scorr
...in altre lingue...
...in altre lingue...
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
178. RECENSIONE 2012 di Roberto Latini
“A BRIEF CRACK OF LIGHT” Therapy (dall’Irlanda) - 2012
Per chi ha conosciuto questi irlandesi con l’album
“Troublegum”, non c’è speranza di trovare emozioni migliori coi loro nuovi
album. Ma questo tredicesimo è piuttosto povero in quanto a song-writing. Si
notano buoni spunti disseminati qua e là su un ritornello, su un riff, che però
si perdono nello sviluppo del brano che, alla fine, risulta fiacco. Si salvano
solo 4 pezzi senza comunque grande personalità:
“LIVING IN
THE SHADOW OF THE TERRIBLE THING” possiede un ottimo groove, con la batteria e
il basso che ipertrofizzano la ritmica. La voce melliflua si arricchisce di un
ritornello corale e scorre via bene. E’
il pezzo migliore dell’album; no velocità ma feeling giusto.
“PLAGUE
BELL” non è male. Ci si aspetterebbe un brano tirato grazie all’inizio
sostenuto, poi diventa invece un
middle-time a due velocità. Pastoso strumentalmente e antimelodico vocalmente,
utilizza una linea cantata vicina alla modalità rap, che in questo caso non mi
dispiace visto che non è realizzata in maniera banale.
“GET YOUR
DEAD HAND OFF MY SHOULDERS” si pone anch’essa nel territorio
dell’acommercialità. Il ritornello è robotico e volutamente amelodico. Lo stile
è contiguo al rock alternativo con atmosfera rarefatta e asettica. Episodio
interessante.
“GHOST TRIO”
può avere origini direttamente dagli anni ’60, come non percepire l’ossessività
ripetitiva dei brani orientaleggianti di George Harrison coi Beatles. Il
risultato è più pesante ma è completamente assente la modernità. Uno
psichedelismo senza luci di serenità.
Di certo non
è un lavoro commerciale, si mastica lento e si fregia di dissonanze e di un
certo alito greve, ciò è positivo. Ci sono anche due filler penosi: l’inutile
strumentale mielosa “Marlow” e il brano finale “Ecclesiastes 1”.
Tra il Punk,
lo Stoner e l’Alternative, si salva perché si vede con chiarezza la volontà di
cercare l’originalità. Putrtroppo non decolla mai davvero e quindi merita solo
una minima sufficienza. Sky Robertace Latini
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
* * *
IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI
(Michael Ende)
* * *
HOME PAGE DEL BLOG (clikka qui)
***
ELENCO DEI POST(clikka qui)
ULTIMA NEWSLETTER(clikka qui)
***
IL FILM, IL LIBRO, IL BRANO, LA POESIA DEL MESE (clikka qui)
***
WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
Nessun commento:
Posta un commento