È successo in Romania. Sono passati 25 anni dalla Rivoluzione
che ha portato alla caduta di Ceausescu. In tutti questi anni... non abbiamo
fatto altro che inginocchiarci, un po' per volta, schiacciati dalla povertà.
Quelli che hanno guidato il Paese dopo la grande liberazione non erano che lupi
mascherati: ex membri dalla Securità, nuovi baroni locali...La Romania era
soffocata dalla propria casta dei politici per la quale l'unica ragione di
essere a capo del Paese sembrava l'interesse personale. Più di 2000 fabbriche
sono state distrutte, abbandonate o portate al fallimento con l'idea di essere
svendute. Hanno fatto affari sporchi sulla nostra pelle e hanno cambiato il
destino di milioni di persone. Quasi 5 milioni sono emigrati in tutto il mondo,
cercando di sopravvivere, facendo lavori umili anche se la loro qualificazione
era alta. Italia, Spagna, Inghilterra, Germania, USA, Australia... dappertutto
ci sono rumeni che lavorano e mantengono le famiglie rimaste a casa. Tanti
bambini, chiamati “orfani bianchi” soffrono lontano dalla mamma, crescono con
le nonne o le zie. Tanti genitori anziani non hanno nessuno che li può aiutare perché
i figli loro sono fuori del Paese. L'emigrazione rumena è una tragedia
nazionale. Ma, dopo tutti questi anni... è successo un miracolo. Ci sono state
le elezioni presidenziale. l'attuale governo, sapendo che la diaspora è contro,
non ha approvato più seggi elettorale, nonostante gli ambasciatori rumeni lo
hanno chiesto. Quest'anno la gente voleva votare. Uno dai candidati, onesto,
bravo e schietto, ispirava fiducia. Klaus Iohannis, ex sindaco di Sibiu, una
bellissima città vicino a Brasov, è stato eletto nuovo 
Presidente del Paese in
una vera rivoluzione del voto democratico.
E l'eroe principale è stata la diaspora. Gente che ha fatto 400 km per
arrivare in una città dove poteva votare e poi ha fatto una fila di 5 – 6 ore
per riuscire a entrare! Gente che stava sotto la pioggia, con un ombrello e
figli piccoli in braccia, gente che ha dimostrato davanti alle ambasciate di
Parigi, Londra, etc. perché alle 21 di sera le porte si sono chiuse e migliaia
di persone non potevano votare. La cosa ancora più meravigliosa è che i rumeni
dalla Romania, visti i problemi di fuori, hanno manifestato, con la speranza
che al secondo turno di scrutino le cose sarebbero andate meglio. Migliaia di
persone in strada, nelle città più grandi, sostenendo i figli, i genitori, i
parenti o amici che fuori non riuscivano a votare. I soldi da fuori sono buoni,
ma il voto no! Abbiamo votato in tanti, abbiamo vinto la casta, adesso siamo
uniti e fiduciosi. E, finalmente, abbiamo capito che basta alzare la testa e
rimanere insieme. Il voto si, conta! E il
mondo sì, si può cambiare. LILIANA ANGHELUTA
Presidente del Paese in
una vera rivoluzione del voto democratico.
E l'eroe principale è stata la diaspora. Gente che ha fatto 400 km per
arrivare in una città dove poteva votare e poi ha fatto una fila di 5 – 6 ore
per riuscire a entrare! Gente che stava sotto la pioggia, con un ombrello e
figli piccoli in braccia, gente che ha dimostrato davanti alle ambasciate di
Parigi, Londra, etc. perché alle 21 di sera le porte si sono chiuse e migliaia
di persone non potevano votare. La cosa ancora più meravigliosa è che i rumeni
dalla Romania, visti i problemi di fuori, hanno manifestato, con la speranza
che al secondo turno di scrutino le cose sarebbero andate meglio. Migliaia di
persone in strada, nelle città più grandi, sostenendo i figli, i genitori, i
parenti o amici che fuori non riuscivano a votare. I soldi da fuori sono buoni,
ma il voto no! Abbiamo votato in tanti, abbiamo vinto la casta, adesso siamo
uniti e fiduciosi. E, finalmente, abbiamo capito che basta alzare la testa e
rimanere insieme. Il voto si, conta! E il
mondo sì, si può cambiare. LILIANA ANGHELUTA
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