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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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129. L'ANICONICITA' DELL'ARTE ISLAMICA di Roberto Rapaccini
L’espressione ‘Arte Islamica’ indica l'arte dei popoli che professano la religione musulmana; si ispira abbondantemente alle tradizioni delle culture Preislamiche. L’Arte Islamica diede soprattutto particolare impulso all'architettura. Infatti, la rigida aniconicità (si intende una forma espressiva non figurativa) della religione non permise uno sviluppo della scultura e della pittura in senso tradizionale (cioè figurativo), che pertanto ebbero solo una funzione prevalentemente decorativa ed ornamentale. Il rigido monoteismo islamico, che ha come corollario anche l'impossibilità di raffigurare Dio in quanto inconoscibile all'uomo, impedì l'utilizzazione di immagini per rappresentare fatti liturgici e per illustrare concetti e dogmi di fede. Il Corano non può essere illustrato, e Maometto, nelle immagini in cui è rappresentato, ha spesso il viso coperto da un velo. L'Arte Islamica non ha pertanto la ricchezza iconografica delle altre religioni, soprattutto di quella cristiana; anche riprodurre figure umane può essere un atto blasfemo in quanto è un tentativo di riprodurre l'opera dell'Onnipotente. Con queste premesse si affermò la caratteristica puramente decorativa dell’Arte, che si espresse particolarmente nell'elaborazione ornamentale degli elementi architettonici. In campo profano si può trovare anche il ricorso ad immagini figurative, che in genere sono schematiche e geometrizzate. La luce, la raffinatezza e la magnificenza di queste opere costituisce la caratteristica più importante dell'Arte Islamica. Anche la lingua araba, oltre alla funzione di strumento convenzionale per la comunicazione, è stata concepita con grande sensibilità estetica. ROBERTO RAPACCINI
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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
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