è in ognuno di noi. Alla suggestività dei singoli titoli subentra
l’evocatività che risulta dal loro incontro. Il libro, da soggetto del suo
isolamento, diviene attributo di un’opera collettiva che è il risultato di un'integrazione trasversale. L’imprevedibilità
accidentale sembra avere una sua logica, soprattutto visiva. La lirica dorsale,
ovvero formata dai dorsi dei libri posti accidentalmente, fissata in una foto,
diviene immagine, e quindi icona dell'arte figurativa: i generi artistici, corollario di
una umana debolezza sistematica, tracimano l’uno nell’altro contaminandosi. La
raffinata ed originale idea è di un graphic
designer e fotografo, Silvano Belloni, e di una giornalista, Antonella
Ottolina. Nasce da un’attenzione per il libro, considerato nella sua totalità
comprensiva del contenuto – l’opera letteraria – ed il contenitore (tecnicamente
definito il
‘paratesto’) cioè la copertina (la quarta, etc.) e, soprattutto, il titolo. La 'poesia dorsale'
richiede la presenza fisica del libro, ovvero la lirica non può comporsi
virtualmente con le informazioni letterarie fornite dai cataloghi oggi online, ma dai dorsi dei libri collocati
sugli scaffali. La 'poesia dorsale' è anche una piccola rivincita del libro 'cartaceo' sull’ebook, che non ha la fisicità richiesta.
La 'poesia dorsale' mi sembra il risultato del determinismo astratto di una
casualità formale. Determinismo, perchè mi piace credere che nulla di
creativo si produca per caso; astratto, perchè il risultato, pur avendo fisicità, è un’astrazione, in quanto trascende la realtà sensibile; della casualità formale, perchè si colloca nell'ambito di gesti
non voluti nè programmati, che si esplicitano e si materializzano nella foto.
ROBERTO RAPACCINI
3 commenti:
Non conoscevo la poesia dorsale ma da quando ne sono venuta a conoscenza i libri sistemati da anni nelle varie librerie di casa (sono un pò "fissata"!!) hanno cominciato a sussurarmi versi....l'esperienza che ne deriva è molto suggestiva e lascia spazio ad una "interazione" con gli oggetti, casualmente ubicati nelle nostre case, che prendono vita e ci parlano. Già alcuni versi sono pronti per essere "fotografati" e "scritti". Vedo in questa esperienza la contaminazione giusta e positiva tra le varie espressioni dell'arte, dalla vista al pensiero, dallo spazio al tempo. I nostri libri creano arte e ci sussurrano parole. E si prendono la rinvincita su tutto ciò che è impalbabile e virtuale. Con l'occasione serene feste a tutti i lettori del blog! Chiara Passarella
Pr un lettore i suoi libri sono vivi, infatti molti non amano farseli prestare ma vogliono comprarli. E ogni volta che ci si affaccia alla libreria di casa si precepiscono emozioni vissute ma ancora dinamiche. Così sento di capire quello che dice Chiara, pensando a tale poesia dorsale. Ora che sto per passare all'E-book ho paura di perdere quell'afflato.
Sky
Roby, nella poesia dorsale c'è una rivincita del libro 'fisico' sull'ebook.
Roberto
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