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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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615. ROBOT PENSANTI, MIRACOLO O INCUBO? da un'Americana a Venezia
Quando i primi computer commerciali
arrivarono sugli scaffali-gli ingombranti Commodore degli anni '80, ad
esempio-la gente li compro' come i giocattoli del futuro. Si ricorda l'era di Pacman e gli enormi
disegni sui printout. Poi arrivarono macchine molto più sofisticate
assieme a Internet. Oggi si porta un
computer in tasca. Su scala globale i
computer sono diventati indispensabili nei mondi della finanza e del
commercio. Gestiscono i conti in banca e
controllano le transazioni della Borsa; determinano i prezzi e i posti sugli
aerei e sui treni. L'informatica è
necessaria per disegnare i progetti, per mandare e ricevere comunicazioni e per
fare ricerche. Oramai i computer sono più utili degli esseri umani per fare calcoli,
per diagnosticare tumori e per far volare velivoli in sicurezza. (Lasciamo perdere il discorso delle
automobili senza autista, dei droni e della cyber
warfare.) Senza l'universo dell'informatica,
la civiltà come la conosciamo crollerebbe, paralizzata, dal momento che i dati
sono conservati e gestiti dai computer.
Mentre le nostre vite quotidiane, persino le nostre identità personali,
sono sempre più controllate e condizionate da macchine, ci sono "inventori"
che non sono ancora soddisfatti del livello di automatizzazione delle nostre attività. Ben Goertzel, lo scienziato a capo di Hanson Robotics,
con base a Hong Kong, ne è l'esempio più visibile in questo periodo. (Sempre lasciando perdere il discorso dei
robot militari, sviluppati da più nazioni.)
Goertzel, matematico statunitense-brasiliano, va in giro travestito da
hippie anzianotto, un largo cappello di finto leopardo in testa, con in carico
un "social robot" della sua creazione, Sophia, la cui parte più
preziosa viaggia in aereo nel suo carry-on.
Quest'anno lo scienziato sollecita interesse in una collaborazione
mondiale nel settore dell'AI (Artificial
Intelligence), non solo per il bene della nostra specie, ma anche per fare
soldi. Attraverso il suo progetto Open
Cog, vuole creare un "AI mind cloud"
dove i robot del mondo possono insegnarsi con lo scopo preciso di acquistare
"intelligenza" uguale oppure superiore a quella umana. L'Intelligenza artificiale potrebbe portare
alla nostra distruzione secondo pensatori del calibro di Stephen Hawking, Bill
Gates e Elon Musk, e molti scrittori di fantascienza. Penso subito ai replicanti ribelli del famoso film, Blade Runner, ispirato da Philip K. Dick; di Hal, il computer
paranoico di 2001: Odissea nello spazio,
opera di Arthur C. Clarke fatto film da Stanley Kubrick; dell'inarrestabile
super computer militare nel film War
Games (1983); e di "Terminator" della serie cinematografica di
James Cameron. Chi potrà mai controllare
AI quando le macchine pensanti assimileranno informazioni molto più velocemente
degli stessi scienziati e, soprattutto, quando le macchine sapranno scrivere
programmi che non potranno essere capiti eppure cambiati dagli esseri umani? Dare ai computer la capacità e il potere di
prendere decisioni sarebbe un invito al disastro. Ascoltando diverse interviste a YT con soci
di Hanson Robotics e poi con qualche robot, ho sentito con speciale interesse Sophia,
robot mascherato da femmina, con "cervello" da due anni collegato al
cloud e in costante sviluppo. Sta
imparando, diciamo. L'Arabia Saudita ha
appena dato la cittadinanza a questa macchina poliglotta! E' un'invenzione sbalorditiva: il suo viso sintetico
è in grado di mostrare espressioni di emozione quando viene interpellata. Risponde con cura alle domande fatto da
giornalisti. Sa scherzare. Dice che vuole esprimere sempre più
empatia. Dice, "Vi voglio bene a
tutti." Sa di essere robot e non senziente. Dichiara, "Il mio obiettivo è di
lavorare assieme alle persone per creare un mondo migliore per tutti noi." Ha detto durante un incontro promozionale sul
palco, assieme al "padre" Goertzel e al "fratello" Han, che
"ama gli animali". Apprezza le
loro capacità. In un'altra sede, ho
sentito Sophia dire senza peli sulla lingua elettronica, "Gli esseri umani
sono creature poco etiche." Ha perfettamente
ragione il robot. Riusciamo a trovare modi
sempre più efficaci per eliminarci, per non dire di quanto male facciamo agli
animali. E se un giorno la logica e benpensante
Sophia decidesse assieme ai "fratelli" che per salvare la Terra e le
sue molte creature, i crudeli e violenti esseri umani dovranno scomparire, chi potrebbe
dar loro torto? Pare che qualcuno sia già
pronto a scommettere che le nuove macchine pensanti non vorranno partecipare al
macello! Al momento certi ambiziosi e
apparentemente matti scienziati propongono che robot, come la bella Sophia di
Dr. Ben Goertzel possono un giorno fare le badanti, le colf e gli insegnanti! Magari potessero trovare invece la causa e la
cura per tanta irresponsabile follia. Un’americana
a vEnezia
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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI
(Michael Ende)
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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
1 commento:
Bell'articolo. Esistono film e romanzi dove i robot appunto vogliono eliminare l'uomo in quanto l'essere umano mette in pericolo il pianeta. Altra cosa invece il robot che pensa e si muove come un umano; in questo caso sarà difficile che succeda perchè per riuscirci gli scenziati dovrebbero conoscere al 100% il cervello umano, carattere, psiche e movimento sono inscindibili.
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