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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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96. ANCHE UN APPASSIONATO DI JAZZ DEVE DARE A CESARE QUELLO CHE E’ DI CESARE di Roberto Rapaccini.
Ieri sera (2 settembre 2011), nel contesto della Festa Nazionale
dell’API, si è svolto a Labro (RI) un
incontro-concerto con Roby Facchinetti, di fatto leader dei Pooh, sia per
il suo apporto al gruppo in termini artistici e creativi, sia per le sue
indiscutibili capacità di comunicatore. All’evento ha partecipato anche
Giancarlo Lucariello, affermato producer, che ha avuto il merito di aver
intuito le potenzialità del gruppo fin dagli esordi. Premetto che non seguo con
particolare attenzione la politica ed inoltre, come è noto a chi segue questo
Blog, sono appassionato di Jazz e pertanto considero la musica leggera (o
meglio la musica pop, per usare un termine più indefinito, ma che conferisce
più dignità), con un atteggiamento di malcelato ‘snobbismo intellettuale’ non
sempre giustificato. Sono andato all’evento spinto soprattutto da mia moglie
che fin dalla nascita - o forse già da quando era conceptura - è una accanita
fan dei Pooh, il gruppo musicale che mette tutti d’accordo in famiglia. Una piccola nota
personale: è stata per me una serata piacevole anche perché ho visto o rivisto
persone particolarmente care, avendo la fortuna di vivere in questo magnifico
borgo, unico per la sua incontaminata bellezza (qualche anno fa la rivista ‘Bel
Paese’ ha dedicato a Labro una copertina ed un accurato dossier), per la
cordialità e l’ospitalità della gente, e per una attenta amministrazione che
sta facendo crescere questo Comune, incoraggiando e promuovendo eventi o realtà collaterali che stanno proiettando
Labro in un contesto culturale più ampio ed adeguato. L’evento in questione, pur riguardando un
genere musicale per il quale non ho un particolare trasporto, è stato ricco di
spunti di riflessione. Oltre alle prestazioni artistiche di Roby Facchinetti,
di indiscutibile valore oggettivo, i due personaggi (Facchinetti e Lucariello)
hanno spiegato con fatti e dettagli personali, tralasciando notazioni astratte,
la genesi di una canzone, che poi è metafora della nascita di qualsiasi opera
d’arte. Si parla di ispirazione come se si trattasse di una folgorazione; in
realtà quello che si esterna in un istante è il prodotto di un vissuto, ed è
un vero miracolo (come recita il titolo dell’incontro "un mondo in cui credere:
il miracolo delle canzoni") che l’ispirazione esternandosi e materializzandosi
in una canzone diventi un fatto universale, tornando ad essere un precipitato individuale
quando interferisce con la vita dei fruitori che legano la canzone a momenti personali.
Inoltre, ripercorrere la storia dei Pooh attraverso le parole di Lucariello e
di Facchinetti e con i brani eseguiti dall’artista
(che non si è avvalso di ‘basi’ ma solo di un
pianoforte e quindi senza i sussidi tecnologici oggi abituali, che
tendono a supplire ad una certa ‘vacuità’ artistica), ha consentito di rivivere
la storia dei decenni recenti della musica leggera (o pop) italiana in quanto i
Pooh hanno imposto o hanno ben interpretato la linea melodica prevalente nei rispettivi anni. Nell’occasione è stato
proiettato un prezioso video su un’analoga manifestazione che si è svolta lo
scorso anno nel contesto del Festival dei Due Mondi, alla quale ha partecipato
anche il noto artista Maurizio Fabrizio. Dopo il termine del concerto mia
moglie, grande fan di Facchinetti, ha avuto l’occasione di incontrarlo e
di parlare con lui. Che si può avere di più dalla vita? ROBERTO RAPACCINI
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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
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