561. VOTARE SECONDO COSCIENZA da un'Americana a Venezia

Papa Francesco ha già detto molte cose interessanti nella stagione appena cominciata.  Pochi giorni fa ha dichiarato che c'è in atto "una guerra mondiale contro il matrimonio."  Oggi ha detto che Gesù non ripugnerebbe le anime soltanto perché fossero omosessuali e trans.  Ha condannato invece "l'indottrinamento della teoria gender", la politica nuova che costringe i piccoli a scegliere l'identità sessuale a scuola.  Questa bizzarra pratica è un caso di "colonizzazione ideologica" secondo il Papa.  Poi, senza sbilanciarsi, ha detto la sua sulle elezioni presidenziali negli USA.  Senza nominare i candidati, Papa Francesco ha ammesso che tutti e due portano con se "difficoltà" per il popolo, ma che ogni cattolico deve "studiare bene la proposta, pregare, e scegliere in coscienza."  Ha spiegato che in situazioni nelle quali nessuno dei candidati piace molto, forse la società ha perso la sua capacità di valutare idee e proposte concrete.  Sono d'accordo con il Papa quando dice che ognuno deve votare in coscienza, cioè, che non deve sentirsi obbligato a votare il proprio partito.  Sono appena tornata dagli USA dove per diplomazia quasi tutte le persone di mia conoscenza hanno evitato di parlare di politica!  Forse avevano già deciso di "votare secondo coscienza" senza annunciare la loro scelta personale.  La situazione è davvero imbarazzante.  Al mio avviso, il risultato dell'elezione potrebbe portare alla bancarotta della nazione come alla Terza Guerra Mondiale.  A noi la scelta!  Se fosse "solo" una questione di carattere, sarebbe facile votare contro il narcisista senza vergogna che venderebbe sua moglie al prezzo giusto.  (Aveva già negoziato un contratto con la rivista Playboy a favore di una delle sue ex-mogli che, a suo dire, non voleva comunque posare nuda!)  Dall'altra parte, c'è un'avvocato, una volta First Lady, che nei panni di Segretaria di Stato ha già saltato senza rimorso le regole che trattano la sicurezza nazionale.  Pare che la sua salute non sia granché nemmeno.  Si potrebbero scusare certi suoi sbagli se la sua "fondazione globale" non fosse in debito con qualche oligarca straniero.  Non appena si riacutizza la vicenda dello spostamento della frontiera dell'Ucraina, sarebbe opportuno non avere come presidente una che ha già accettato milioni di dollari dai locali.  Per il resto, cosa so con certezza matematica?  Si può solo giudicarli dai frutti:  da una parte, casinò, campi da golf, alberghi, grattacieli e reality show.  Dall'altra, email hackerati, un ambasciatore e altri tre americani ammazzati in Libia quasi con annuncio dai terroristi, guerre oscene a non finire e forte ruggine con l'ex capo della KGB, ora czar della Russia.  Da mesi faccio le mie ricerche, sperando, anzi, pregando, che le scelte proposte al popolo statunitense nel 2016 non siano così impossibili come sembrano.  A volte sento che queste elezioni siano solo parte di un esperimento, un esercizio in "colonizzazione ideologica" per usare il termine del Papa.  Spero almeno che Bergoglio continuerà ad essere il papa per i prossimi quattro anni, a prescindere dal risultato di questa nuova e assurda corsa alla Casa Bianca. UN'AMERICANA A VENEZIA