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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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180. Il RAPPORTO COL METAL di Sky Robertace Latini
L’Heavy
Metal è una espressione artistica. E’ musica. E ciò rimane la sua essenza
principale. Naturalmente attraverso l’arte, qualunque essa sia, si veicolano
messaggi, quando espliciti, quando criptici, quando consapevoli oppure
inconsci. Nella musica strumentale ciò che si vuole esprimere è meno diretto,
con i brani cantati naturalmente il significato arriva più chiaro,
relativamente al modo di scrivere. Il Metal, tra tutte le tipologie musicali, è
quella estrema, sia dal punto di vista dei suoni che dei testi.Va considerato
comunque che esistono molti generi metal e quindi durezze di varia gradazione,
che permettono una più facile o più difficile assimilazione; come per tutte le
arti impegnative necessita di educazione. Sembra strano, ma il metal epico e
sinfonico si avvicina più alla musica classica che al rock; eppure non mancano
contaminazioni folk e jazz e di altra varia natura. Il Metal è quindi duro ma
acculturato dal punto di vista sia tecnico che dal punto di vista della
conoscenza. In giovanissima età io ero già attratto dalla musica, a sei anni
ero contemporaneamente patito dello Zecchino D’Oro (guai se lo perdevo, nel
caso facevo i capricci) e della musica leggera più vicina al rock (Little Tony/Gianni
Morandi/Celentano), scartando Massimo Ranieri; Mino Reitano o Claudio Villa.
Mio nonno invece era un “metallaro” della musica classica nel senso che era un
maniaco e metteva le sinfonie a tutto volume per tutto il giorno quando era a
casa, arrivando ad irritare gli altri componenti della famiglia. Così iniziai a
seguirla a tratti, ma forti furono anche le esperienze d’ascolto che mi fece
fare il maestro delle elementari con Rossini. All’alba della adolescenza mi
sentivo molto incuriosito dal campo musicale in quanto fruitore e provavo ad
ascoltare di tutto senza essere arrivato a capire cosa mi piacesse di più, e a
tredici anni un compagno delle medie mi inondò di Beatles e lì rimasi
folgorato, capendo finalmente la mia dimensione….quella rock. Ma fu a
quattordici anni che imbattendomi in Kiss; Led Zeppelin; Rainbow e Yes (dischi
prestatimi) entrai pienamente nella musica che più mi si confaceva. Fu uno
strano sentire….ricordo chiaramente di non riuscire inizialmente a capirla ma
di sentirmene attirato, mi dicevo: “cos’è questa roba?” Percepivo che conteneva
qualcosa, ma non riuscivo ad entrarvi. Nella mia testardaggine ripetei gli
ascolti fino a che non fui folgorato dal piacere, fu improvviso e ora riuscivo
a decodificarla.Tutto questo ho raccontato per dire che l’acquisizione di una
musica è un processo….un processo di apprendimento. Riesco a decodificare tutti
i tipi di musica ormai, ma prediligo sempre il rock ed il metal in modo
particolare; si vede che è confacente al mio carattere. Quando sento il Jazz
riesco a comprenderne il valore ma non mi “tira” sufficentemente, segno che per
farsi piacere qualcosa serve la parte istintiva e non basta la ragione. Io sono
un tipo che amo poco i compromessi, e così eccomi in linea col metal. Non
significa che sono forte, ma che anelo ad esserlo, avrei un carattere poco
accondiscendente. Quindi entra in gioco un lato inconscio che diviene però
cultura conscia: mi piace il ribellismo, l’autoaffermazione, il politicamente
non corretto. E il Metallo è tutto questo, riesce ad esprimere al meglio la mia
essenza. L’arte permette all’artista di raccontare a chi non è artista, cose
che quest’ultimo sentiva di percepire e di voler dire ma non riusciva a dire.
Me ne accordo quando vado a mostre di pittura o leggo romanzi, e così anche
quando ascolto musica. L’heavy metal tira fuori da me ciò che io ho già. La
musica…è questa che rimane l’elemento artistico per eccellenza nel Metal. Non
ci crederete, ma io non sento i testi, anzi, non li capisco proprio visto che
sono quasi tutti in inglese e in lingua straniera (ma anche in italiano spesso
non si comprendono tutte le frasi del cantato), ciò che mi afferra è il suono e
la sua struttura e il suo virtuosismo. Molti non amano la musica straniera
perché vivono dei testi più che dei suoni; non sono amanti della sonorità, ma
dell’unione tra melodia e del significato lirico, non leggerebbero mai poesie e
non ascolterebbero mai un pezzo strumentale, si accontentano del superficiale.
Io invece ascolto la voce del cantante come uno strumento musicale alla stessa
stregua di chitarra e tastiere (infatti non sopporto il cantato rap, che per me
è solo chiacchiera).Così io ascolto anche metal satanico pur essendo cattolico
praticante, poiché i loro suoni anticommerciali mi piacciono (anche se, fra
tutti i tipi di metal, il Black Metal è quello che meno mi soddisfa). Le parole
non si capiscono se uno non sa l’inglese perfettamente (e poi molte lingue del
metal “nero” sono scandinave) ed alle canzoni che ascolto io faccio dire quello
che mi pare, gli assegno i miei significati personali visto che tanto non
comprendo quelli scritti dall’autore, creo le immagini e le sensazioni che mi
suscitano musica e suoni. Del resto la
blasfemia mi dà un forte senso di repulsione e tristezza, non posso certo accettarla,
anche se essendo stato ateo e arrabbiato capisco perché venga espresso.
Comunque la dimostrazione di forza va intesa in senso lato, la potenza
dell’heavy metal possiede un valore di costruzione energetica che racconta il
coraggio e la virtù, sia umana sia divina. Con il metal si può raccontare di
tutto, tanto i valori negativi quanto quelli positivi. Certo, io ho vissuto per
lungo tempo il metal come provocazione anche contro la Chiesa, essendo prima
ateo, ma il senso della provocazione esiste anche in seno al messaggio
cristiano, e, vista secondo una diversa ottica, la provocazione rimane un
atteggiamento spesso necessario per costringere la gente a pensare, date certe
realtà attuali poco sveglie e poco attente. Non sono dell’idea che il “politicamente
corretto” sia rispettoso dell’essere umano, spesso è invece ipocrisia. Ma più
di tutto rimane la sensazione che la musica mi dona. Attraverso le atmosfere
sonore, e non le parole, io veicolo le mie emozioni e i miei sentimenti,
lasciando che le note intrecciate e sovrapposte fra loro, scorrendo, tirino
fuori da me ciò che mi è contenuto dentro. E ciò non mi succede col metal
soltanto, ma con tutti i generi musicali che mi piacciono, risultando così la
musica, l’arte più potente che c’è. SKY RPBERTACE LATINI
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