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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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245. BURNING MAN, LA FESTA SULLA PLAYA NEL DESERTO di un'Americana a Venezia
A fine d'agosto inizia una festa assai alternativa nell'ovest
degli USA, a Black Rock Desert nello stato di Nevada. Da 22 anni, i frequentatori, avendo già prenotata
la loro permanenza e/o pagato il prezzo del biglietto, si recano con le loro
tende e tutto il necessario a Black Rock City, un mega-accampamento, dove
praticare Radical Self-Reliance,
l'arte di arrangiarsi. Ormai, circa 50,000
persone si radunano a questa festa chiamata Burning Man per condividere sette
giorni in un clima di collaborazione, fantasia, divertimento, e Radical Self-Expression, cio'è, piena
libertà d'espressione. Il comitato
organizzatore propone un tema diverso per ogni edizione. Temi trattati in passato includono Il Bene e
il male; L'Inconscio; Il Corpo; La Psiche; e L'Evoluzione. Il tema più recente, la Fertilità. La festa si chiama "L'Uomo che
brucia" perchè il sabato sera viene bruciata la simbolica effigia in legno
di un'uomo, tradizione che risale al lontano 1986 quando i fondatori della
festa cominciavano a bruciare "the Man" a Baker Beach a San Francisco
ogni estate. Le persone che oggi frequentano
la festa sono detti burners. Cosa si festeggia? La risposta sfida la definizione. All'epoca di Woodstock, una festa sociale era
un happening ("cosa entusiasmante
che succede") oppure un be-in ("esserci
insieme"). Ma per la festa del
Burning Man non si sta passivamente seduto ad ascoltare la musica. Invece, si circola per kilometri. E' una festa tribale nel deserto, un parco giochi
dei tecno-sciamani e pionieri sociali del 21° secolo, con una certa enfasì
sull'arte, sui generi outsider e visionary in particolare. Chi non c'è mai stato può solo indovinare che
cosa fanno e sentono migliaia di persone a piedi, sulle bici, e a bordo di allucinanti
mezzi di trasporto chiamati art cars
e mutant vehicles nel bel mezzo di un
lago morto, chiamata la playa. Girano e si fermano per giocare e per ballare
su basi musicali d'ultima generazione.
Ci sono strutture dalle quali i dj trasmettono suoni dall'alba
all'alba. Di notte sembrano mirage al neon. Le montagne fungono da cornici. Individui di ogni razza e nazione girano in
strane mise, spesso teatrali o futuristiche.
Molti sono poco vestiti. Al primo
sguardo alcuni appaiano come i reduci della guerra atomica in un film degli Anni
Settanta, ma i burners sono altamente
civili in accordo con le regole della festa.
Li ho visti nei video di YouTube.
Ho ascoltato la musica e visto i falò che ricordano Las Fallas di
Valencia in Spagna. I burners viaggiano divertiti fra le costruzioni
fantastiche erette nel deserto, destinate a scomparire, incluso il mitico
Tempio, uno stile diverso ogni anno, che finirà anch'esso al rogo. La regola d'oro è Leave No Trace. Non lasciare
nessuna traccia. Anche i Native Americans
ragionavano così. Però, per arrivare al
nord di Nevada, 50,000 persone bruciano molto carbone. Poi, alla fine, avranno creato una quantità
non indifferente di bottiglie vuote di plastica. Ad ogni modo, la loro sembra una vacanza
validissima per chi vuole uscire dai soliti perimetri. Se volessi andarci anch'io, dovrei prima pensare
a qualcosa da condividere con gli altri.
Un'altra regola di Burning Man dice che fra i burners non c'è scambio di soldi.
Niente commercio, insomma.
Quindi, bisogna essere pronti a condividere qualcosa--cibo, acqua,
aiuto--oppure offrire un'esibizione o un servizio, gratis. Dare passaggi sulla playa in una vettura a regola d'arte. Divertire con un'invenzione geniale, un gioco
nuovo, un robot, uno spettacolo, l'arte. Forse basterebbe applicare crema solare a
chiunque la chiedesse, ma soprattutto, si deve portare acqua sufficiente per
soddisfare la propria esigenza. Nessuno vada
a Burning Man come osservatore. Non è un
freak show. Si deve partecipare. Se qualcuno inventa per la festa una giostra,
sarebbe bene provarla. Se qualcuno apre
un angolo nudista, non si deve stare solo a sbirciare. La festa è un'avvenimento creato per chi sogna
un mondo libero, interattivo, e creativo.
Burning Man è una dimostrazione della potenzialità di quel sogno. Almeno per una settimana. Controlla il sito ufficiale di Burning Man,
ed anche la Wikipedia, per ulteriore informazione. UN’AMERICANA
A VENEZIA
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