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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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71. ARMONIA, MOSTRA D'ARTE CONTEMPORANEA GIAPPONESE di Roberto Latini

Vera arte, vero cuore.
Sono stato alla mostra con mia moglie che ha dato un piccolo, piccolissimo contributo, forse irrilevante per gli altri, ma significativo per me. Ha portato degli origami, piccole gru di carta, da dare a chi si presentava alla mostra, insieme ai sassi dipinti con lettere giapponesi fatti da una certa Tomoko che vive a Rieti, per sensibilizzare alla donazione di qualche euro per i terremotati di Fukushima, alla loro prefettura giungeranno le donazioni. I sassi raffigurano ideogrammi con il significato di Armonia, pace, amore, coraggio, amicizia, Giappone, futuro. L’ingresso alla mostra è gratuita, è patrocinata dall’ambasciata nipponica. Ogni evento mondano e culturale dove sono implicati i giapponesi, ormai non può non tenere in considerazione ciò che è accaduto e ancora accade in quel loro Paese, perciò la mostra si è fatta portatrice di questo messaggio internazionale di solidarietà.  Sei artisti per opere di grande spessore artistico. Pittura, scultura, calligrafia, ceramica, danno un panorama variegato e non noioso di una espressività tra il moderno e il tradizionale.  Tra gli artisti, è stato Watanabe, che alla mostra presenta sculture e disegni, il vero realizzatore della mostra, che, con una certa Francesca Brandi, ne ha curato l’organizzazione.

  •     Kenji Watanabe, quarantaquattro anni, scultore e pittore, ha portato busti in legno, bronzo e marmo, più alcuni disegni tracciati  con linee pure, senza chiaro-scuri.
  •      Sii Nakajima, quarantasei anni, pittrice, ha portato invece strani quadri che fanno un gioco tridimensionale di tecniche miste (resine, colori, materiali vari sovrapposti) che sembrano pubblicità, ma che sono davvero originali per chi li sa guardare.
  •    Shigemi Mukuno, sessantadue anni, pittrice, ha presentato quadri ad olio dalla rappresentazione floreale che però si distacca dal passato, usando una certa surrealtà.
  •       Hiromi Nishimura, pittrice, ha mostrato le sue opere grafiche, dove la calligrafia giapponese è espressa con naturalezza e tocco pittorico.
  •      Hirokatsu Kondo, cinquantaquattro anni, ceramista, ha esposto tazze e contenitori di luce, che non appaiono mai scontati.
  •   Yuriko Kato, trentasei anni, pittrice, ha portato quadri a tecnica mista (olii e polveri di metallo) che hanno la luce e l’atmosfera della tradizione antica con i segni anche moderni dell’arte.
Io ho potuto conoscere quattro degli artisti presenti e con tre di loro ho anche parlato. Da guida mi ha fatto lo stesso Watanabe in quanto parla italiano e così l’ho usato pure come traduttore con le altre due artiste (mia moglie l’ho lasciata parlare con Tomoko). Non tutti si rendono conto di quanto si possano comprendere meglio certe cose, spiegate dallo stesso autore. Watanabe da giovane è stato attirato dall’arte italiana, e molti suoi busti hanno fattezze occidentali. Mi ha raccontato cosa sente quando lavora, e nei suoi disegni egli sente il rilassamento e la serenità fluente. Mentre nelle sculture sente la tensione e la fatica. Si vede chiaramente il differente carattere dei due tipi di produzione. Nei disegni c’è il segno che sfuma e il viso è solo accennato. Nelle sculture tutto è più dettagliato netto e, talvolta (l’ho notato soprattutto nelle opere viste nel suo opuscolo, ma non esposte) dure e truci. Gli ho fatto notare questo e non è sembrato preparato a questa disquisizione; in effetti mi ha raccontato due cose carine, una riguardante lo sforzo necessario alla scultura, l’altra la sua idea di far cadere talvolta i calchi realizzati e poi lavorare sulle fratture, ciò rende le opere scultoree come violentate. Una curiosità: il marmo in Italia costa meno perché noi lo usiamo dovunque, anche per i pavimenti, cosa che in Giappone non si fa; ciò modifica anche i costi delle opere artistiche che si realizzano in marmo. Ho poi dialogato, anche se poco, con Nakajima e con Mukuno. Ho conosciuto anche Kato, ma non ho fatto in tempo a parlarci, se n’era tornata in Giappone; peccato, perché l’opera che mi è piaciuta di più era la sua…un doppio fiore con due farfalle nere. Nakajima vuole unire l’antico della Roma con il moderno di Tokyo; le ho detto che le scritte in greco e in latino che mischia con le immagini, mi sono apparse come forme architettoniche, muri che guidano dentro l’opera, opera che diviene tridimensionale e ti succhia dentro. Ad uno sguardo distratto sembrano non dire nulla, poi invece, lasciandosi trasportare, acquistano una luce forte. E’ la cosa più moderna che si trova alla mostra. Mukuno opera invece una forza opposta, vuole fare uscire qualcosa da sé. Non le ho detto che i suoi fiori mi sembrano sessi femminili e sessi già fecondati. I suoi quadri non aspirano, anzi sembra che con tali immagini l’artista voglia far uscire qualcosa da sé; far nascere qualcosa di vitale. Da ogni fiore paiono uscire semi, sfere e palline che come gocce solide vogliano dinamicamente sprizza re fuori…ecco questo secondo concetto l’ho invece espresso. Una mostra realizzata in piccolo come sede e numero di opere, ma in grande come aspirazione alla vera arte. Spono rimasto molto soddisfatto. Piccolo incidente: nelle ceramiche di Kondo erano state poste delle candele per creare i giochi di luce che i fori sulle opere esprimevano. Mia moglie si è accorta che una aveva dato fuoco alla carta che ricopriva il tavolo di legno e l’ha fatto presente agli artisti che sono intervenuti; ancora una volta Yuko è stata provvidenziale…lo è spesso.  ROBERTO LATINI

“ARMONIA” Mostra d’arte contemporanea Giapponese (dal 10 al 18 giugno 2011-Roma)

Esposizione realizzata presso la CAPPELLA ORSINI, Via di Grottapinta 21-Roma.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mille grazie Signor Latini,
credo che gli artisti ameranno leggere le Sue sincere parole.
Ho saputo dell'incidente avvenuto con la candela e ringrazio in questo caso sua moglie.
Darò modo a Kenji Watanabe di leggere il Suo lungimirante punto di vista.
Francesca Brandi

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)