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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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359. DEVORAH SPERBER: VEDERE PER CREDERE da un'Americana a Venezia


Pochi anni fa ho visitato la National Portrait Gallery aWashington, un museo pieno di ritratti di americani famosi di ogni epoca, parte del grande Smithsonian, i cui musei sono aperti gratis al pubblico.  In quel momento c'era una mostra dedicata a Gertrude Stein, l'eccentrica scrittrice che riceveva personaggi come Ernest Hemingway e Pablo Picasso nel suo salotto a Parigi.  Indimenticabile è stato il ritratto della Stein ricreato da Devorah Sperber dall'originale di Picasso.  La Sperber aveva appeso contro una parete migliaia di bobine di filo da cucire, tutte infilate su sottili catene, e tutte capovolte e presentate anche a rovescio, in modo che all'occhio nudo l'allestimento non aveva nessun senso finchè uno non lo avesse guardato attraverso una piccola sfera trasparente fatta di acrilico, una specie di fisheye lens (lente ad occhio di pesce) montata davanti all'installazione.  Dentro la piccola sfera appariva, come per magia, l'immagine della Stein dipinta da Picasso.  Tutte quelle bobine, messe in ordine dalle mani dell'artista, fungevano da pixel.  La sfera invece funzionava come l'occhio umano:  faceva girare l'immagine di 180° per raggiungere l'orientamento giusto, e poi condensava i pixel.  Dall'apparente caos emergeva l'ordine.  Finora, la Sperber ha ricreato non meno di 50 soggetti in questo modo, svariando dalla cultura pop con scene da Star Trek, opere di Warhol, e foto di Marilyn Monroe fino a vari soggetti d'arte classica e moderna.  Ha riprodotto L'ultima cena di Leonardo da Vinci nelle sue misure reali per cui utilizzando 20.736 bobine, pagate in parte dalla ditta che le produce, Coats & Clark.  La Sperber prima crea un'immagine JPEG del suo soggetto, poi determina il numero preciso dei pixel.  Ogni pixel sarà rappresentato da una bobina di filo, oppure, come in altre opere della Sperber, da un cristallo Swarovsky, un tappo di pennarello, uno spillo del tipo usato per segnare le mappe, persino da un gambo di ciniglia come si usa per pulire le pipe.  Della sua scelta di materiali dice, "C'è qualcosa (speciale) nell'elevare un oggetto umile al livello di high art.  E' una bella giustapposizione."  La Sperber utilizza un software creato appositamente per lei che determina i colori dei pixel.  Molto interessante è il percorso che segue il cervello nell'interpretare ciò che vede.  Nel viso della Giocanda, la Sperber ha ricavato pochissimi pixel, "Quasi niente," lei dice, eppure, guardando la riproduzione attraverso la lente, la maggior parte delle persone crede di vedere il famoso sorriso almeno per un attimo.  Invece, la Sperber spiega che è solo la memoria dell'opera che ci permette a vedere il sorriso che, in realtà, non c'è.  Dice, "Mi interessa il legame fra l'arte e la tecnologia, e come gli occhi stabiliscano le priorità, e la realtà come un'esperienza soggettiva contrapposta alla verità assoluta.  Come artista visiva, non posso immaginare un argomento più stimolante eppure così fondamentale come l'atto di vedere--cioè, come il cervello umano fà senso del mondo visuale."  Un altro dei molti progetti di quest'artista visionaria, amante della neuroscienza, è stato la riproduzione di "Autumn Rhythm" di Jackson Pollock, per la cui realizzazione ha creato un tappetto tipo shag (a "pelo lungo") usando 165.000 pezzi di gambo di ciniglia inseriti individualmente in un tavolo di polistirolo.  "Ero affascinata dal fatto che Pollock aveva la capacità intuitiva di produrre alti numeri di frattali nei suoi quadri a gocciolate, riproducendo così il mondo naturale più accuratamente che non il più bravo pittore di paesaggi, cosa che forse spiega la presenza risonante dei quadri di Pollock."  Vedere i frattali nelle opere di Pollock?  Idea rivoluzionaria!  Dopo molta sperimentazione, la Sperber ha concluso che ". . . non esiste una sola verità o una sola realtà, e che il mondo consiste di strati e ancora più strati di realtà che si toccano."  Ad ogni modo, vi consiglio fortemente di vistare il sito di Devorah Sperber.  Vedere per credere.  E se possibile, visitare la mostra "Brain:  Il cervello, Istruzioni per l'uso" che arriva direttamente dal American Museum of Natural History a New York al Museo Civico di Storia Naturale a Milano, che sarà aperta dal 18 Ottobre 2013 fino al 13 Aprile 2014.  Almeno un'opera della Sperber sarà esposta.        UN’AMERICANA A VENEZIA     

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)