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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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390. QUANDO IL MOSTRO SOGNA AD OCCHI APERTI di un'Americana a Venezia
Nel
1919, un giovane studente di Agricoltura scrisse nel suo diario dopo la messa
della Vigilia di Natale, "(La famiglia ed io) stavamo a piedi in chiesa
davanti al coro. La messa solenne è stata
un'esperienza potente. La Chiesa
raggiunge le persone con i suoi riti imponenti, e Dio attraverso un dolce e
semplice Bambino." In quell'epoca,
questo giovane era ancora cattolico.
Veintisei anni più tardi, due settimane dopo la resa dei tedeschi, colui
che aveva scritto quelle parole tanto tempo prima ammise agli interrogatori Alleati
che la carta d'identità che portava nella tasca era falsa, che in realtà si
chiamava Heinrich Himmler, che era stato il Reichsfuhrer delle Schutzstaffel
(Capo delle SS), nonché Capo della Polizia Tedesca (incluso il Gestapo), Commandante
dell'Esercito di Riserva della Wehrmacht, e Ministro dell'Interiore dei Reich. Aveva avuto anche altri incarichi. Hitler gli aveva sempre dato fiducia. Himmler è stato attivo nel Partito Nazista fin
dal 1923, l'anno del fallito Putsch di Monaco.
In divisa, che amava indossare, portò la bandiera, la
Reichskriegsflagge, senza essere però arrestato assieme a Hitler e Rohm. Nato nel 1900 a Monaco, Himmler era il
secondo di tre maschi di una famiglia di cultura tradizionale e monarchista. Sua madre, donna pia, si occupava dei figli,
dando forse più attenzioni al fratellino infante e al fratello maggiore,
ammalato. Può darsi che per farsi notare,
il piccolo Heinrich fosse spesso ammalato anche lui, con tossi croniche e polmonite.
Da adolescente accusava problemi anche di
stomaco che hanno continuato per tutta la vita.
Da sempre, Himmler portava gli occhiali.
Era bassino, pallido, fragile, e nervoso quando non goffo. Aveva il mento debole che lui copre con la
mano in un ritratto fatto dal fotografo di Hitler nel 1930. Il padre di Himmler era un rispettato insegnante
di scuola superiore che una volta era il tutore del figlio di un Principe di
Baviera. Gebhard Himmler era rigido, ma non
violento, si presume. In casa stabilì
molte regole, facendo controlli puntuali ai tre figli e pretendendo ottimi risultati
a scuola. Dal padre, è probabile che Heinrich
abbia imparato ad essere sistematico, diligente, e puntiglioso. Col passare degli anni, il giovane Himmler adottò
un atteggiamento arrogante nei confronti dei peer, guastando persino il fidanzamento del fratello più grande. Heinrich riteneva che la fidanzata del
fratello fosse infedele. Più di una persona
che ha conosciuto Himmler diceva che lui parlava come un maestro di scuola, uno
di vecchio stampo. Però il giovane
Heinrich aveva sempre sognato di fare l'ufficiale, non lo studioso. Se fosse nato in tempo, sarebbe andato
volentieri a combattere nella Prima Guerra Mondiale. Eppure, la volta che le cervella di un
prigioniero sparato in testa gli avevano imbrattato il cappotto, il Capo delle
SS Himmler era quasi svenuto, rimanendo poi in cura dal suo medico per
giorni. Decise perciò di cercare un modo
più pulito per ammazzare i prigionieri. Prima il monossido di carbone, poi lo Zyklon
B, un fumigante a base di acido cianidrico. Perché vorebbe fare la guerra un soggetto così
delicato, che ha perso l'auto-controllo davanti alla vista del sangue? Forse perchè questo piccolo uomo in divisa,
che a differenza di Hitler, andava a visitare i campi di sterminio, viveva in
un mondo fatto di sogni. Credeva ormai
di essere un Cavaliere Teutonico. A
lungo sperò di incontrare ed essere amato da una nobildonna casta e eroica, come
quelle delle romantiche saghe tedesche. Himmler
si riteneva una persona "profonda e disciplinata." La maggior parte della gente era
"superficiale e passionale." Il
giovane Himmler teneva un record dei libri letti, con una sua valutazione. Il suo preferito s'intitolava come l'incisione
di Albrecht Durer, Il Cavaliere, la
morte, e il diavolo, scritto dal
filosofo razzista, Hans Gunther. Himmler
lo ha letto due volte, facendo molte annotazioni. Ha concluso che quel libro esprimeva "ciò
che ho sentito e pensato da quando ho cominciato a pensare." Prima di diventare assassino di massa, responsabile
dei campi e architetto della "Soluzione Finale," Himmler lavorò come impiegato
in una fabbrica di fertilizzante chimico.
Pensava in quel periodo di andare in Turchia per costruire un mulino o nell'Ucraina
per dirigere un'azienda agricola.
Invece, rimase in Germania per supportare Hitler in tutto, anche nella
dieta vegetariana. E' diventato l'alto
prete del Castello di Wewelsburg, rimodellato a posto per lui dai prigionieri,
dove fare riti esoterici a lume di torcia, provando a parlare con il "Regno
dei Morti." Per i generali delle
SS, ha installato una tavola rotonda per dodici persone, come quella di Rè
Artù. Himmler credeva di essere la
reincarnazione di Heinrich I del Basso Medioevo. Il suo miglior collaboratore, Karl Maria
Wiligut, che disegnò il teschio indossato dalle SS, era stato dimesso dal
manicomio nel 1924. Sotto Himmler è
diventato Generale. A Wewelsburg Himmler
ha fatto scavare un tunnel verticale, nel nome di Wiligut, per poter communicare
con un perduto regno sotterraneo di nome Agharti. Grazie a Himmler, i nazisti sono andati fino
in Tibet e Sud America, cercando i loro antenati teutonici. Uno degli uomini di Himmler, Otto Rahn,
cercava il santo Graal nel sud di Francia. La purezza della razza "ariana"
ormai era diventata l'unica religione di Himmler, assieme all'astrologia, le
rune, gli insegnamenti di poco conosciuti culti dell'India, ecc. Himmler ha incoraggiato la promiscuità fra i
soldati delle SS, finché le donne fossero "vere tedesche." Diceva che avrebbero dovuto fare almeno
quattro puri figli ciascuno. Sotto gli
ordini di Himmler, per irrobustire la popolazione bionda in Germania, i nazisti
hanno rapito non meno di 400.000 piccoli biondi con gli occhi azzurri dalla
Polonia e l'Ucraina; sono stati trasferiti in Germania senza le loro mamme in
un treno col cartello "Bambini per sfamare il Reich." Se gli uomini delle SS volevano sposare le donne,
non dovevano essere nozze cristiane ad ogni modo, sotto gli ordini di
Himmler. Agendo come il padre, forse, Himmler
dette loro regole a non finire, fra cui l'ordine di mangiare i porri con l'acqua
a colazione. Sulle loro cinture e
pugnali era inciso in lingua tedesca il motto, "Il mio onore si chiama fedeltà." Eppure Himmler è stato infedele, tradendo prima Dio e poi tutta
l'umanità. Ha tradito la moglie e la figlia
per anni, passando molto tempo con l'amante e i due figli avuti con lei. Poi verso la fin fine ha tradito il
Fuhrer. Dopo la cattura nel maggio del
1945, Himmler è riuscito a rompere la capsula di cianuro che aveva nascosto fra
i denti. Ha tradito anche se
stesso. Questo piccolo impiegato sognava
un'unica razza, quella "ariana," per gran parte della propria
esistenza. Influenzato dagli altri, ha
imparato a nutrire l'odio dentro di se.
Prima dovevano eliminare gli ebrei, poi i communisti, i Rom, gli
omossuali, i Testimoni di Geova, certe chiese, i diversi e le persone
non-collaborative. Ha fatto dell'odio la
propria missione. Sotto gli ordini di
Heinrich Himmler, milioni di uomini, donne e bambini hanno sofferto la
brutalità nazista, nelle case, nelle scuole, nelle strade, nei campi e nei
boschi d'Europa. Hanno sofferto nei
commissariati, nelle prigioni, e nei campi di detenzione e di sterminio. Milioni sono stati torturati e uccisi in modo
indicibilmente sadico e crudele. Come ha
potuto succedere tutto questo, sotto la direzione di un uomo cronicamente malato,
di 174 cm di altezza, con gli occhialini, che sognava un mondo gotico popolato
da fantasmi e figurine di eroi teutonici?
Forse perché quando sognavano ad occhi aperti il giovane Heinrich Himmler
e tanti della sua generazione, il mondo civile era addormentato. Solo pochi coscienti hanno suonato l'allarme.
Troppo tardi. Forse troppi hanno comunque fatto finta di
non sentire. Chi non vuole che altri
Himmler vengano mai più al potere è avvisato: bisogna stare all'erta e dare
l'allarme. UN’AMERICANA
A VENEZIA
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