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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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217. Copertine dal R’N’R al METAL (undicesima parte) Le copertine metal: PAURA e PAZZIA di Sky Robertace Latini
Abbiamo visto finora le copertine raccapriccianti per
violenza e sangue, ma anche il raccapriccio derivato dalla pazzia può colpire
nel segno. Essere Metal in qualche modo è dare spazio all’oscurità presente in
ognuno di noi. Lo scavare dentro sè per portare alla luce le cose più terribili
che abbiamo nel profondo. Se ciò è estremo, è se il metal è l’espressione
artistica estrema che dice di essere, il metallo rock non poteva esimersi anche
da questo argomento. Il pazzo è fuori dagli schemi, e anche il metallaro vuole
essere “fuori di testa”, il gioco che analizza l’essenza dell’essere umano è
spesso presente nei testi più seri del Metal. Così anche le copertine vogliono
raffigurare l’idea dell’emarginato mentale, del diverso. La paura del diverso e
il terrore impersonificato colpiscono l’immaginario, e attraverso la figura
umana passa l’iconografia di tali sensazioni e realtà. Il matto; l’uomo bestia (licantropo
o vampiro); l’uomo da altre dimensioni (il fantasma). Il tutto in un viaggio
che trascende la realtà per rendere però reale l’inconscio.
1.
Nel 1970 gli Uriah Heep sfornano “Very umble, very
heavy” mettendo in copertina la faccia di un uomo avvolto da una ragnatela.
Associando il ribrezzo della tela ad una espressione vacua del viso, si crea
una atmosfera di angoscia silenziosa. Gli effetti sono dati dalla luce posta da
sotto, molto vicina, che crea ombre sul volto, gli occhi chiusi sono infossati
nell’ombra appunto. La bocca è aperta a metà tra la voglia di gridare e
l’azione di voler prendere fiato come se alla persona mancasse l’aria. Già la
ragnatela è raccapricciante (l’idea del ragno che intrappola o dell’essere
prigioniero), ma lo sfondo nero e i chiaroscuri enfatizzano l’idea di un uomo
incapace di uscire, simboleggiato dagli occhi chiusi.
2.
Nel 1981, l’ex cantante dei Black sabbath, Ozzy
Osbourne, presenta, nell’album “Diary of a madman” una copertina con un Ozzy
travestito da personaggio inclassificabile, un po’ fuori dalle righe.
L’ambiente è quello di una stanza stile medioevo.
3.
Nel 1983 gli Iron Maiden producono “Piece of mind”,
che sulla copertina pone la loro icona Eddie incatenata in una stanza imbottita
dove tradizionalmente viene messo sotto chiave chi è in uno stato acuto di
agitazione mentale; classica la camicia di forza indossata dal personaggio (di
certo la catena è una esagerazione enfatica). Il messaggio è che l’Heavy Metal
è scatenato ed è difficile tenerlo a bada.
4.
Sempre nel 1983 Ozzy sforna “Bark at the moon”
impersonando nella copertina un licantropo. L’uomo lupo è sempre stato un
elemento di fantasia che ha raccolto le paure più inconscie; relazionando la
trasformazione alla notte (l’uomo si trasforma
in lupo solo con la luna piena) si sottolineava il nascondimento ed il
mistero, è l’oscurità foriera di angoscie ed incubi.
5.
Nel 2000, la band italiana Vision Divine, nella
copertina “The 25th hour” mette uno in camicia di forza gettato a terra, vicino
al quale stanno due figure umane rarefatte a mò di fantasmi. Appare pure
l’ombra di un angelo e le luci diffuse
in maniera poco plausibile come generassero da dentro la stanza, creando
un forte senso di surrealtà.
SKY ROBERTACE LATINI
Video: clikka qui
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