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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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462. VIAGGIO NELLA MIA VITA di Roberto Rapaccini - Recensione di Valentina Rapaccini
L'opera
d'arte non andrebbe commentata, soprattutto da parte dell'autore stesso che
spesso rappresenta solo un medium
inconsapevole attraverso cui il prodotto artistico si plasma e assume vita e
respiro autonomi; l'opera d'arte infatti vive intimamente di una propria
autentica essenza intrinseca, tale per cui non sussista l'esigenza ulteriore di
spiegarne la ratio profonda. Mi
limiterò pertanto a citare la frase che più mi ha suggestionato dell' intero
libro. Ad un certo punto Roberto afferma che mentre la sua vita andava avanti,
l'esistenza era inesorabilmente cessata. Qual è la differenza reale tra
esistenza e vita? Ex abrupto la
maggior parte delle persone risponderebbero affermando che la vita è quella vis vitalis, quella Wille zur leben (come avrebbe detto Shopenahuer), quell'impulso
sfrenato e dirompente che anima di esaltata ebbrezza l'esistenza umana,
impregnando e permeando ogni gesto d'intrepida vitalità estasiata. L'esistenza
è il correlato soggettivo della vita, costellato di emozioni impervie,
sensazioni mobili e dilatate nella cieca brutalità degli istanti protesi, e
percezioni umane salienti. Ma quando l'inaspettata tragicità degli eventi
incide e dilania il dramma profondo sotteso all'esperienza umana, quando la
sofferenza occlude il contatto con la realtà esterna confinando l'uomo nella
realtà imperturbata della sua miseria più infima, l'esistenza non rappresenta
forse la vita che ancorata ad una mera proliferazione biologica noncurante del
dolore umano, inarrestabilmente progredisce nel silenzio inesorabile dei tempi?
Eppure è proprio ancorandosi alla fredda e imperturbabile essenza vitale dei
gesti che Roberto ha ricostruito, passo dopo passo, la carica esistenziale
della propria vicenda umana, ricomponendo i lacerti di un'esistenza che
sembrava essere irrimediabilmente andata in frantumi. Invece che chiudersi in
una dimensione egocentrica di introversione intimista si è aperto ad una
costante permeabilità esistenziale con l'ambiente esterno, improntando la sua
quotidianità ad un confronto dialogico con la realtà circostante. Homo sum nihil humanum alienum a me puto.
Si è fatto carico della drammatica fisicità della sua condizione per superarla
e trascenderla al fine di valorizzare la propria vita alla luce autentica di
una fondante problematicità esistenziale. Per superare un limite occorre
conoscerlo ed accettarlo, ed a volte sono proprio le condizioni peggiori a rendere
le cose straordinarie. Ha ritrovato il proprio orientamento umano attraverso
gli impulsi costanti mossi dalla realtà esterna; d'altra parte il nostro
orientamento deriva (come è stato dimostrato dagli scienziati che si sono
aggiudicato quest'anno il premio Nobel per la Medicina) dalla compartecipazione
sinergica di due distinte popolazioni neuronali che cooperano ricevendo l'una
gli impulsi derivanti dal mondo esterno per poi codificare una mappa
territoriale estrinseca e altra essendo dotata intrinsecamente di un proprio
orientamento indipendente della percezione sensoriale. Grazie al sostegno ed all'affetto
sincero di molti, Roberto ha riscoperto se stesso, il proprio intrinseco
slancio orientativo, la propria stella polare autonoma. Contemplando il cielo
stellato sopra di sé ha riscoperto la meraviglia della volta celeste dentro di
sé. VALENTINA RAPACCINI
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WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
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