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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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263. CHITARRISTI ROCK di Sky Robertace Latini




Axel Rudi Pell
Nel mondo musicale, soprattutto in quello rock, la chitarra è venuta ad essere lo strumento principe della scena. La prende visiva ma anche e soprattutto sonora. Non supera mai la presenza della voce, dove il cantante è solitamente il personaggio principale, ma essendo la chitarra di impatto e una grande fonte di suoni, i chitarristi migliori tendono, prima o poi, a uscire dal gruppo in cui sono inseriti e sfornano un disco solista. A questo punto molti si cimentano su brani strumentali che spesso costituiscono la maggior parte in un album. Esistono chitarristi
Tony Macalpine
famosi che non seguono tale strada e creano lavori che, pur solisti, sono un altro gruppo equilibrato sulle prestazioni tra voce e parte strumentale. Esempi sono gli americani Slash (ex-Guns and Roses) e ZakkWylde (ex-Ozzy Osbourne), e i tedeschi AxelRudiPel e MichaelSchenker (ex-Ufo), che difficilmente si esprimono con pezzi puramente strumentali. Ma i più virtuosi tendono a cercare nella chitarra tutta l’espressione possibile, e qui ricordiamo Satriani o Macalpine, gente ad alto tasso di tecnica, che potrebbe suonare qualsiasi cosa, e che sceglie solitamente di produrre dischi a maggior impronta strumentale, con molti brani non cantati. Più estremo il discorso di Malmsteen, il mostro svedese, super virtuoso, che compone album non prettamente strumentali, ma che affoga i brani cantati di chitarrismi funambolici. Accusato di non dare spazio alla forma canzone, lo è ingiustamente visto che ha saputo dimostrare anche il contrario. Nel 2012 ha iniziato questo tipo di percorso l’axe-man israeliano degli Orphaned Land, Yossi Sassi, che
Steve Vai
segue la scia della tradizione chitarristica metal più tradizionale, dove la particolarità sta nell’inserimento di inserti orientaleggianti tipici della sua peculiarità culturale, che comunque anche chi non vive in medio-oriente ormai usa da anni in questo genere musicale. Nell’opera “Melting Clocks” che è un progetto secondario rispetto alla sua attività con la band di provenienza, attraversa diverse tipologie di generi, ma gli ottimi spunti non sono perfettamente sviluppati e alla fine queste diversificazioni
joe bonamassa
diluiscono in modo eccessivo il percorso stilistico. Non un album di forte impronta metal, ma certamente all’interno del contesto usuale del panorama rock.  Tra i più eclettici ed originali nello stesso anno troviamo anche Steve Vai, assolutamente fuori dalle righe e sperimentatore per sua innata vocazione, anche se alla fine diventa perfettamente riconoscibile per la preferenza che dà a certi suoni piuttosto che ad altri. Ormai è l’ottavo album e ci ha abituato alle sue tecnicissime performance che sono anche piccole pazzie schizoidi; del resto Steve ha iniziato a suonare col poliedrico trasformista Frank Zappa. Per Vai (ex-chitarrista di DavidLeeRoth; Alcatraz e Whitesnake) questi dischi solisti sono l’attività principale e non progetti paralleli, e infatti si sente. Tutti i brani strumentali sono espressione piena, e massimamente studiati, della capacità compositiva del suo genio. Discorso diverso è quello di Bonamassa, anche lui attivo nella carriera solista come attività principale (il nuovo nel 2012), vive la sua massima espressività in essa con dischi
Yossi Sassi
 Blues che però sfiorano spesso l’Hard Rock. In effetti il suo stile l’ha portato in una band Hard Rock, i Black Country Communion, che però sente meno sua, infatti vi compone poco. Il bassista cantante Hughes (ex-Deep Purle), si lamenta che Bonamassa preferica andare in tour da solo piuttosto che con i B.C.C., e ciò la dice lunga sul suo modo di pensarsi musicista. E’ forse, in questo momento, il migliore chitarrista blues in circolazione, e vive appieno questa dimensione senza voler esagerare con i virtuosismi chitarristici, preferendo le atmosfere, ma la sei corde rimane in primo piano. Il mondo chitarristico strumentale ha comunque un seguito minore a quello cantato, forse per maggiore difficoltà
Yngwie Malmsteen
comunicativa. Però internet svela ogni giorno quanti amanti dello strumento siano in giro, in un circuito musicale suo proprio riccamente diversificato. Gli altri strumenti musicali come il basso, la batteria o le tastiere, in questo gioco di rimandi da un musicista all’altro, che è facile su YouTube, ognuno di essi pare avere una connotazione cattedratica che lo fa diventare elemento principale. Naturalmente è diverso parlare di base ritmica o di linea melodica, e da l punto di vista dell’appeal la chitarra l’ha sempre vinta.     SKY ROBERTACE LATINI

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)