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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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249. PARLAMI di Cristina Spera
Ha deciso di
vuotare il sacco e lo farà. Finalmente. Avrebbe potuto farlo in mille occasioni
e in mille modi. Con Gianna, per esempio, l’amica di sempre: attenta, affettusa
senza sbavature, così sensibile. Avrebbe compreso tutto. Altrimenti Mauro, innamorato
di lei dai tempi del liceo: una vita fuori, in strada, nell’attesa che un
gesto, uno sguardo, un cenno del capo rappresentassero un invito ad entrare in
casa. Invito che non era mai arrivato. E sennò raccontare tutto ad Elsa, amica
e collega di radio con cui trascorreva gran parte delle giornate piovose alla
consolle cercando note e parole da gettare nel vento. E poi c’era anche
Isabella e Sandro e Paola. E che dire di Giacomo, il gigante buono? Lui sì che
avrebbe saputo consolarla! Come quella volta alla festa per i suoi quindici
anni, mentre si esibiva in un rock
scatenato, un improvviso cedimento delle gambe ed una rovinosa caduta a terra.
Un tonfo sordo sotto gli occhi degli amici che già ridevano di denti e di
pancia. Una cosa così, a quell’età, può avere effetti devastanti. Ma Giacomo la
prese tra le braccia e le strinse il capo contro il suo petto così forte da
ricacciarle indietro le lacrime. E Pierluigi? Che per un un bicchiere di spuma
al bar scodinzolava come un cane fedele? Mille occasioni...mille modi. Ma lei
ha scelto lui. Chissà perchè poi. Forse per quell’accento straniero che le
ricorda le lunghe estati calde in Riviera. Un parlare che sa di sole,
salsedine, sabbia bagnata, cocco e di ghiacciolo all’arancia. O forse perché quando
lei racconta...lui tace e immerso nei suoi pensieri dà l’impressione di
ascoltarla, ma quel tanto che basta. Oppure dipenderà dal fatto che con lui ha
recuperato la sua dimensione di normalità? Nessun piedistallo su cui salire,
nessun abito di scena da indossare. Mentre pensa Cristiana arriccia il naso ed
accenna un sorriso. Non sarà mica per quel brivido che le
attraversa la schiena quando si avvicina un pò troppo a lui? Una sensazione già
provata, da bambina la notte dell’ascensione mentre si saltavano i falò. Bisognava
avere dimestichezza con il fuoco! Avvicinarsi quel tanto che basta per
percepire un calore bruciante sulla pelle, senza però scottarsi. A quei tempi
le gambe ancora tenevano, a camminavano, e correvano, e saltavano...perfino i falò.
Ma no; non è per questo. Lei ha semplicemente risposto ad un invito. Un
messaggino arrivato sul morire di una giornata frenetica e convulsa. Un
messaggio chiaro, essenziale e categorigo, inequivocabile. Una freccia scoccata
da un arco esperto che sa dove e come colpire. Il messaggio diceva così: “
Parlami”. CRISTINA SPERA
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