estate, che riposi in
pace, che il bisnonno le aveva detto, quando era ancora giovane, "Devi
imparare a convivere con la delusione."
Sempre un saggio consiglio, uno che spesso mi salta in mente quest'estate. Gli esempi di violenza e di stupidità
continuano ad aumentare oltremare. Persone
di colore, fra di cui bambini e teenager,
vengono aggrediti e respinti senza motivo legale da razzisti che spesso chiamano
in causa la polizia. E' successo anche
ad una signora di colore che voleva semplicemente usare un coupon in un negozio! Neonati e giovani centroamericani rimangono
non rintracciabili, già separati dai genitori alla frontiera. Negli USA, dal 1° agosto, chiunque voglia
farsi un'arma da fuoco 3D a casa e portarla in giro lo può fare. Anche il malcostume si diffonde. Alcuni giornalisti statunitensi, una volta sempre
ben misurati, cominciano ad usare linguaggio un pò rozzo, come se ci fosse una
gara in atto per vedere chi, fra loro e il capo del governo, possa essere più
terra terra. Vedere gli standard della
società abbassarsi sempre di più è un'esperienza deludente, un pò come
immaginare le orde di barbari a distruggere l'antico mondo civilizzato. Ho appena scoperto che la parola deludere, disappoint e delude in lingua inglese, proviene dal latino "prendersi
gioco," derivato dal termine ludus,
"gioco". Quindi, quando siamo
delusi, sarà che la vita ci porta in giro?
Siamo delusi dal meteo che guasta l'avvenimento all'aperto. Dal ristorante o dall'albergo che non era
all'altezza delle recensioni. Dalla
persona che sembrava felice di rimanere in contatto e che non l'ha fatto. Siamo delusi, presi in giro, nel corso della
vita quotidiana. Arriviamo alla fermata con
tre secondi di ritardo e l'autista non apre, ma ci lascia a terra. Lavoriamo sodo per preparare qualcosa--l'esame,
un progetto, un pasto--e non ci viene data l'approvazione. Diamo il cuore alla persona amata e poi, senza
troppe spiegazioni, ci troviamo soli a chiederci perché. Cercando di capire meglio l'esperienza
universale della delusione, ho trovato in rete tante frasi. Oriana Fallaci la definisce: "Niente
ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.
Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza
svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita, cioè dal
voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo." Alda Merini: "Non mi manca quello che
mostravi di essere, mi manca quello che pensavo tu fossi." Alexander Pope: "Beato colui che non si
aspetta nulla perchè non sarà mai deluso."
Poi l'Anonimo, "Non conosci la differenza tra essere arrabbiata ed
essere delusa? Te la spiego io. Quando si è arrabbiati si urla, si piange, si
litiga, ma poi ci si calma e tutto passa.
Quando si è delusi, si urla dentro, si mostra calma apparente, ma non
passa. Ti logora dentro e ti
cambia." E' vero, la delusione ti
cambia. Ti insegna una certa
autonomia. Ti apre gli occhi e ti fa più
"realista", cioè in grado di accettare gli scherzi poco divertenti
della vita. Come disse Nietzsche,
filosofo, "Quanto più l'uomo si è illuso, tanto più è rimasto
deluso." Reggere la delusione,
specialmente il tipo che colpisce dritto al cuore--l'amato infedele, l'amico
falso, il traditore--ci costringe ad accettare che qualche volta, anzi, quasi
sempre, le cose non sono come credevamo.
Di tutte le frasi che ho trovate sull'argomento, preferisco questa di Eliza
Tabor Stephenson: "La delusione per un'anima nobile è ciò che è l'acqua
fredda per un metallo che brucia: rafforza, tempera, intensifica, ma non lo
distrugge." Pensando ai giovani ed
anche ai maturi, vi lascio con un pensiero del connazionale Mark Twain: "Tra
vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto, ma da quelle che non
avete
fatto. Allora levate l'ancora,
abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate.
Sognate." Spero che tutti i
giovani, chi col cuore contuso, chi con il cuore alzato, che osservano lo
scempio del nostro bel pianeta e la scarsa guida morale dei valori di oggi, non
perderanno mai la fiducia nel Bene, quello che c'è nell'umanità intera, e diventeranno
sempre più forti nella battaglia contro le forze della stupidità, dell'avidità
e dell'indifferenza. Basta non finire
delusi di noi stessi. UN’AMERICANA
A VENEZIA
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