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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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221. PIERO MANZONI OVVERO IL VALORE DELL'OPERA D'ARTE di Roberto Rapaccini
Stabilire il valore di un'opera d'arte in relazione alla notorietà
dell'autore testimonia la crisi del concetto di arte come realtà che vive di
vita propria. Decidere del valore di un'opera in relazione alla provenienza significa
sconfessare la realtà autonoma dell'opera, ovvero disconoscere che l'artista è
soltanto un faber, un medium, spesso inconsapevole, che mette in
comunicazione gli uomini con un universo che si rivela attraverso il linguaggio
dei cromatismi, dei segni e delle forme. Incuriositi e meravigliati abbiamo
apprezzato sorridendo l'acuta provocazione concettuale di Piero Manzoni che,
negli anni '60, inscatolò le proprie feci indicandole come opera d'arte. Pur
trattandosi di escrementi, quella materia era nobilitata in quanto prodotto di
un artista. Così Manzoni stigmatizzava che la stima di un'opera d'arte si fosse
fondata sulla sua genesi piuttosto che su endogeni connotati oggettivi. A
questa provocazione, come ho detto, abbiamo sorriso e non ci siamo sentiti
parte di questo equivoco. Tuttavia, senza saperlo, ridevamo di noi stessi
perché oggi, nel consorzio umano, al fine della stima del valore artistico ed
economico di un’opera, è prioritaria la notorietà del suo autore, dimenticando
che fra tutte le numerose opere realizzate in vita dagli artisti più celebrati,
solo alcune sono capolavori. Un modo per uscire dall'equivoco è ritenere che il
mercato dell'arte, che necessita di strumenti per individuare l'oggettivo
valore economico dell’opera, non abbia nulla a che vedere con l'arte stessa. Infatti,
trattare un’opera stabilendone un valore economico oggettivo considerando il
valore artistico intrinseco come uno dei tanti parametri di valutazione come
l'autore, il contesto ed il periodo storico ed altro, equivale a degradare l'opera
a un bene da collezione, come se fosse un francobollo. Naturalmente con questo non si vuole dire che
l'indagine che porta ad individuare il contesto storico di un’opera, la scuola,
e possibilmente l'artista che ne è l'autore, non abbia significato: l’analisi
storico-sistematica è un determinante strumento di interpretazione del lavoro
che l'artista produce spesso inconsapevolmente, forse attingendo da archetipi
collettivi, e che quasi sempre è il precipitato di un'epoca. Su questo tipo di
indagine può fondarsi l'interpretazione dell'opera, ma non un automatico
giudizio sul valore economico dell'opera stessa, ammesso che le espressioni del
linguaggio e del mistero dell'universo umano possano essere monetizzabili.
ROBERTO RAPACCINI
Per la quotazione concreta di un quadro
leggi:
Il collezionista, Arte e Denaro….clikka qui
Come si valuta un quadro……….clikka qui
Coefficienti degli artisti………..clikka qui
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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
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