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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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224. “PRIME DIVE” Voices Of Destiny (dalla Germania, 2012) di Sky Robertace Latini
Un Gothic Metal di buona fattura che pur non innovando
possiede un certo afflato di fascino. La solita voce femminile di classe (tal
Maike Holzmann) con il growl maschile a rendere più tenebroso il sound.
Incessanti i tappeti tastieristici senza concedersi mai virtuosismi, ma tanto
sembrano inutili poiché la struttura e gli arrangiamenti dei brani appaiono
sufficienti a se stessi. E’ il loro quarto lavoro compresi un demo ed un ep. Il
primo (il demo appunto) è del 2007. “POWER
DRIVE” è un tipico metal dal riff
corposo, ma che utilizza le tastiere per riempire maggiormente. Durezza e
dolcezza (quest’ultima dovuta alla voce femminile soprattutto) si alternano con
precisione, in una variazione anche dei ritmi. Il growl maschile è adatto e non
preponderante. Brano comunque nella media sebbene raffinato, di atmosfera
gothica. “MY SEPARATION” è uno dei pezzi più potenti e tirati. La voce
femminile tenta con successo di aggiungere teatralità in una linea vocale che
parzialmente esce dai clichè. Risponde come al solito il growl che qui appare
maggiormente rispetto alle altre tracce del disco. Oscurità e durezza
accompagnano tutta la trama senza però perdere raffinatezza. “KAMI” parte con un tenebroso middle-time, il
growl dè il primo input vocale e rimane importante per tutta la prima parte
della song, ma la voce femminile continua a porsi come necessaria per aprire
squarci di pathos.La seconda sezione della composizione è separata da un
pianoforte, dopo il quale ci si avvia ad una linea vocale differente tutta
tenuta dalla limpida voce femminile e all’assolo chitarristico-tastieristico
(semplice e lineare), in un modo caratterialmente meno duro, almeno fino al
finale che torna dark con la presenza del growl e si epicizza con i cori
cattivi e non sinfonici ma prettamente metal. “BEING WORTH” è il brano più
bello dell’album, ma anche il meno duro. Vive di una raffinatezza rarefatta
e siderale in cui la voce femminile dà
il meglio di sé alzando anche la tonalità; del resto la traccia si regge tutta
sulla linea vocale. Un tipico brano gotico anche se si percepiscono
reminescenze anni ’80 velate di pop. “YOU
HANDS” fa tornare la durezza ma stavolta associandola molto ad una linea vocale
più orecchiabile (growl permettendo). “RED
WINTER’S SNOW I (THE PROPHETS OF DOOM)” rientra nei meandri più canonici di
questo genere musicale senza perdere grinta o ispirazione. Niente oscurità ma arie aperte e corali, senza mancare il ponte soft, in un approccio indirizzato
lievemente al sinfonismo. Anche l’assolo (uno dei pochi) seppur breve,
contribuisce ad una atmosfera positiva. Non
mi pare affato un lavoro appena sufficiente come detto da certe recensioni,
anzi si muove bene sulle coordinate tradizionali del genere, giocando
adeguatamente sui riff e sulle voci in un equilibrio perfetto che non penalizza
le emozioni e la carica. Considerando l’uscita, per esempio dei compaesani
Xandria, più votati al sinfonico ma troppo simili ai Nightwish, questa dei
Voices Of Destiny risulta assolutamente una prova che va ben oltre il semplice
lavoro da manuale. Sky Robertace Latini
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WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
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