scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

48. PROGETTO MANDELA di Chiara Passarella

Uno dei fiori all’occhiello del panorama culturale ternano è il Progetto Mandela che nasce nel 1987 dalla collaborazione di operatori teatrali e culturali, insegnanti e operatori del mondo della scuola, studenti e artisti che hanno voluto dar vita ad un’esperienza originale e significativa con lo scopo di diffondere la conoscenza ed il rispetto dei diritti umani e di lottare con gli strumenti della cultura contro ogni forma di razzismo e di intolleranza religiosa o ideologica. Da allora l’associazione, senza scopo di lucro, tratta queste tematiche sociali attraverso una pluralità di linguaggi molto diversi tra loro per permettere ad utenti con differenti caratteristiche culturali e di età di ricevere e comprendere lo stesso messaggio. Gli strumenti e i media utilizzati vanno dalla produzione artistica, principalmente teatrale, ma anche figurativa e musicale, all’intervento didattico, all’audiovisivo, alle mostre, ai film, ai questionari, al radiodramma, al radiogiornalismo e, non ultimo, alle conferenze-dibattito. Le attività proposte dal progetto si svolgono a vari livelli, quello extra scolastico rivolto al mondo giovanile e alla città, quello interno all’orario curricolare della scuola e quello della produzione teatrale professionale. L’associazione lavora in stretta collaborazione con il Comune di Terni e la Provincia di Terni che mette a disposizione i locali della sede operativa. Altri finanziamenti vengono di volta in volta ricavati da Regione, Enti e Sponsor.  Quest’anno le attività dei laboratori teatrali che hanno impegnato, per un semestre circa, un centinaio di giovani dai 14 ai 25 anni si sono concluse con la pièce teatrale “Centocinquant’anni de che?” andata in scena al Teatro Secci il 22 e 23 marzo 2011, spettacolo teatrale dedicato all’Unità d’Italia.  Parallelamente alla attività teatrale il Progetto ha realizzato 23 incontri del corso sui diritti umani “Lungo il cammino verso la libertà” a cui hanno partecipato 250 studenti.  Tornando alla pièce teatrale, possiamo dire che il titolo stesso è il biglietto da visita di uno spettacolo ironico, per alcuni versi irriverente, che ha per protagonista un guardiano di nome Italo, con 150 primavere alle spalle, e un gran bazar affollato dagli oggetti che hanno reso memorabile la sua vita. I figli invece sono la generazione del villaggio globale che il padre stenta a capire. Sul fondo della scena, si stagliano quattro figure pressoché fisse, quasi di secondo piano ma che nella realtà permeano e rendono inquieta la vita dei protagonisti: un prete, un carabiniere, un camorrista ed un massone che con fare ameno e da nullafacenti giocano a carte per buona parte della durata dello spettacolo.  Una formula leggera e fantasiosa che comunque non si sottrae ad una discussione seria e onesta sui problemi storici della nazione.  A questo proposito riporto quanto scritto da Andrea Virili, sceneggiatore di “150 anni de che?”, dichiarazione che ho totalmente ripreso dal sito di Progetto Mandela:   
Essere italiani oggi dopo centocinquant’anni, i problemi di chi vorrebbe diventarlo, e le frustrazioni di chi lo è già. L’oggetto della nostra ricerca si è subito rivelato magmatico, sfuggente, estremamente contraddittorio. Molti sono contenti di essere italiani; molti altri non lo sono per niente, sentendosi piuttosto cittadini d’Europa e del mondo. Tutti si lamentano della stagnazione di un paese che non fa nessuno sforzo per andare oltre gli stereotipi e la retorica del passato, ostaggio di un conflitto permanente con se stesso e con le sue molteplici storie.  Abbiamo cercato, con tutti i nostri limiti, di mettere in scena questa enorme accozzaglia di cose, idee e persone che è la storia d’Italia, il più possibile con leggerezza e lasciando l’ultima parola allo spettatore. E se dopo aver visto lo spettacolo sarete confusi, bè lo siamo anche noi! Ma abbiamo scoperto che, come nel finale del film Otto e mezzo di Fellini, “Questa confusione sono io, io come sono, non come vorrei essere”. Accettare la nostra confusione e viverci dentro per cambiarla è l’unica alternativa all’affidarsi a qualcuno che promette di rimettere tutto in ordine al posto nostro.
Ne è risultato uno spettacolo non retorico nè celebrativo dal tono leggero e vagamente surreale  che ha comunque trattato contenuti seri. Sono andati in scena 150 anni di storia di una nazione appassionante e difficile da giudicare: l’Italia sempliciotta e talentuosa, confusa e confusionaria, preda e predatrice che riesce però a gridare il suo riscatto. Molto bravi tutti gli attori, gli accompagnamenti musicali e la regia di ottima fattura, nonché la sceneggiatura stessa.  Il  progetto Mandela, però, naviga a vista, quasi come l’Italia rappresentata nella pièce: sono a rischio i finanziamenti per il prossimo anno. E’ la conseguenza ovvia e nefasta dei tagli che si stanno facendo nel campo della cultura e degli enti locali.  Speriamo che qualcuno si metta una mano sulla coscienza….  CHIARA PASSARELLA

Nessun commento:

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)