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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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254. E’ MORTO DAVE BRUBECK di Roberto Rapaccini




Qualche giorno fa (il 5 dicembre 2012) alla vigilia del compimento di 92 anni ci ha lasciato il pianista, genio del Cool Jazz, Dave Brubeck.  Iniziò ad apprendere elementi di musica classica dalla madre, che aveva  studiato pianoforte in Inghilterra e aveva rinunciato alla carriera di concertista per dedicarsi all'insegnamento. Brubeck però si sentiva limitato dallo studio delle partiture classiche, e preferiva improvvisare ed elaborare brevi composizioni istintivamente.  Su insistenza dei familiari si iscrisse al College of the Pacific di Stockton. Aveva una scarsa considerazione della musica come professione. Presto rivelò il suo talento, caratterizzato da una spiccata confidenza con il contrappunto e l'armonia. Rischiò l’espulsione dal College quando si scoprì che non sapeva leggere gli spartiti. Si dice che si diplomò dopo aver solennemente promesso che non avrebbe mai insegnato. Durante gli studi si esibì con successo in alcuni locali jazz club. Così ebbe inizio la sua brillante carriera.  Dopo il servizio militare continuò gli studi classici con il compositore francese Darius Milhaud al Mills College di Oakland. Seguì Paul Desmond prima in una jazz band a San Francisco, i Geary Cellar, poi due anni dopo anche nel Paul Desmond Trio. Nel 1951 diede vita al Dave Brubeck Quartet, con Paul Desmond (sax alto), Bob Bates (contrabbasso) e Joe Dodge (batteria). Nel 1967 il Quartetto si sciolse, ma lo stile di Brubeck si andava sempre più affermando conquistando compositori e solisti. Il suo stile era caratterizzato da una predilezione per i tempi dispari (in particolare il 5/4). Divenne un classico della musica jazz il brano 'Take Five', scritto da Paul Desmond e suonato dal The Dave Brubeck Quartet nell'album Time Out del 1959. Take Five è il brano jazz che ha riscosso maggior successo piazzandosi al 25° posto nella Billboard Hot 100 e al quinto posto della Easy Listening Survey, sempre redatta da Billboard. Fra i meriti di Dave Brubeck c’è quello di aver reso popolare il Jazz con le sue composizioni.  Brubeck fu un pioniere del Cool Jazz.Cool’ in quando fresco (non freddo), calmo, rilassato. Si deve tenere presente che il lemma inglese ‘cool’ traduce anche l’espressione gergale ‘figo’, ‘giusto’, etc. Questa corrente jazz si affermò  tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta. Recepì alcuni elementi della musica ‘bebop’, molto popolare in quegli anni. Pur facendo proprie alcune delle acquisizioni dell'allora imperante bebop, il Jazz Cool le tradusse in uno stile ‘cantabile’, privo di asprezze armoniche e di melodie involute. Il Cool Jazz fu spesso definito il Jazz ‘bianco’, contrapposto al ‘nero’ Bebop,  in quanto i suoi interpreti furono prevalentemente musicisti bianchi. ROBERTO RAPACCINI






TAKE FIVE su Youtube - clikka qui

1 commento:

Latini ha detto...

Sul disegno della copertina del Time assomiglia un pò a te, Robè!

Sky

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)