toccarono sonorità prog modificandosi album per album. I “Dream Theater” presero il carattere dei Queensryche mischiandolo però con tutte le sonorità rock progressive e metal esistenti ed estremizzando una tecnica sempre virtuosistica. Il loro primo album è del 1989. Gli americani “Symphony X”, esistenti dal 1994, sono una band prog-metal che però ha in testa anche l’Heavy e il Power Metal tradizionale. Virtuosi come i Dream Theater, la chitarra imita lo stile dello svedese Malmsteen che riproduce il carattere della musica classica. Gli svedesi “Opeth”, in
attività dal ’95, invece prediligono i suoni scuri con momenti che si rifanno anche al Death/Black Metal più esoterico e magico. Quattro mostri sacri e tutti usciti quest’anno…mi fa un effetto strano. Ma la cosa interessante è che ognuno di essi vive di luce propria fregandosene di ciò che ci si aspetta da loro. Essere prog significa cercare nuove associazioni sonore, per cui chi lo suona difficilmente accetta clichè. E così spesso avvengono cambiamenti, disco
dopo disco. Dei quattro, quelli che mutano meno pelle sono sempre i Dream Theater, criticati spesso per ripetersi senza progredire se non con minime mosse. Stupisce il fatto che si critichi l’eccesso di virtuosismo, che è la cosa che li ha sempre contraddistinti. Ma nessun disco è brutto, le composizioni sono generalmente di alto livello, e se talvolta qualche brano è minore, la tecnica e gli assoli mettono le cose a posto. I Queensryche invece sono i più anarchici. I loro album hanno fatto spesso fortemente
storcere la bocca. Dopo i primi, super osannati, sono stati prodotti lavori che quasi fuoriuscivano dal genere metal (come l’ultimo) toccando tasti pop-rock di varia entità. Ogni volta la band si modella senza essere riconoscibile (se non per la voce che è caratteristica), ma senza mai diluirsi nel panorama mondiale, creando quindi un unicum espressivo. Il prog-metal viene solitamente vissuto secondo gli standard che si legano agli anni ’70, invece i Queensryche vogliono dirsi prog perché fanno accostamenti anche inediti che sembrano snaturare l’idea che di progressive la massa si è fatta. In questa ricerca non sempre i risultati sono ottimali, ma le cose risultano solitamente interessanti. I Symphony X invece, strada facendo, hanno perso molto della scrittura Prog, vivendo sempre più, e con altissima classe, il tipico Metal, quello che si rifà alle origini. Lo fanno inserendo sprazzi prog e assoli lunghi, quindi non abbandonano la raffinatezza e
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