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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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70. GOCCIA di Roberto Latini
Nel 1983, all’età di 19 anni, scrissi “Goccia n. 5” perché componimento di una serie di poesie (almeno nove) che creai con lo stesso titolo. Dieci anni dopo la inviai ad un concorso eliminando la numerazione dal titolo. Piacque. Fu poi stampata sull’ “Albo d’Oro 1993”, raccolta delle composizioni che in quel concorso furono giudicate sufficienti (che presero il voto da diciotto trentesimi in su). Interessante fu proprio il fatto di ricevere il voto, così da capire un po’ l’idea della giuria. Nessuno quell’anno prese il massimo, cioè trenta.
GOCCIA*
L’una unità liquida
corpo pieno
che può rompersi,
possiede la vita
ed è vita,
la sua forza
è il leggero peso di piombo.
Il suo
movimento
è uno schizzo di proiettile,
ma se urta
è perduta.
L’una unità liquida
incinta,
pregna di altre
unità
inscindibilmente divisibili,
è piccola,
ma madre
della propria immagine
riflessa infinite volte.
Lo specchio
del tuo occhio,
però,
vede
solo
una unica
unità liquida
scintillante.
*III classificata con voto 25/30, a pari merito con altre due, al Concorso Letterario Internazionale “Città di Avellino” XVI Edizione dedicato a Nunzio Menna.
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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI
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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
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