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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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288. I PURITANI di un'Americana a Venezia
Molti italiani sanno che i primi inglesi arrivati in
massa nell'America del Nord furono i "Puritani." Parliamo del '600. Arrabbiati, circa 21,000 talebani protestanti
(sempre cristiani) scapparono dalla corruzione del loro Paese per creare una
nuova società. Votati alla religione, al
duro lavoro, al matrimonio, alla riproduzione, e alla pietà singolarmente e
come gruppo, crearono le fondamenta sulle quali costruire la grande democrazia
che sarebbe nata intorno a loro più tardi. Col passare del tempo, i puritani diventarono
tristemente famosi per la caccia alle "streghe" di Salem nel
Massachusetts. Poi, nel classico romanzo
di Nathaniel Hawthorne, La lettera
scarlatta (ora un film banale), si parla della loro rigidità. Fra le varie cose che i patriarchi puritani
non sopportavano c'erano l'ubriachezza e l'adulterio, cose da punire pubblicamente. Ne rimane ben poco nell'America odierna delle
credenze e dei comportamenti puritani. Detto
questo, vorrei sottolineare un certo fenomeno che si manifesta in America
quando un politico viene bersagliato in modo tipico. Basta ricordare il processo mediatico nei
confronti di Bill Clinton, il presidente in carica che ha avuto una storiella
con una stagista disponibile che girava per la Casa Bianca. E' stato messo alla gogna per mesi. Sorprendente che nessuno abbia provato ad
attaccargli anche la lettera scarlatta. Ho
sempre seguito con interesse i commenti dei miei concittadini nei confronti del
politico italiano ormai sempre più noto a loro.
Questo individuo, credo, è il 108° uomo più ricco del mondo. E' anche uno dei "due clown" a cui
riferiva un politico tedesco l'altro giorno.
In passato ha sempre voluto fare il cabaret. E' colui che subito dopo la posa per la foto
del gruppo del G-20 nel 2009 ha gridato orrendamente negli orecchi di tutti,
inclusa la Regina d'Inghilterra, "Mister Obama-a-a-a-a!" E' quello che, arrivando l'altro giorno alle
urne con quello che sembrava una maschera hollywoodiana di se stesso da
giovane, ha ammonito una giovane scrutatrice, chiaramente non incantata da lui,
"Lei deve imparare a sorridere." Avete capito a quale politico faccio
riferimento? In Wikipedia, edizione
italiana, appare un elenco dettagliato di quasi 30 procedimenti penali già aperti
nei confronti di questo personaggio, molti dei quali risalgono allo secolo
scorso. C'è ne persino uno nuovo di
zecca: la compravendita di
senatori. Di tutto questo gli americani,
eredi della Puritanilandia, non hanno notizie.
A pelle non gli piace per niente questo tipo, ma non per le vecchie
accuse di traffico di droga, concorso in strage, corruzione giudiziaria, frode
fiscale, falso in bilancia, finanziamento illecito dei partiti, diffamazione
aggravata dall'uso del mezzo televisivo, abuso d'ufficio, ad nauseam. Agli americani non viene data in pasto la
carne più dura, quella completa di ossa e tendini. No, ricevono la parte più tenera e appetibile. Che cosa possono sapere gli americani di candidati
con un passato e di politici trasgressivi a casa e altrove? Di quali delitti e crimini vengono informati,
pur di farli infuriare e fargli scagliare i sassi della Moralità? Ecco la risposta: Possono sapere con chi hanno fatto sesso! A volte sanno a quali atti hanno partecipato
e dove, come, ad esempio, in piedi nel corridoio, dietro la scrivania, nell'albergo,
ecc. Il pubblico ha visto le amanti, ha
sentito i particolari più scabrosi. Qualche
"altra donna," contenta di raccontare tutto, si lancia nel mondo
della celebrità, grazie ai peccatori nei centri del potere. Quindi, se fra gli americani si sentirà mai parlare
della politica italiana, il discorso sarà inestricabilmente tessuto con termini
quali dirty old man (vecchio
lascivo), prostituzione minorile, e "bunga bunga." Faranno finta di essere scandalizzati. Qualcuno sarà sicuramente schifato. Una cosa è certa: un politico così scatenato non potrebbe mai
sopravvivere a lungo in America. E' così
che si riconoscono i puritani. Non
sopportano quelli che peccano carnalmente senza umiliarsi, cioè, senza almeno chiedere
scusa sulle ginocchia virtuali. In
conclusione, voglio citare l'inglese Oscar Wilde, uomo molto osservante che
disse nel Ottocento, durante l'età puritana e ipocrita dei Vittoriani,
"Tutto nel mondo tratta del sesso tranne il sesso. Il sesso tratta del potere." Chissà che non avesse ragione. UN'AMERICANA A VENEZIA
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