Roberto
Rapaccini
Viaggio nella
mia vita
Appunti disordinati per un “De profundis”
pp. 97 € 10.50
Cittadella
Editrice 2014
“Qual’
é il senso della vita? Ha un senso porre
questa domanda? Io credo che l’ uomo che
considera la propria vita priva di
senso, non solo é uno sventurato ma… è inidoneo alla vita.” Cosi in un discorso di Einstein
e da questo passare e
godere a pieno di questo piccolo libro di Rapaccini, mi
ha spalancato una visione altra del vivere. Va assolutamente letto, meditato e fatto proprio
questo preziosissimo manuale di sopravvivenza, ma non del sopravvivere perché
la vita e la tecnologia te lo impongono, ma di vivere appieno anche in quella …condizione
di incompatibilità con la vita. “Oggi sopravvivo grazie a dei presidi: un
respiratore, una carrozzella, una tracheotomia, una peg .” Ce ne sarebbe abbastanza per farci desistere , ma non per
lui, no, perché c’è il miracolo che,
questa sua esistenza cosi vincolata, non gli ha posto dei freni sulle ali della
sua anima, non gli ha tolto la capacità di inventarsi scenari diversi, non gli
ha sottratto tutta l’ intelligenza del fine umorista qual é. Viene da lontano
Rapaccini, viene da una vita intensa, meritata, caricata di mille
soddisfazioni, di mille cose che si sono interrotte quel giorno, sull’ esito di
quella risonanza magnetica. Ma alla
tentazione di arrendersi, con un colpo di reni, contrappone la voglia di riprendere in mano il filo di un discorso
solo e momentaneamente interrotto, per farne un piccolo capolavoro. A supporto
c’ è Cristina, la sua compagna di vita, c’è Marco e c’é Vale, ci sono gli amici
di sempre (quelli che non si sono sottratti al suo e loro dolore) e c’é una
cultura profonda che tutto abbraccia: la musica, la pittura la letteratura che
gli fanno da stampella. Beato quest’ uomo che ha saputo riporre nel suo granaio
cosi tante cose alle quali, in qualsiasi momento, può attingere. Non aveva bisogno
di appellarsi a dei poeti, poeta lui, ma lo ha fatto con l’umiltà della sua
intelligenza sia nell’incipit, con quella meravigliosa “Ode all’immortalità” di
Wordsworth, sia come chiosa, a una poesia di Alda Merini:”…Devo liberami del
tempo e vivere il presente giacchè non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante”. CATERINA DALLE
AVE
1 commento:
Bellissimo commento...aderente alla realtà.
Si potrebbe fare un film...preparando , forse prima , il fazzoletto ...
Caterina piacerebbe tanto conoscerti...abiti a Terni?
Grazie Carmen Tubio
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