L’emittente televisiva Al Jazeera fu voluta, creata e finanziata dallo sceicco Al Thani, emiro del Qatar, con l’intento di elevare il suo Stato, irrilevante da un punto di vista politico date le piccole dimensioni, a principale centro culturale della regione araba. L’emittente è stata lanciata nel 1996 in lingua araba, mentre dal 2005 trasmette anche in lingua inglese; ha un sito web (http://www.aljazeera.net) ed è a diffusione satellitare. Lo sceicco del Qatar avrebbe dovuto finanziare solo la creazione dell’emittente, che poi sarebbe sopravvissuta attraverso i proventi pubblicitari. Tuttavia questo progetto non si poté realizzare in quanto le concessionarie della pubblicità dell’area erano fortemente condizionate dall’influenza dell’Arabia Saudita, il cui governo è apertamente ostile ad Al Jazeera. Pertanto Al Jazeera non è attualmente una emittente privata; tuttavia non si deve considerare la libertà di espressione come corollario del carattere privato di una televisione in quanto nel mondo occidentale le televisioni private non subiscono i condizionamenti “pubblici”, ma sono soggette ai limiti e alle linee di sviluppo imposte dal finanziatore. Già dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’attività giornalistica si sviluppò anche nei Paesi arabi; la mancanza di democrazia e il carattere confessionale della maggior parte degli Stati arabi impedì tuttavia l’affermarsi di una piena libertà di stampa. Al contrario, Al Jazeera ha voluto promuovere uno stile giornalistico di modello occidentale, dal punto di vista organizzativo ed editoriale, nell’impaginazione e presentazione dei servizi, nel coinvolgimento di tutte le parti in causa in una questione al fine di realizzare un libero dibattito. L’attività di Al Jazeera ormai si sviluppa su più canali a carattere monotematico, ma la parte qualificante è il canale delle news, nel quale si svolgono anche talk-show. L’impiego della lingua inglese, oltre quella araba, consente un ampio bacino di utenza. Naturalmente Al Jazeera non rinuncia alla sua matrice araba e islamica: le problematiche vengono esaminate secondo un’equilibrata prospettiva araba, specificamente destinata ad un’audience araba. Questo carattere “libero” ha causato all’emittente diversi problemi: l’aver coinvolto anche punti di vista israeliani in alcuni dibattiti ha generato nel mondo arabo il sospetto che l’emittente fosse filo-occidentale o addirittura filo-israeliana. L’Arabia Saudita, da sempre ostile ad Al Jazeera, ha cercato di farle concorrenza creando Al Arabiya, una televisione di lingua araba che ha cercato di imitare i format e l’impostazione di Al Jazeera, senza tuttavia riscuotere particolare successo. Specularmente anche il mondo occidentale è diffidente nei confronti dell’emittente del Qatar in quanto fin dall’attacco delle torri gemelle a New York è stata portavoce di messaggi, anche video, di Osama Bin Laden, ed è stata quindi accusata di collaborazionismo con Al Qaeda. In conclusione, Al Jazeera ha realizzato una rivoluzione nel mondo dell’informazione giornalistica, consentendo alla società araba di guardare l’Occidente in maniera meno condizionata rispetto al passato; anche per l’Occidente l’emittente è ormai uno strumento insostituibile per la comprensione delle vicende che animano il mondo arabo.
Roberto Rapaccini
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