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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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102. COPERTINE DAL R’N’R AL METAL (prima parte) di Roberto Latini
Le COPERTINE dagli album ROCK’N’ROLL a quelli ROCK
Sin da quando la musica rock si è evoluta dal punto di vista sonoro, la grafica delle copertine degli album ha cercato di trovare lo spirito del disco da rappresentare, evolvendo quindi in contemporanea al sound.
1. Solo facce dei rock’n’rollers del momento, nelle copertine dei 45 giri degli anni cinquanta, come in questa copertina di Little Richard “THE VERY BEST OF…”. Al massimo si vede qualcuno ballare o tenere in mano strumenti come fossero oggetti ingombranti. Da notare che il musicista in questione era diventato uno da tenere d’occhio per il governo, quale elemento pericoloso per le masse; eppure dalle copertine non si evince.
2. Passa qualche anno ma la spensieratezza è ancora spendibile; il rock’n’roll nel frattempo si è addomesticato e il rock, pur rifacendosi ad esso, si è leggermente rinvigorito nei ritmi e nello scatenamento, restando però allegro e divertente. I Beach Boys di “SURFER GIRL”nel 1963 sorridono tenendo sotto braccio un surf, cantando del quale sono diventati famosi: donne e spiagge è il massimo della rivolta giovanile.
3. Progressivamente i sorrisi vanno diminuendo, la guerra in Vietnam e i problemi sociali portano la musica ad esprimere una certa insofferenza. Nel 1964 Bob Dylan è piuttosto serioso nella copertina di “THE TIMES THEY ARE A-CHANGING”; i tempi stanno appunto cambiando e la musica se ne accorge.
4. Come Bob Dylan, anche i Cream di “I FEEL FREE” del 1966 se ne stanno seri, e come Dylan anche i colori sono in bianco e nero. I Cream (alla chitarra c’è Eric Clapton) però non fanno un rock venato di folk, essi posseggono atmosfere più cupe con sonorità dure e distorte poi appannaggio dell’Hard Rock di cui essi sono
l’embrione (insieme ad altre band). La copertina quindi raffigura un sound dall’anima più scura evidenziata appunto dal monocolore e dalle espressioni, in contrasto con tanto rock ottimista dello stesso periodo, pieno di cromatica vivacità.
5.Con l’avvento degli album, e con coordinate culturali più complesse, negli anni ’60 c’è la rivoluzione stilistica e così anche estetica. L’esempio più eclatante è il disco “SGT. PEPPERS LONELY HEART CLUB BAND” dei Beatles (1967) dove si evidenzia un effetto multicolore piuttosto forte, dove la mentalità Hippy da “figli dei fiori” traspare prepotentemente. In realtà la band era geniale in tutto, e anche la copertina è molto più di ciò che si vede. Contiene una simbologia che ha persino dato adito a parecchie illazioni negli anni a venire.
La copertina, piena di immagini, rappresenta adeguatamente la musica assolutamente piena di effetti e sovraincisioni, dove si evince uno spirito compositivo variegato e frizzante, che ha fatto nascere la psichedelia nel pop-rock. (continua) ROBERTO LATINI
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