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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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49. TERREMOTO IN GIAPPONE E AIUTI UMANITARI di Roberto Latini
La nostra vita è sempre legata ad un filo, e le nostre sicurezze non sono mai tali. Il Giappone lo ha dimostrato. Il disastro più terribile riguardante terremoto, tsunami e radioattività ha colpito il Paese più evoluto socialmente e tecnicamente di tutto il mondo, sembra come fatto apposta. Il Giappone è un modello di civiltà, finora insuperato rispetto alla modernità e alla distribuzione delle risorse verso il proprio popolo. E ora è in ginocchio. Il fatto di pensare che abbiano le risorse per riprendersi da soli non so se sia corretto; ma il futuro ora per loro si presenta pieno di sacrifici da affrontare. Se spiritualmente ciò non debba toccarci è da analizzare, io credo che tutto ciò possa avere un significato per noi, e possa far scaturire un dibattito profondo su chi siamo noi occidentali e dove crediamo di andare. Uno dei significati è sempre quello della solidarietà. Come avevo già detto, l’Italia stavolta è uno dei Paesi più assenti sia per uomini inviati che per soldi. Per quanto riguarda gli aiuti tramite persone mandate, quelle poche (5-6) sono andate solo per aiutare l’Ambasciata. Non fidandosi del Governo nipponico, i tecnici italiani hanno misurato la radioattività di Tokyo nella zona Ambasciata italiana, e il risultato ha dato addirittura una radioattività lì sei volte inferiore a quella di Roma (si tratta sia nell’uno che nell’altro caso di radioattività fisiologica di fondo e quindi normale). Per l’aiuto economico Paesi più poveri di noi (Thailandia) hanno fornito più personale ma anche più denaro. Altri italiani si sono lamentati via Internet della difficoltà di far arrivare le loro donazioni. Questo ha scritto un certo Marco Togni il 15 marzo 2012: “Come donare direttamente alla Croce Rossa Giapponese!!” Qualcuno mi ha segnalato che l’SMS al 45500 non funziona e qualcuno mi ha segnalato che i fondi vengono dati alla Croce Rossa Italiana. Sul sito della Croce Rossa Italiana leggo:“I contributi raccolti dalla CRI saranno impiegati per supportare le attività di assistenza della Croce Rossa Giapponese a favore delle persone colpite, in stretta collaborazione con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e con il Comitato Internazionale della Croce Rossa.” Questo significa che effettivamente i fondi vengono utilizzati per “supportare” la Croce Rossa Giapponese quindi effettivamente non sono fondi che vengono dati direttamente alla Croce Rossa Giapponese come si legge su molti siti!! Se volete donare alla Croce Rossa Giapponese utilizzate la carta di credito qua: http://www.google.com/crisisresponse/japanquake2011.html
Fin qui lui, poi io ho guardato sul sito della Croce Rossa Italiana: “Più di 2 milioni di volontari sono stati registrati dalla Croce Rossa Giapponese e sono stati formati in aree specifiche. Questi volontari stanno aiutando nella distribuzione di generi di soccorso, preparano pasti caldi e aiutano nella rimozione delle macerie e si cimentano anche in attività specialistiche come la guida degli elicotteri, le radio comunicazioni, la digito pressione e le lingue. Nessuna assistenza internazionale (denaro, donazioni, risorse umane) sono state al momento richieste; tuttavia la Croce Rossa Giapponese sta al momento ricevendo contributi in denaro dalle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa su richiesta.” Ma che vuol dire? I Giapponesi non hanno chiesto ma hanno comunque ricevuto ? Non si capisce. I due milioni di volontari, poi, non hanno niente a che fare con l’Italia, credo che essi siano esclusivamente di nazionalità giapponese, e vogliono aiutare del tutto gratuitamente. Nota: specialisti in digito pressione? Comunque i soldi ricevuti, la Croce Rossa Giapponese li ha costantemente segnalati con chiarezza, la stessa cosa non si può dire di quella italiana, dai cui dati su internet non si evince chiaramente niente. Ad ogni modo anche noi, io e mia moglie, abbiamo cercato di mandare denaro alla Croce Rossa Giapponese, ma alla fine ci hanno costretto a mandarlo a quella italiana. Lo stesso è successo agli amici nostri; addirittura, con la carta di credito online, alla fine dell'operazione hanno comunque girato automaticamente alla Croce Rossa italiana. Pare che la cosa più sicura sia dare direttamente le offerte all’ambasciata italiana a Roma. Ad ogni modo l’acqua nelle case a tutt’oggi (3 aprile) non è ancora arrivata, e parlo delle zone meno colpite, così come altri problemi sono ancora lontani dall’essere risolti (per esempio il lavoro delle aziende non è ancora ripartito). Cerchiamo, amici, di stare loro vicini, e al tempo stesso non vediamoci noi italiani come vittime a causa della massa di migranti che sbarca da noi. In questo momento le vittime sono giapponesi e nordafricani, non certo noi. Nel telegiornale del prima rete alcuni abitanti di Lampedusa sono stati intervistati mentre ripulivano le spiagge; essi hanno sorriso dicendo che era un po’ triste, come se vedere la spiaggia deserta dopo essere stata brulicante di gente fosse una cosa malinconica, e hanno detto che un po’ sentono la mancanza di quella folla. Mi piace sentire l’umanità e non solo freddi calcoli (spesso non oggettivi e non ragionevoli). Roberto Latini
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