scorr

In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

...in altre lingue...

...in inglese....

...in altre lingue...

LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

LA FOTO DELLA SETTIMANA  a cura di NICOLA D'ALESSIO
LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
Questo blog non ha finalità commerciali. I video, le immagini e i contenuti sono in alcuni casi tratti dalla Rete e pertanto sono presuntivamente ritenuti pubblici, pur restando di proprietà del rispettivo autore. In ogni caso, se qualcuno ritenesse violato un proprio diritto, è pregato di segnalarlo a questo indirizzo : rapacro@virgilio.it Si provvederà all’immediata rimozione del contenuto in questione. RR
BENVENUTO! - Il Blog si occupa di Arte, Spiritualità, Creatività e Religione

46. TERREMOTO IN GIAPPONE di Roberto Latini

Le immagini dal Giappone sono arrivate in Italia suscitando molta emozione, ma forse le scene spettacolari hanno reso l’emozione dello spettacolo più forte dell’emozione di partecipazione al dolore umano dei Giapponesi vittime di un evento così terribile. Subito poi la preoccupazione per il nucleare ha attirato la nostra attenzione  smorzando il senso di condivisione e di immedesimazione alle sofferenze di quel popolo. E poi è arrivata la guerra in Libia a spegnere del tutto ogni nostra compassione verso quelle persone in Oriente. Già ce ne siamo fregati di quello che è successo in Oceania. Ora tocca ai nipponici subire la nostra indifferenza. Nessuno tra i pochi che volevano inviare denaro per gli aiuti umanitari ha ancora capito come poter fare. I media non hanno dato comunicazioni in tal senso, e chi va in banca si trova davanti a consigli poco chiari. Forse Haiti e ed altri molteplici ultimi eventi catastrofici (che sono stati in effetti troppi in poco tempo) hanno spento il nostro spirito d’umanità? O c’è un limite al nostro altruismo? Ci divertiamo forse davanti a tali formidabili tragedie? Ci interessa solo il loro lato straordinariamente sopra le righe? Dalla Seconda Guerra Mondiale parenti delle vittime di guerra coreani vanno presso l’Ambasciata giapponese in Corea per protestare, per chiedere giustizia. Dopo il terremoto e lo tsunami quelle stesse persone sostano davanti alla stessa Ambasciata in preghiera, senza scalpitare, ma facendo sentire la loro partecipazione al lutto. L’Italia invece è silente. Scuole in America hanno venduto pezzettini di carta, poveri origami fatti dai bambini delle scuole primarie per chiedere offerte per il Giappone. Parlando con amici e parenti, genitori di bimbi delle scuole elementari nostre, sono venuto a sapere che nessuna iniziativa in questi giorni è stata presa dalle maestre per far vivere ai loro piccoli discenti, la solidarietà tra i popoli e con i bambini di quei luoghi. Solo parlato del nucleare e del pericolo radiazioni, come semplice educazione ambientale, e nulla di più. Per L’Aquila e prima per molti altri eventi io ricordo fatti e parole più intensi. No, l’Italia non è più lo Stato che vive il senso dell’umanità e della vicinanza che in passato la contraddistingueva, in quanto caldo, anche nel senso del sentimento, popolo latino. La Croce Rossa Italiana ha mandato soltanto sei persone, che poi hanno finito per fare qualche passeggiata a Tokyo, semplicemente. Forse pensiamo che il Giappone è ricco e che sopravvivrà da solo. Forse abbiamo il fastidio di doverci muovere per un Paese che vediamo come più ricco. Siamo invidiosi? Lo Stato nipponico ha un debito pubblico doppio del nostro. Finora è sopravvissuto grazie al fatto che è riuscito a produrre ed esportare molto più di noi. Ma adesso molte fabbriche ed industrie sono ferme, se il meccanismo economico rimarrà bloccato troppo a lungo, il deficit li distruggerà. Ricordiamoci che circa il 40% del territorio è terremotato. Il nono grado della famosa scossa è stato l’inizio, ma altre scosse sono succedute con epicentri diversi facendo danni anche altrove. Inutile fossilizzarsi sulle centrali nucleari. Le industrie si sono fermate solo a causa dei terremoti e dello tsunami. Terremoto e tsunami già da soli hanno paralizzato il Paese perché rendere inattivo il nord-italia e parte del centro-italia tutto insieme può uccidere la vita di una nazione.  Mia moglie ha i parenti ad Hasaki (Kamisu), a nord di Tokyo. Nella sua provincia è avvenuta la scossa di ottavo grado, dopo aver subito quella del nono il cui epicentro stava più su. Lo tsunami loro non è stato di 10 metri, ma anche solo 2 metri e 40 sono troppo (navi affondate). Hanno avuto le loro vittime tra morti e dispersi pur non stando vicino a Sendai. Case sono crollate o si sono incendiate. Due fabbriche (una è una raffineria) sono andate a fuoco. I primi giorni erano finiti i generi alimentari ed hanno vissuto una settimana da sfollati. Le case di mia suocera e di mia cognata sono rimaste intatte, ma ancora oggi sono senz’acqua, la corrente elettrica c’è solo per alcune ore al giorno. I supermercati ora hanno di nuovo le derrate alimentari, ma sono in quantità molto minore e costano il triplo. Per fare la benzina bisogna fare la fila a lungo in quanto scarseggia e non si trova ovunque. Ruspe e camion stanno eliminando i detriti (e lo fanno molto bene essendo giapponesi). Le scosse si susseguono ogni mezz’ora (a volte anche ogni dieci minuti) e alcune sono di quinto o sesto grado. Anche i giapponesi non ne possono più pur essendo abituati storicamente ai sommovimenti terrestri. A mia moglie raccontano che essi devono andare a dormire vestiti. Quel che è peggiore, è che molti non lavorano più. Mio cognato e i sue due figli lavoravano in tre aziende diverse, e tutt'ora sono ferme, non si sa quanto a lungo. I motivi vanno dall’assenza di acqua per le lavorazioni, alla disdetta di commesse sia interne che esterne al Giappone. E tutto ciò nella zona di mia moglie; se ciò succede in parecchie parti lontane da Sendai (il luogo più colpito), figuriamoci lassù, dove sono morti anche i neonati che non sono riusciti a nutrirsi perché le mamme, soccorse dopo giorni, non avevano più latte (non hanno potuto cibarsi per produrlo).  Per queste ed altre ragioni io non riesco a stemperare la tensione che mia moglie prova, e non parlo del nucleare che comunque aggrava di molto la situazione risultando una incognita angosciante. Ecco, questo piccolo resoconto volevo fare per dire che il mondo deve essere uno. Basta particolarismi e chiusure, stiamo soffocando, mi ricordo speranze solari che non erano solo mie. Bisognerebbe ridere con chi ride e piangere con chi piange, non ne siamo più capaci?    Roberto Latini

Croce Rossa Giapponese - aggiornamenti e solidarietà - clikka 

 

Nessun commento:

* * *

IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

* * *

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)