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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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289. IL SEGRETO di Cristina Spera
Avrà al massimo
trent’anni. Bello davvero. Alto, asciutto, fisico scolpito, capelli scuri,
profilo greco. Look adeguato. Indossa
dei jeans neri, ovviamente a vita bassa, e sopra un giubbotto di pelle
con qualche cerniera di troppo. Fa caldo nel supermercato; si toglie il
giubbotto, si sbottona un po’ la camicia (rigorosamente bianca ed attillata),
slaccia i polsini e si arrotola le maniche lasciando intravedere la coda di un
drago tatuato sull’avambraccio sinistro. Il polso destro è invece zeppo di
bracciali di ogni tipo e materiale: corallo, cuoio, caucciù, corda, metallo. Ce
n’è persino uno che somiglia tanto ad un rosario. Al collo un amuleto tribale. Non
sfigurerebbe certo sul set cinematografico, oppure con una chitarra al collo
sopra un palco, ad un concerto rock. Ma che ci sta a fare uno così al
supermercato? E invece lui si sente perfettamente a suo agio. Con mano sicura
sceglie i prodotti dagli scaffali, senza esitazioni. Si ferma dubbioso soltanto
davanti alla parete delle caramelle. Prende in mano una busta, la gira, legge
con attenzione gli ingredienti e poi la ripone. Ne prende un’altra e con le
dita cerca di saggiare la consistenza delle caramelle: troppo dure. Alla fine
opta per gli spicchi gelèe, ricoperti da tanti granellini di zucchero.
Soddisfatto le ripone con il resto della spesa dentro una borsa a rete appesa
al passeggino. Ah, dimenticavo…non spinge un carrello ma un passeggino blu, di
una nota marca e lo spinge con fare sicuro, con una gestualità consolidata, con
i gomiti leggermente aperti all’esterno, così da sottolineare ulteriormente le
perfette proporzioni del fisico. Chissà
quanto sarà bello il suo cucciolo! E invece no. Che delusione! Pochi capelli
biondastri e spettinati. Credo non veda bene. Lo deduco da come strizza gli
occhi e dai continui movimenti del capo che compie nel tentativo di mettere a
fuoco gli oggetti. Ci metto un po’ a capire che è Down. Ecco perché è così
strano. Difficile anche dargli un’età. Porebbe avere due, tre, quattro anni…non
so. Eccoli, sono già alla cassa. Mi
affretto con la mia spesa e li raggiungo al parcheggio. Non so perché ma non
vorrei perdermi qualcosa di grande. E faccio bene. Ripone le buste nel
bagagliaio e cerca…cerca. Ora ho capito, la busta delle caramelle. Oltre me ha
capito anche il piccolo che emette un grido di piacere, tende le braccia verso
il papà ed accenna ad un sorriso, difficile da identificare in mezzo a tutti
quei movimenti masticatori, accentuati dalla vista della caramella. “Ha ragione
la mamma quando dice che queste schifezze fanno male a tutti, figuriamoci a te! Ma noi non glielo diremo. Sarà il nostro segreto!” E intanto prende lo spicchio
al limone, di giusta consistenza, ha scelto bene, non c’è che dire! Lo
sminuzza e un pezzetto alla volta glielo fa gustare. Tutto. Senza fretta. Poi
asciuga la saliva, gli prende il capo tra le mani e squotendoglielo dolcemente,
gli assesta un bacio sulla fronte. Auguri. A tutti e due. E…tranquilli, sarò complice
del vostro segreto. CRISTINA SPERA
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WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
1 commento:
A parte la ormai sempre notevole capacità di regalare emozioni e significati in maniera non prolissa e coincisa (piccoli preziosi cammei), trovo questo brano particolarmente intenso e meritevole di lettura e riflessione perchè ci invita a vedere oltre alle apparenze, a non fermarci alla supeficie delle cose e soprattutto ci indica che oltre alla vita esteriore ne esiste un'altra molto più intensa e a volte dolorosa che alberga dentro di noi.
Mi ripeto lo so: Brava Cristina!
Chiara P:
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