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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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518. GREAT BALLS OF FIRE (1957) Jerry lee Lewis - di Sky RobertAce Latini
Nasce
80 anni fa (29 sett. 1935), uno dei grandi della musica perchè uno dei
fondatori del Rock. Non era Elvis Presley il vero rocker degli anni ’50, ma lo
erano ben più di lui, almeno altri tre che la musica la scrivevano e non solo
interpretavano. Insieme a Chuck Berry e Little Richard, Lewis è da considerarsi
un grande per l’apporto compositivo oltre che interpretativo ed espressivo donato
al Rock’n’Roll. Il suo strumento era il piano, ma non si fece legare alla
staticità della forma e della pesantezza dell’oggetto, saltellando e dondolando
intorno e sopra di esso. Se Berry è famoso per “Johnny Be Good” e L.Richard per
“Tutti frutti”, Jerry lo è per “Great Balls of Fire”, un pezzo dal tipico vezzo
rock, tutto energia e spavalderia. E se alla fine degli anni ’60 Jimi Hendrix
dava fuoco alla chitarra, ben prima, Lewis negli anni ’50 bruciava il
pianoforte che suonava; e se sempre lo stesso chitarrista Hendrix suonava lo
strumento coi denti, Lewis, ben prima lo suonava coi piedi, letteralmente.
Quindi Lewis creò l’estetica ribelle e distruttiva del rocker, che poi dilagò
negli anni a seguire. Elvis ruotava il bacino, Little Richard mimava la
masturbazione e Berry faceva il divertente passo dell’anatra (Duck Walk); Lewis
fu soprannominato il “Killer” per la foga con cui si esibiva. Ma anche la sua
vita privata entra nella classica ambientazione del “fuori di testa”. Scandalizzò
l’opinione pubblica sposando una minorenne molto più giovane di lui (lei 13
anni e lui 23), che per di più era la cugina (anche se solo di terzo grado). Inoltre
stava al suo terzo matrimonio. La incapacità a starsene buono è sottolineato
dal fatto che si è sposato in totale sette volte. Inoltre fece uso di droghe
negli anni ’70. Nel periodo fine anni 60, in crisi musicalmente, visse un
periodo di composizioni Country, musica che però amava. Il Brano https://www.youtube.com/watch?v=EorP1U2TVso
Lo scatenarsi sul palco si lega bene a questa song il cui titolo recita
“Vampate di fuoco”. Si parla sempre di donne ma l’anima è musicale. Solo due
minuti e trentatre, senza nessuna concessione al rallentamento, mantenendo la
fibrillazione fino alla fine della traccia. L’inizio è un alternarsi tra voce
(che appare per prima) e strumenti, che con la loro netta presenza sottolineano
stoppandosi, le frasi decise e toniche del cantato. Il ritmo è classico con la
forte presenza del basso, ma le pause sonore, per dare maggior impatto alla
voce, si ripetono spesso. Il ritornello è cantato con una punta in falsetto che
accenta la parola Great, stesso falsetto nella parte dove il cantato sottolinea
la lascivia del desiderio quando chiede “Kiss me baby”, a cui segue un “ooooh
feels good” dove appunto egli modula la voce sottintendendo il piacere; è una
vocalizzazione nettamente ammiccante,
che però nella versione originale da studio è appena accennata, ma che
altre versioni hanno incrementato in modo da aumentare l’idea dello stato
eccitato del rapporto. Dal vivo questa caratteristica veniva allungata. Nella
song sono presenti due parti soliste. Un primo assolo di piano che dura 20 sec.,
inizia già entro il primo minuto, poi torna il cantato. Il secondo invece dura
ben 40 secondi diviso fra chitarra (che inizia) di 21 sec. e il piano (che lo
termina) di 19 secondi. Il piano è suonato con la classica ripetizione ma anche
con le strisciate sui tasti che fluidificano molto l’assolo, dando una
frizzantissima dinamica al lato strumentale. Un minuto di assolo su 2 minuti e 31
secondi di canzone non è poco. In
concerto, il corpo di Lewis si muove continuamente, e le mani partecipano
attivamente allo spettacolo enfatizzando molto i movimenti sulla tastiera. Su
di lui è uscito un film nel 1989 intitolato come questa song. In tale occasione
Lewis registrò di nuovo le sue canzoni. Sky
RobertAce Latini
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