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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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430. SPACESHIP EARTH: LA VEDUTA CHE FA CAPIRE da un'Americana a Venezia
Questo post non
parla di meraviglie must see come il
Grand Canyon in Nord America, o le cascate Iguazu in Sud America o l'aurora
boreale sopra dei paesi del nord.
Invece, questo post fa riferimento alla visione del Pianeta Terra come
si presenta dallo spazio. Astronauta e
pilota, Edgar Mitchell chiama questa veduta the
Big Picture Effect, 'l'effetto grande
quadro'. Altri la chiamano the Overview
Effect, quello del 'grande sommario visivo'. Tutti sono d'accordo: è un'esperienza
fantastica. Dice Mitchell, "Ti
viene un'istantanea coscienza globale, un orientamento verso gli esseri umani,
un'intensa insoddisfazione con lo stato del mondo, e una pulsione di farne
qualcosa. Da lassù, sulla luna, la
politica internazionale sembra così meschina.
Vuoi afferrare un politico per il collarino e trascinarlo per un quarto
di un milione di miglia, e dire, 'Guarda quella, mascalzone!'" Molti astronauti sono convinti che un viaggio
nello spazio per i politici farebbe bene al mondo. Coloro che hanno già visto la Terra dallo
spazio sono in genere piloti e astronauti di professione, ma questo crescente gruppo
di privilegiati comprende diversi tipi di scienziati, uomini e donne, che sono
stati preparati per il lancio e per un ambiente senza gravità, pur di poter partecipare
agli esperimenti scientifici. In futuro
anche i "turisti" in grado di sostenere e pagare il volo potranno
condividere questa visione del nostro pianeta.
Tutti dicono che vedere la Terra dallo spazio non è solo awesome, cioè, che ispira vera
meraviglia, ma anche una esperienza che espande la coscienza. Mitchell, partecipe della missione Apollo 14,
ha passato più di nove ore lavorando nel deserto lunare. In quanto comandante del modulo lunare durante
la missione, ha potuto rilassarsi solo al momento del viaggio di ritorno. Fu allora che Mitchell ebbe un'esperienza
mistica. Gli antichi dell'India avevano
già dato il nome savikalpa samadhi all'esperienza
che lui ha avuto, uno stato in cui l'ego e l'anima si uniscono completamente
allo Spirito, e tutto diventa Uno. Al
minimo, chi ha viaggiato e lavorato nello spazio sa che la "terza roccia dal
Sole" è una sfera coperta di acqua, terra, ed esseri viventi, e che il
nostro pianeta è l'unico posto in quest'angolo della Via Lattea dove possiamo
sopravvivere. Diventa apparente che la
Terra non è solo preziosa, ma anche unica.
Quando non è impegnati nel lavoro, il personale nello spazio passa tempo
nell'earthgazing, cioè, guardare e ammirare
la Terra. Tanti astronauti usano il termine
"fragile" per descriverla. Sono
in grado di vedere la luna, il sole, e le stelle distanti, ma ogni volta che
rivolgono gli occhi verso casa, vedono una luminosa palla azzurra
con dei veli
bianchi. Riscontrano lo strato
protettivo attorno al pianeta che funge da scudo contro gli estremi e il vuoto dello
spazio. Sulla Terra vedono i flash dei temporali in atto, i vortici
degli uragani, gli immensi spettacoli dell'aurora boreale, e le luci delle zone
abitate dall'uomo. Vedono le acque, le
montagne, le foreste, e i deserti.
Vedono anche le barriere fatte dagli umani, e la distruzione del terreno
e degli alberi. A volte vedono persino il
fumo dei disastri. Intorno al nostro
pianeta c'è solo un oceano di spazio, color nero, senza gravità e senza ossigeno.
Qualcuno ha detto che la Terra è come un
oasi. Una astronauta ha detto che la
Terra è come un gioiello luccicante e che si ritiene molto fortunata di averla potuto
vedere. Molti dicono che da lassù, la
Terra appare come un organismo che respira.
Tutti la descrivono come "viva". Inoltre, sembrano di aver capito che siamo
una cosa sola, anche se qualcuno fa di tutto per convincersi del
contrario. Abbiamo tanto bisogno di
questa nuova prospettiva per costringerci a vivere in modo sostenibile e per
smettere di distruggere il delicato tessuto della Terra. Guardando il Pianeta da lontano, dobbiamo capire
che tutta questa vita è miracolosa! Gli
astronauti sanno che, come ha detto Buckminster Fuller nel 1951, la Terra è una
nave spaziale. Siamo tutti astronauti. Proviamo a salvare questa nave, mai
abbandonarla o sabotarla, perché lei è la nostra bellissima, unica e
irripetibile Spaceship Earth. UN'AMERICANA
A VENEZIA
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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI
(Michael Ende)
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WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
2 commenti:
Un bellissimo articolo. Uno scritto come un respiro che smuove la nebbia dei pensieri. SKY
Many thanks!
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