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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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519. MORENDO DI NARCISISMO da un'Americana a Venezia
Nella mitologia greca, Narciso, figlio del dio delle acque e della ninfa
Liriope, è nato con un bellissimo viso e con la promessa dell'adolescenza
eterna. Però ad una condizione, disse
l'astrologa Tiresia: Narciso non doveva vedere il proprio volto. Così, intento a divertirsi cacciando nei
boschi e passeggiando da solo in cavallo, il fiero Narciso ignorava le chiamate
di Eco la più attraente ninfa della montagna, perdutamente innamorata di
lui. Affranta dal dolore del continuo rifiuto,
la tenera Eco, che una volta si esprimeva con canti e risate, sbiadiva al punto di perdere la propria ombra
e si chiudeva dentro una caverna dove continuava invano a chiamare Narciso. Alla fine, di Eco è rimasta solo la voce e le
ossa. Narciso non era per niente
addolorato per lei. La Nèmesi, dea
punitrice, ha deciso di vendicare Eco per così tanta superbia. Un giorno mentre Narciso si bagnava, vide nell'acqua
il riflesso del proprio volto e ne rimase affascinato; anzi, se ne innamorò. Ogni volta che tendeva la mano per
afferrarsi, l'immagine spariva nelle acque.
Una mattina, nel tentativo di vedersi meglio, cadde dentro lo specchio d'acqua
che lo ingoiò per sempre. Dopo, il suo
corpo fu trasformato in un fiore, il narciso.
Molti artisti hanno trattato questo mito; forse i quadri di Narciso più
conosciuti sono quelli di Caravaggio (1598) e di John William Waterhouse (1903). Anche Salvador Dalì dipinse la storia in
chiave surreale nel 1936. E' importante
sapere che abbiamo tutti una vena di narcisismo, l'impulso che ci spinge ad
apparire socialmente. C'entra il famoso selfie.
Esiste anche il narcisismo infantile, normale e previsto. Nella psicoanalisi, però, il narcisismo è
anche un disturbo della personalità.
Freud ne parlò per primo, poi Otto Kernberg, Paul Wink e molti altri. In genere, possiamo dire che ci sono almeno tre
tipi di narcisismo patologico dell'individuo: overt, covert e maligno. Certi politici e altre figure pubbliche si
esibiscono in modo tale di farsi identificare subito come narcisisti del tipo
più evidente, quello overt. Il
narcisista del secondo tipo, quello covert, più nocivo, infligge il suo
narcisismo malato a poche persone (narcissistic
supply, fornitura narcisistica) traendo
la propria soddisfazione. Questa persona
viene anche descritta come "vampiro delle emozioni", persona che vive
sui sentimenti infelici che procura agli altri.
Le vittime del narcisista covert spariscono come la povera Eco, distrutte
dall'abuso psicologico che sa infliggere loro il puparo delle emozioni. Solitamente il narcisista sfrutta una persona
molto vicina. Il compagno o la compagna. Un fratello o una sorella, un figlio o una
figlia. Il terzo tipo, il narcisista
maligno, invece, fa il bullo, sia in ufficio sia per strada. Istiga al mobbing. Quando non utilizza i pugni, usa invece la
lingua, spargendo pettegolezzi, distruggendo la vittima di turno. Non si ferma a una sola vittima; continua
così finché non viene fermato. Il malato
del narcisismo dimostra l'intelligenza emotiva di un piccolo bambino. Reagisce alle critiche con rabbia, vergogna o
umiliazione. Ha la tendenza a sfruttare
gli altri per i propri interessi. Ha la
sensazione di essere importante anche in modo immeritato, di sentirsi unici,
speciali e compresi solo da certe persone.
Ha la fantasia di illimitato successo, potere, amore, bellezza,
ecc. Avanza eccessive richieste di
attenzione e di ammirazione. Crede di
meritare privilegi. Può essere
invidioso. Soprattutto, dimostra una
mancanza di empatia. Il narcisismo patologico
è un problema spirituale in fondo. Chi è
vittima del narcisista troppo spesso diventa narcisista a sua volta; qualche
famiglia produce narcisisti. Il problema
nasce in tenera età, particolarmente quando i genitori pretendono che i figli loro
siano i "migliori". Tipicamente,
i narcisisti proiettano nel mondo esterno l'immagine di "persona buona",
ma internamente sono ansiosi, insicuri, spesso depressi, vuoti e arabbiati. Penso alle parole di Gesù quando affronta gli
uomini "buoni" al tempio nel Matteo 23. 27-28: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché rassomigliate a sepolcri imbiancati, i
quali di fuori appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni
putredine. Così anche voi di fuori
apparite giusti davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e
d'iniquità." Erich Fromm
(1900-1980), psicoanalista e sociologo tedesco, ha identificato un altro tipo
di narcisismo, quello sociale. Spiegato
in breve, è il fenomeno in cui la media persona, incapace di alimentare su
scala grandiosa il proprio narcisismo, trasferisce questo desiderio su leader
politici e capi, oppure sul proprio gruppo, fenomeno che Fromm ha individuato
come la fonte di ogni razzismo e guerra tra i popoli. Qualcuno dice che il vero scopo di ogni
religione è di sconfiggere la tendenza umana verso il narcisismo patologico. Fromm ha detto, "La religione è
nulla. Vivere religiosamente è
tutto. Ciò che intendo per vivere
religiosamente è ciò che pensavano i profeti, ciò che Gesù pensava: fare ciò
che è giusto, dire la verità, amare il prossimo tuo come te stesso. Questo è tutto." Oggi, purtroppo, esiste il rischio che gli
uomini e le donne diventino sempre più assorbiti dall'apparire piuttosto dall'essere. Nello stesso momento, massimamente strumentalizzati
da narcisisti maligni che predicano la violenza, ci sono quelli che diventano
pronti a infliggere grandi danni sugli altri pur di sentirsi superiori. Molte società vengono bombardate da messaggi,
solitamente commerciali, che propongono la falsa religione dell'IO, del MIO e del
ME STESSO. Ed ora, in vista di recenti
attacchi irrazionali sulla pace pubblica, viene alimentato anche il culto del
NOSTRO, dei NOSTRI e di NOI STESSI. Speriamo
che chi può si possa salvare dalle acque insidiose della psiche patologica,
sotto le quali non aspetta una primavera di narcisi ma, invece, l'inferno
dell'egoismo esasperato. UN'AMERICANA
A VENEZIA
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