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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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117. LA FORZA ESTETICA DI STEVE JOBS di Cristina Giacometti
Forse non tutti sanno che Steve Jobs incontrò, poco più che adolescente, Andy Warhol. Accadde il 9 ottobre 1984 alla festa di compleanno di Sean Lennon, figlio di John; entrambi i ragazzi sedevano in cameretta e armeggiavano con uno strano oggetto, un computer Macintosh, quando Andy Warhol incuriosito si mise a giocare con loro. Il commento fu: “ mi sentivo così vecchio e incapace davanti a quell’oggetto e a quel ragazzino geniale che l’aveva inventato”. È proprio la capacità di fare apparire vecchio tutto ciò che c’era prima è l’essenza di Steve Jobs che ha improntato la sua vita alla ricerca costante della novità, alla migliore forma in cui avvolgere la tecnologia. Chiunque di noi salendo su un treno Roma Milano, avrà visto tristi uomini d’affari che armeggiano su tristi PC portatili ineleganti, grigi che attendono il lento avvio di Windows e tra loro distinguersi chi estrae dalla borsa un MacBook Air, un gioiello di estetica già pronto al solo aprirsi del coperchio. E il cinema non poteva non accorgersi della forza estetica di Apple. I Mac fanno scenografia, danno il senso della modernità e comunicano che il lavoro può essere piacevole. Non a caso Carrie Bradshaw (Sex and the City) ha scritto i suoi articoli sul sesso in città usando un Mac portatile per sei stagioni. Wall.E, sgangherato robot raccogli-rifiuti del film di animazione della Pixar, riattivava le sue batterie solari emettendo lo stesso suono che si ascolta all’accensione di un Mac, e chi lo riconosceva sorrideva sentendosi diverso dal resto del mondo. Purtroppo, il 6 ottobre scorso, quel sorriso si è spento quando, accendendo uno di quegli apparecchi con la mela si è appreso che Steve Jobs era morto.... CRISTINA GIACOMETTI
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WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
3 commenti:
un ringraziamento all'uomo che mi permette di scrivere messaggi a vecchi amici e a nuove conoscenze
e come se il tempo non fosse passato usare un messaggio per salutare un'amico o un'amica lontana............
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da Genova
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