Qualche giorno fa (il 5 dicembre 2012) alla vigilia del compimento di 92 anni ci ha lasciato il pianista, genio del Cool Jazz, Dave Brubeck. Iniziò ad apprendere elementi di musica
classica dalla madre, che
aveva studiato pianoforte in Inghilterra
e aveva rinunciato alla carriera di concertista per dedicarsi all'insegnamento.
Brubeck però si sentiva limitato dallo studio delle partiture classiche, e
preferiva improvvisare ed elaborare brevi composizioni istintivamente. Su insistenza dei familiari si iscrisse al College
of the Pacific di Stockton. Aveva una scarsa considerazione della musica come
professione. Presto rivelò il suo talento, caratterizzato da una spiccata
confidenza con il contrappunto e l'armonia. Rischiò l’espulsione dal College quando
si scoprì che non sapeva leggere gli spartiti. Si dice che si diplomò dopo aver
solennemente promesso che non avrebbe mai insegnato. Durante gli studi si esibì
con successo in alcuni locali jazz club.
Così ebbe inizio la sua brillante carriera.
Dopo il servizio militare continuò gli studi classici con il compositore
francese Darius Milhaud al Mills College di Oakland. Seguì Paul Desmond prima
in una jazz band a San Francisco, i Geary Cellar, poi due anni dopo anche nel
Paul Desmond Trio. Nel 1951 diede vita al Dave Brubeck Quartet, con Paul
Desmond (sax alto), Bob Bates (contrabbasso) e Joe Dodge (batteria). Nel 1967
il Quartetto si sciolse, ma lo stile di Brubeck si andava sempre più affermando
conquistando compositori e solisti. Il suo stile era caratterizzato da una
predilezione per i tempi dispari (in particolare il 5/4). Divenne un
classico della musica jazz il brano 'Take Five', scritto da Paul Desmond e
suonato dal The Dave Brubeck Quartet nell'album Time Out del 1959. Take Five è
il brano jazz che ha riscosso maggior successo piazzandosi al 25° posto nella
Billboard Hot 100 e al quinto posto della Easy Listening Survey, sempre redatta
da Billboard. Fra i meriti di Dave Brubeck c’è quello di aver reso popolare il
Jazz con le sue composizioni. Brubeck fu
un pioniere del Cool Jazz. ‘Cool’ in quando fresco (non freddo), calmo,
rilassato. Si deve tenere presente che il lemma inglese ‘cool’ traduce anche l’espressione
gergale ‘figo’, ‘giusto’, etc. Questa corrente jazz si affermò tra la fine degli anni quaranta e l'inizio
degli anni cinquanta. Recepì alcuni elementi della musica ‘bebop’, molto
popolare in quegli anni. Pur facendo proprie alcune delle acquisizioni
dell'allora imperante bebop, il Jazz Cool le tradusse in uno stile ‘cantabile’,
privo di asprezze armoniche e di melodie involute. Il Cool Jazz fu spesso
definito il Jazz ‘bianco’, contrapposto al ‘nero’ Bebop, in quanto i suoi interpreti furono
prevalentemente musicisti bianchi. ROBERTO RAPACCINI
1 commento:
Sul disegno della copertina del Time assomiglia un pò a te, Robè!
Sky
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