Amstrong e ai suoi compagni sollevando una bottiglia di vino. Ritraggono la gioia di un uomo che ha visto due Guerre Mondiali, sufficienti, con tutte le atrocità che hanno portato, a far perdere ogni fiducia nel futuro, festeggiare, invece, la più grande conquista dell'umanità.«Questa è una notte diversa da ogni altra notte del mondo» afferma Ungaretti, ma chiarisce anche: «Gli uomini continueranno a vedere la Luna così come appare dalla Terra, anche se la sua conoscenza fisica e scientifica potrà essere approfondita o modificata. Ma per gli effetti ottici che ha sulla Terra, la Luna rimarrà sempre per i poeti, e penso anche per l’uomo qualunque, la stessa Luna». Non c'è un'analisi più chiara di ciò che è, in fondo, l'uomo: per quanto potrà gioire di un progresso che diraderà quelle nubi, quelle ombre che generano il mistero e quindi la poesia, sarà sempre in grado di vedere il mondo che lo circonda con gli stessi occhi con cui lo hanno ammirato coloro che hanno vissuto prima di lui. E chi sarebbe in grado di testimoniarlo meglio Giuseppe Ungaretti, nato e vissuto a cavallo di due secoli che hanno generato un vero e proprio spartiacque tra due epoche? E la luna rimarrà la luna / e ci saranno sempre giovani che al suo lume appartati / si sorprenderanno a dire parole felici…” Giuseppe Ungaretti commentò con questi versi lo sbarco dell’uomo sulla luna, in una celebre intervista rilasciata più quarant’anni fa pochi giorni dopo l’evento. Mentre tutto il mondo giubilava per la conquista del satellite naturale, il grande poeta se ne stava rinchiuso nella dimensione onirica dove si cullano gli artisti, a contemplare, come un polveroso ma dolce ricordo, la perduta inviolabilità della luna. La luna ispiratrice di soavi pensieri, capace per secoli di instillare il sensibile stimolo dell’arte a poeti, compositori, pittori; Ungaretti si sentì come amputato di una parte del corpo, di cui come accade agli amputati ne percepiva ancora la presenza. Lui rimase sempre convinto che l’umanità, da quel momento, avrebbe guardato con occhi diversi la “stella” dei poeti, quel corpo sospeso nel cielo che rischiarò le notti di Dante e Petrarca e Boccaccio. “Questa è una notte diversa da ogni altra notte del mondo. Che cosa hanno fatto veramente questi uomini? Si può dire che hanno usato violenza alla natura ribellandosi alla legge che li legava alla Terra: ma si può dire allo stesso tempo che hanno saputo trovare altre leggi nascoste in un più lontano segreto della natura, e che hanno saputo sfruttarle con la loro intelligenza per appagare il loro bisogno di conoscere. Ogni uomo ha desiderato da sempre conquistare la Luna. Basterà rileggere le pagine più antiche di ogni cultura per trovare questo richiamo perenne. Oggi è stato raggiunto l’irraggiungibile, ma la fantasia non si fermerà. La fantasia ha sempre preceduto la storia come una splendenteavanguardia. Continuerà a precederla…. Gli uomini continueranno a vedere la Luna così come appare dalla Terra, anche se la sua conoscenza fisica e scientifica potrà essere approfondita o modificata. Ma per gli effetti ottici che ha sulla Terra, la Luna rimarrà sempre per i poeti, e penso anche per l’uomo qualunque, la stessa Luna.”
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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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610. GIUSEPPE UNGARETTI, ‘LA LUNA RIMARRÀ LA LUNA’. DI CHIARA PASSARELLA.
Giuseppe
Ungaretti, ‘La luna rimarrà la luna’. Di Chiara Passarella.
La luna rimarrà la luna
La luna rimarrà la luna
e ci saranno sempre
giovani che di sera
al suo lume appartati
si sorprenderanno
a dire le parole felici.
Anche se troppi
i satelliti artificiali
non riusciranno mai
con le loro indiscrete apparizioni
a disturbarne l’incanto antico.
Giuseppe Ungaretti
Amstrong e ai suoi compagni sollevando una bottiglia di vino. Ritraggono la gioia di un uomo che ha visto due Guerre Mondiali, sufficienti, con tutte le atrocità che hanno portato, a far perdere ogni fiducia nel futuro, festeggiare, invece, la più grande conquista dell'umanità.«Questa è una notte diversa da ogni altra notte del mondo» afferma Ungaretti, ma chiarisce anche: «Gli uomini continueranno a vedere la Luna così come appare dalla Terra, anche se la sua conoscenza fisica e scientifica potrà essere approfondita o modificata. Ma per gli effetti ottici che ha sulla Terra, la Luna rimarrà sempre per i poeti, e penso anche per l’uomo qualunque, la stessa Luna». Non c'è un'analisi più chiara di ciò che è, in fondo, l'uomo: per quanto potrà gioire di un progresso che diraderà quelle nubi, quelle ombre che generano il mistero e quindi la poesia, sarà sempre in grado di vedere il mondo che lo circonda con gli stessi occhi con cui lo hanno ammirato coloro che hanno vissuto prima di lui. E chi sarebbe in grado di testimoniarlo meglio Giuseppe Ungaretti, nato e vissuto a cavallo di due secoli che hanno generato un vero e proprio spartiacque tra due epoche? E la luna rimarrà la luna / e ci saranno sempre giovani che al suo lume appartati / si sorprenderanno a dire parole felici…” Giuseppe Ungaretti commentò con questi versi lo sbarco dell’uomo sulla luna, in una celebre intervista rilasciata più quarant’anni fa pochi giorni dopo l’evento. Mentre tutto il mondo giubilava per la conquista del satellite naturale, il grande poeta se ne stava rinchiuso nella dimensione onirica dove si cullano gli artisti, a contemplare, come un polveroso ma dolce ricordo, la perduta inviolabilità della luna. La luna ispiratrice di soavi pensieri, capace per secoli di instillare il sensibile stimolo dell’arte a poeti, compositori, pittori; Ungaretti si sentì come amputato di una parte del corpo, di cui come accade agli amputati ne percepiva ancora la presenza. Lui rimase sempre convinto che l’umanità, da quel momento, avrebbe guardato con occhi diversi la “stella” dei poeti, quel corpo sospeso nel cielo che rischiarò le notti di Dante e Petrarca e Boccaccio. “Questa è una notte diversa da ogni altra notte del mondo. Che cosa hanno fatto veramente questi uomini? Si può dire che hanno usato violenza alla natura ribellandosi alla legge che li legava alla Terra: ma si può dire allo stesso tempo che hanno saputo trovare altre leggi nascoste in un più lontano segreto della natura, e che hanno saputo sfruttarle con la loro intelligenza per appagare il loro bisogno di conoscere. Ogni uomo ha desiderato da sempre conquistare la Luna. Basterà rileggere le pagine più antiche di ogni cultura per trovare questo richiamo perenne. Oggi è stato raggiunto l’irraggiungibile, ma la fantasia non si fermerà. La fantasia ha sempre preceduto la storia come una splendenteavanguardia. Continuerà a precederla…. Gli uomini continueranno a vedere la Luna così come appare dalla Terra, anche se la sua conoscenza fisica e scientifica potrà essere approfondita o modificata. Ma per gli effetti ottici che ha sulla Terra, la Luna rimarrà sempre per i poeti, e penso anche per l’uomo qualunque, la stessa Luna.”
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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI
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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
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AAHHAHA
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