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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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51. L’UOMO CHE NON C’ERA (2001) REGIA: JOEL E ETHAN COHEN di Cristina Giacometti

Trama: Estate 1949, Santa Clara, California del Nord. La vita di Ed Crane si consuma in modo piatto e mediocre, senza lasciar intravedere nessuna possibilità di cambiamento. Fino a quando un'ometto viscido non entra nel negozio dove Ed fa il barbiere e gli propone l'affare del secolo. E' la svolta che potrebbe cambiare il corso delle cose, ma al nostro Crane mancano i soldi. Allora sapendo che sua moglie ha una relazione con un altro decide di ricattare l'amante per ottenere quei diecimila dollari che saranno il suo biglietto di sola andata per una vita finalmente felice. Ma le cose non vanno esattamente come Ed se l'era immaginate.

Il perno su cui ruota e si fonda tutta la vicenda è Ed Crane (Billy Bob Thornton); un uomo qualunque, barbiere in una cittadina anonima. La sua vita si è talmente appiattita da farlo quasi scomparire: sposato con una donna della quale non è mai stato innamorato e con un impiego senza alcuna prospettiva, in lui ogni emozione è spenta, il suo viso è una maschera sempre uguale incapace di trasparire alcun sentimento.  
clikka per il trailer

Ed Crane resta sempre imperturbabile, pare non esistere, e sembrerebbe impossibile immaginare in lui ancora un afflato di resistenza, una timida ribellione a questo stato delle cose.  Questo viso impassibile, questo uomo dimesso e remissivo sarà capace di ricattare l’amante di sua moglie, di portarlo alla rovina per poter avere quello che crede essere l’unico lasciapassare per la felicità: il denaro. Non spinto dall'avidità ma dal bisogno di evadere da quella realtà paralizzante. Senza volerlo, però, Ed compierà un omicidio che innescherà una spirale di crimini e morte che coinvolgerà tutti i personaggi, fino a richiudersi, circonferenza quasi perfetta, al punto di partenza.  Si resta stupiti dalla struttura di questa vicenda, un meccanismo di precisione ad incastro, che avanza con un ritmo perfetto e calibrato, senza fretta, raccontando risvolti e sviluppi imprevisti e alternando scene tragiche a momenti comici, grotteschi e amari. Il fato, l'apparente assurdità del caso e l’individualismo macinano i personaggi lasciando stordito lo spettatore. Il film sembra quasi dirci che chi compie un "delitto", o meglio un gesto sovvertitore, sarà sopraffatto perché viola un ordine e che inevitabilmente per questo verrà punito. E’ un bellissimo film noir, in perfetto stile anni cinquanta con quella punta di humor nero tipico dei Cohen. Gli elementi del genere ci sono tutti, a partire dal bianco e nero impeccabile che vale tutto il film e l’interpretazione magistrale di Billy Bob Thornton, attore rimasto sempre in seconda linea che qui emerge prepotente con la sua faccia disegnata, impassibile eppure incredibilmente espressivo.

   
Note: Premio della giuria ex-aequo insieme a “Mullholland drive” di David Lynch al Festival di Cannes 2001.







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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)