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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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358. HEAVY METAL: PESANTE MA POI NON TANTO di Sky Robertace Latini
Si fa discendere il
termine dal periodo della band Steppenwolf, dalla song “Born to be wild” (nella
colonna sonora di “Easy rider”. Nel testo c’era la frase: “Mi piacciono il fumo
e il fulmine, il tuono di ferraglia (Heavy Metal thunder), gareggiare col
vento”. Nel 1971 Lester Bangs, critico musicale, usò tale termine per
descrivere la musica hard rock dei Blue Oyster Cult. Ma solo negli anni ’80
divenne un genere a sé, diverso dall’Hard Rock da cui derivava. Poi verso l’inizio
degli anni ’90 si trasformò in sottogenere, mentre la sola parola “Metal”
sarebbe diventato il contenitore di tutti i sottogeneri. La cosa è ancora
discussa; se l’Heavy Metal rappresenta, in quanto sottogenere, le sonorità
dell’inizio del Metal o se, invece, comprenda appunto tutto il genere metal. Alla
fine dei seventies gruppi come Judas Priest; Motorhead; Ufo e Scorpions,
avevano già indurito il loro suono facendosi chiamare Heavy Metal.. Ma la
NewWaveOfBritishHeavyMetal dal ’79 all’83 diede più forte impulso a questa
musica, originando ulteriori nuove sonorità, per cui questa ultima ondata pare
avere caratteristiche di suono diverse
da quello. Iron Maiden; Saxon; Def Leppard; Diamond Head ed Angel Witch
appaiono diversi dai Judas e dalle band come Accept o Primal Fear. Dire Heavy
Metal e diverso da dire NWOBHeavyMetal, sebbene si tratti di stessa musica. Il
primo non deve per forza avere un suono vintage, il secondo invece si. Non è la
struttura e non è il songwriting a fare la differenza, ma puramente il suono
poco prodotto e tecnicamente meno tecnologico. Fa sorridere ma è così spesso.
Eppure la differenza è poca, e a volte forse niente. Ma l’aggettivo pesante,
per quanto azzeccato, non è più così esaustivo; colnsiderarlo suono pesante non
è del tutto corretto se andiamo a vedere i sottogeneri Thrash; Death; Black;
Industrial e Groove che lo sono ancora di più. Anzi, troviamo melodia e linee
musicalmente liriche. Le vecchie realtà come il tedesco UDO (ex-cantante Accept)
e gli americani Vicious Rumors sono massicce e ferree, eppure posseggono la
loro musicalità, alquanto afferrabile. Le nuove realtà come i teutonici
Masterplan e GiantX, e i finlandesi Battle Beast sono ancora più melodici. Certo
i sottogeneri successivi hanno altri aggettivi a descriverli: Feroce; brutale; bestiale;
disturbante; annichilente. All’Heavy Metal si confanno termini relativamente
più compatti e meno corrosivi: grintoso; robusto; martellante; arrembante;
tagliente. Tutto il metal è aggressivo; tirato e potente, ma le sfumature sono
numerose. Se nel metal più estremo la furia è “cieca”, nell’Heavy trattasi di
furia solida e quadrata, che ci vede benissimo. Riff semplici, con assoli e
ritornelli quasi cantabili, è ritmiche cadenzate a volte Power ma altre volte
ballabili. Certo è che per chi non è abituato al metal l’ascoltabilità appare
difficile, si tratta pur sempre di musica dura, di musica legata alla forza,
che anche quando è raffinata, non può perdere le caratteristiche di pesantezza.
La freschezza non regala per forza fruibilità ad orecchie poco rock. Ma il
guanto di sfida schiaffeggiò i consumatori di musica ed oggi i suoni meno duri
del metal non sempre vengono considerati metal; quei suoni sono più condivisi
di un tempo. Guns’n’Roses e Metallica adesso non fanno più l’effetto
destabilizzatore di una volta. In effetti anche in questo si osserva come
l’Heavy Metal sia più accessibile. Non ci sono possibilità di errore: l’Heavy
metal è un cubo, i generi successivi più estremi invece sono pieni di spigoli
catarrosi e carta-vetrosi. Andare oltre l’Heavy è spesso una evoluzione
interessante, più spesso è osservare un’arte meno possente del semplice caro
vecchio Heavy Metal. Più cattiveria non significa per forza più capacità
evocativa. SKY ROBERTACE LATINI
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