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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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630. “I’M THE ONE” (1978) DAL PRIMO ALBUM DEI VAN HALEN di Sky Robertace Latini
Quarant’anni
fa, in un momento di stanca del rock duro (stanchezza tutta da dimostrare; che
l’Hard Rock fosse in crisi è il pensiero di molti ma non il mio) compaiono
all’improvviso questi infiammati avventurieri, oggi miticamente famosi, ma al tempo
un fulmine a ciel sereno, portando una sonorità nuova nella chitarra e con un
atteggiamento globale molto caldo e avvolgente. Il primo album è innovativo per
l’intero genere rock e prosegue per tre album sulla stessa scia infuocata prima
di iniziare un alleggerimento stilistico che li porterà ad un successo
mondiale, per quanto sempre integro dal punto di vista artistico. Il brano
dalla durata di 3’ 46” è “I’M THE ONE”
https://www.youtube.com/watch?v=kzkXGIRaxcI
Composta
da tutti e quattro i membri:
* David
Lee Roth – voce
* Eddie
Van Halen – chitarra, tastiere
* Michael
Anthony – basso
* Alex
Van Halen – batteria
Rappresenta
uno dei momenti più duri del lavoro in cui è inserito, ma è anche una sintesi
dell’anima della band, che suona in una estetica ritmica swingata e
rock’n’roll, sebbene ciò vada percepito tra le righe per via dell’arrangiamento
molto pesante. Il ponte centrale con lo “shoobe doo wa” corale, dall’essenza
blues, esplicita chiaramente la matrice ispirativa a cui essi fanno
riferimento, cioè classica e chiaramente tradizionale. E’ in definitiva un rock
americaneggiante reso, invero, quasi irriconoscibile grazie alla loro euforica
rivisitazione. Adesso è un rock duro catalogabile come Street Metal molto
virtuosistico. I riff iniziali sono braci ardenti, poi entra la batteria
e David il cantante fa i suoi urletti in falsetto, che sono la sua
caratterizzazione sexy. La voce è del tutto calda e corposa, dinamica nella sua
linea melodica, non ruffiana ma capricciosa, non seguendo uno schema standard.
Il ritornello “I’m The One” è più un cantato dei cori, anch’essi caratteristici
della band, e a cui non rinunceranno quasi mai. Ma sopra a tutto sta la
chitarra solista che continuamente si inserisce a decorare il songwriting,
risultando sostanza di peso. Quando la chitarra solista vera e propria parte
per uno scatenamento tagliente, essa fende l’aria con grande abilità tecnica.
Il ponte centrale bluesato di cui accennato prima, è il momento topico della
composizione, e il finale rutilante chiude un pezzo che è un mettere a ferro e
fuoco le orecchie dell’ascoltatore dall’inizio alla fine. Il ritmo è veloce ma
non parossistico, ipercinesie molto più prepotenti saranno usdate in futuro da
altri generi metal, ma non è il caso dei Van Halen. Scoperti da Gene
Simmons dei Kiss, il gruppo aveva lo stesso atteggiamento goliardico dei Kiss
ma non la tipologia sonora che era molto più moderna. L’elemento più tecnico è
il chitarrismo del virtuoso Eddie Van Halen, creatore del suono originale della
distorsione usata, davvero specifico e personale, che crea quella avvolgenza
sonora particolarmente rovente. L’album vendette 10 milioni di copie fino a
1996 ottenendo il disco di diamante. Solo 35 minuti di disco, ma coinvolgente e
quindi saziante. Più tardi la band diventa più commerciale, ma in questo
esordio si assiste ad un metal irruente che è infatti il lato meno conosciuto
al grande pubblico. Il sound e lo stile della band sono assolutamente originali
e ancora oggi difficilmente imitabili; una canzone dei Van Halen è sempre
riconoscibile. La copertina del disco ritrae i quattro componenti, ma con una
elaborazione dinamizzante e con colori azzeccatissimi che sembrano rendere una
atmosfera fumosa e densa. Secondo me una delle copertine più rock mai
realizzate, graficamente interessante per quanto semplice. Il periodo è lo
stesso della nascita della New Wave Of British Heavy Metal che accenderà di
novità metallica il vecchio continente, in parallelo l’America butta in campo
questi californiani, insieme ai Riot, i canadesi Anvil ed altri, anch’essi
innovatori del panorama duro del momento. Ma mentre altri nomi seguiranno la
scia caratteriale europea, l’anima dei Van Halen rimarrà sempre fortemente
USA.
SKY
ROBERTACE LATINI
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