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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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500. UN PARERE CHE ESCE DALL'ARMADIO da un'Americana a Venezia
Potrei essere molto
banale e iniziare questo post dicendo che alcuni dei miei migliori amici sono
gay. Non sarebbe esatto, eppure ho
conosciuto diversi gay statunitensi e anche coppie gay. Mi pare che i gay del Bel Paese, con
l'eccezione dei molti trans
stranieri, tendano a nascondersi. Molti
anni fa avevo un amico gay nella mia città, celibe per scelta, una delle persone
più spirituali che ho mai conosciuto. Veniva
da una famiglia dove il fratellone era protagonista della squadra di football
e, più tardi, Marine combattente. Il mio
amico, invece, amava andare per i negozi di antiquariato e leggere filosofia. Credo che lavori tuttora da cameriere mentre
diversi colleghi suoi sono morti di AIDS tempo fa. Perché ci parlo? Perché la scorsa settimana è stata emessa una
sentenza straordinaria che riguarda i gay, adottata dalla Corte Supreme degli USA. Con 5 voti contro 4, questa sentenza garantisce
ad ogni coppia omosessuale in tutti i 50 stati del Paese il diritto di sposarsi
con tutti i benefici di qualsiasi matrimonio legale. E' la prima volta che la corte più alta degli
USA si pronuncia sulla questione, anche se in 13 stati le nozze gay erano state
vietate fino a questo momento. Tutte le
coppie gay degli USA che vogliono impegnarsi legalmente e che vorranno anche allevare
figli, per effetto della sentenza, non saranno più ostacolati. Comunque sia, tutti possono aspettarsi drammi,
particolarmente nel Sud degli USA, perché per qualcuno la mera idea del
matrimonio fra individui dello stesso sesso rimane contro natura quando non immorale. Chi si oppone per motivi religiosi
solitamente propone certi versi del Vecchio Testamento. Gesù nacque in quel contesto eppure non si
trova riferimento all'omosessualità nei quattro libri del Vangelo. Nonostante ciò, Gesù fece un semplice riferimento
al matrimonio eterosessuale come modus operandi. Paolo, cittadino romano e cristiano per
eccellenza, si pronuncia invece sulle aberrazioni sessuali. Le parole di Paolo ci possono indurre a
credere che dentro il cristianesimo non c'è spazio per variazioni dal
matrimonio eterosessuale. A parte le
considerazioni prettamente religiose sulle unioni gay, credo che dobbiamo
chiederci se, infatti, il Creatore non abbia un programma sconosciuto, facendo
nascere persone che spesso sanno fin da tenera età che loro non sono stati impostati
nello stesso modo della maggior parte dei loro compagni. In ogni società questi stessi giovani crescono
per diventare i "diversi", raramente rispettati. Sebbene famosi scrittori, artisti, musicisti,
attori, registi, atleti ed altri siano nati gay, a lungo nell'Occidente gli
omosessuali sono stati derisi, cacciati, abusati, incarcerati e anche
uccisi. Ma rivendico che non è possibile
che il Creatore abbia sbagliato! Ci sarà
un motivo genetico, in alcun modo molto utile alla razza umana, se non siamo
tutti eterosessuali. Ad ogni modo, per
la Corte Suprema degli Stati Uniti, e per molti altri Paesi ancora, i gay sono diventati
cittadini con pari diritti, a seconda delle loro esigenze da persone umane. (Non mi riferisco, ammetto, a quei personaggi
incredibilmente volgari che ballano semi-nudi sui carri durante le carnevalesche
sfilate gay pride; questi possono
solo recare danni all'immagine di persone serie.) I gay che studiano, lavorano, pagano le
tasse, e assumono grandi responsabilità nel mondo, siano single siano partner in
una coppia, vorrebbero comunque vivere alla luce di giorno, non come un famoso
ex-direttore del FBI che di notte si vestiva nei panni di sua madre e che di
giorno perseguitava i c.d. "deviati sessuali" che lavoravano dentro
il governo. O come Hitler che impiegò
per anni un generale omosessuale, solo per assassinarlo più tardi per troppa
ambizione e poi rastrellare anche gli omosessuali. Nell'America odierna, nazione che aspira tuttora
alla democrazia, pare che i giorni della segregazione siano finiti. Ora speriamo che la paura del diverso non prenda
una brutta piega. UN'AMERCANA A VENEZIA
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