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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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188. IO SONO VENUTO PERCHE’ ABBIANO LA VITA E L’ABBIANO IN ABBONDANZA - un sussidio per imparare a nuotare nel mondo dell’affettività e della sessualità (2011 - Giorgio Leonardi) di Roberto Latini
Un libro per capire cos’è la sessualità, quella vera.
Almeno secondo la così criticata e apparente anacronistica visione della Chiesa.
Per entrare in questo argomento, l’Autore non parla di norme, ma lo introduce
alla luce di quello che è l’essere umano nella sua globalità. La sessualità è
legata a tutto l’essere della persona; se il sesso non è da vietare ma da
proporre, lo è perché è l’espressione più profonda dell’individuo. Ciò che
viene legato alla sessualità viene legato al proprio sentire e alle proprie
relazioni umane e col mondo. Per la chiesa la sessualità è un elemento che
condiziona tutta intera la vita, e quindi va vissuta con matura e piena
consapevolezza, nel giusto e adeguato modo. E ciò per la felicità e
realizzazione di sé. Diversamente la sessualità diventa una distorsione
attraverso cui si distorce l’approccio alla vita. Col conseguente risultato di
rendere depressi e tristi uomini e donne. Chi pensa che la sessualità può
essere usata innocuamente secondo i propri desideri non si rende conto di
quanto essa sia importante per la formazione interiore e per la capacità di
apertura al mondo. Aveva ragione Freud, il sesso entra in gioco con forza
nell’essenza dell’essere umano, ma nel come, la Chiesa la pensa diversamente. Sessualità
ma anche affettività, perché tra le due cose ci sarebbe un legame forte che la
cultura attuale tenderebbe a spezzare o, almeno, a minimizzare. Il sesso come
atto atletico o di divertimento; sembra che dai mass-media a certa
pseudo-intellettualità, si voglia sempre più banalizzare il sesso a mero
piacere, escludendo che in esso possa avvenire un sommovimento della psiche
umana. Questo tipo di certezza culturale viene da lontano per Leonardi. E così
il libro inizia da Lutero e dalla divisione della Chiesa per spiegarci come il
pensiero moderno sia andato verso questa concezione del sesso. Infatti per
rendere libero l’uomo, i movimenti culturali hanno iniziato dalla critica verso
la forma-famiglia, il nucleo di raggruppamento umano che la Chiesa chiama
“cellula della società”. E cambiando il concetto di famiglia si cambia anche il
significato del vivere sessuale. La forte eroticizzazione della società e l’uso
dell’altro come mero mezzo di piacere pongono il prossimo quale oggetto per la
soddisfazione dei propri desideri, insomma uomo e donna oggetto, quello stato
che degrada la dignità umana. I mass-media spingono fortemente in questa
direzione, non possiamo ipocritamente fingere che non sia così. Quindi si passa
all’illuminismo, alle massonerie, alle dittature naziste e comuniste, ai
movimenti dell’ottocento e del dopoguerra mondiale, passando poi per il ’68
fino all’edonismo attuale. Si parla di gy, di disturbi compulsivi, di figure
genitoriali. Sulla figura del padre si
sottolinea per esempio il ruolo importante, mentre nel passato recente essa
veniva vista come figura oppressiva e autoritaria da abbattere; ma ciò avrebbe
causato non solo la crisi della famiglia ma anche la crisi della società;
poiché mettendo in crisi l’autorità paterna, si è messa in crisi ogni forma di
autorevolezza, invece necessaria per il mantenimento di una funzionalità
sociale senza la quale tutto crollerebbe nel caos più totale. E all’interno
della dissertazione sul sesso entra in gioco anche la differenza di genere
maschio-femmina, i quali sono appunto anche padre-madre. Naturalmente Giorgio
Leonardi, che è sacerdote in una parrocchia di Trieste (nato a Terni) con
incarico presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto, ha scritto il
libro per collocare tutta la disquisizione psico-scientifico-culturale sulla
sessualità in una visione di fede in cui perciò si parla di Dio. E Dio non è
contro la scienza, né contro l’uomo. In particolare si spiega di come il Dio in
quanto trinità può spiegare cosa sono una donna ed un uomo che si uniscono. Si
capisce il senso forte della sessualità se si capisce cosa è Dio e quale
relazione ha l’essere umano, creatura, con il Signore Creatore. La Trinità è
una relazione; Dio è relazione. Uomo maschio padre, donna femmina madre, sesso,
sessualità. La relazione di Dio con gli uomini è il rapporto Padre-figlio; la
figura del padre fa capire il senso della relazione: si tratta di puro amore.
Il Padre non è autorità ma autorevolezza, non è imposizione ma guida, non è
dittatura ma amore, lo è per costituzione in sé. Il Padre crea gli uomini per
amore, e sarà l’amore a guidare tutta la storia fra loro. L’autorevolezza di
Dio Padre nasce direttamente dall’amore, e Gesù è la forma con cui Dio presenta
il proprio amare. Dio non è uno sconosciuto, se uno si chiede come ama Dio,
basta guardare Cristo. Ecco quindi qual è la relazione sessuale vera, quella
che dà gioia: è quella che sta dentro l’amore. La Chiesa dice che nel profondo
dell’uomo è scritto il desiderio di donarsi, quando l’uomo si dona si realizza,
quindi diventa felice. Ecco che se il sesso diventa dono allora dà il Grande
Appagamento, che unito al piacere corporeo regala anche il godimento psichico,
mentale e spirituale, cioè totale; in una fusione corpo-spirito veramente
unica. E se in tale dono è inscritta anche la nascita di un bambino, ecco che
la cosa diventa strabiliante e meraviglia stupefacente. a qui si comprende
perché il matrimonio per la Chiesa è Sacramento, cioè evento considerato sacro.
Se la sessualità è importantissima per la capacità comportamentale di ogni tipo
di relazione, essa non può essere superficializzata, ma va inserita nel
contesto di costruzione di una vita responsabile che sa dove collocare ogni
proprio comportamento. Pur non essendo esaustivo, questo lavoro sa estrapolare
molto di quello che serve ad osservare in modo globale un tema del genere. E’
da lavori come questi che si possono aprire dibattiti leali e approfonditi.
Usando libertà, senza avere voglie di sopraffazione e senza usare preconcetti,
si possono mettere a confronto le posizioni. L’autore del libro critica certa
assenza del mondo cattolico, inteso in senso allargato, e non solo clericale,
che non ha saputo opporre motivazioni nei decenni passati agli argomenti che
andavano contro la famiglia e contro i valori cristiani. I valori cristiani non
sono solo un patrimonio storico e culturale, ma anche un potente sedimento di
sapienza ancor oggi valido. Una sapienza che la Chiesa oggi sa usare con grande
metodo scientifico sottoposto alla ragione; quindi nessun uomo moderno dovrebbe
temere le voci della Chiesa, dato che essa è disposta a dialogare in questi
termini. Io
personalmente, leggendo il libro, anche se talvolta la forma di scrittura non
mi soddisfa pienamente, trovo tutto ben collegato. Sulla critica che Leonardi fa ai cattolici mi esporrei di più.
L’errore degli uomini cristiani è stato duplice: da un lato essi sono stati
troppo duri, dall’altro troppo morbidi. Egli ha scritto di come gli uomini di
Dio hanno taciuto mentre la sociologia e la psicologia sparlavano,
psico-sociologia che ha dovuto successivamente ricredersi in molti punti. La
paura di essere fuori dai giochi ha fatto accettare la mentalità corrente con
reazioni deboli; e molti fedeli hanno creduto giuste cose che il mondo laico ha
esaltato, e non sanno più quale valore certi comportamenti hanno. Io però non
mi fermerei qui; certe ribellioni nascono da prima del dopoguerra e non solo
per colpa della massoneria o delle guerre mondiali (che fecero mettere in
dubbio l’esistenza di un Dio buono e provvidenziale). La Chiesa ha avallato
troppi tabù sociali, spesso creati dai laici che li utilizzavano per fini
maschilisti o di potere, che hanno colpito la libertà delle persone, senza che
queste potessero capire e scegliere responsabilmente la fede matura. Quando si
obbliga un individuo al tabù, prima o poi egli si ribellerà. Si può rispondere
che è il male è dentro di noi, in quanto egoisti, a farci ribellare contro Dio;
vero, e appunto per questo ancora più bisognava avvicinarsi in modo differente
agli uomini per abbattere quei legalismi che Cristo aveva criticato nel popolo
ebraico. Se Giovanni paolo II fece l’atto pubblico di chiedere scusa, non lo
fece solo per caricare la Chiesa dei peccati altrui come fece Gesù con la
croce, ma anche per caricarsi di quelli della Chiesa fatta di uomini, peccati
veri e reali. n’altra cosa che mi lascia perplesso è il concetto della
diversità. Nella diversità c’è il valore del saper convivere, se ognuno accetta
non solo il difetto dell’altro, ma anche il modo di essere dell’altro, nasce un
movimento di unione che si chiama amore. L’amore è stare insieme
costruttivamente nella diversità. Certo le differenze caratteriali e di talento
tra le persone sono una ricchezza, mentre l’omologazione è pericolosa; ma il
concetto di dignità della persona, inalienabile come pure la libertà, non può
essere lasciata in balia della storia e considerata come elemento della
differenza. La Chiesa è obbligata a dare il suo contributo ad abbattere le
barriere che negano dignità e libertà; naturalmente bisogna intendersi sui due
concetti. La Chiesa comunque in passato ha spesso avallato una società statica,
in cui le fasce sociali erano immobili e dove la connivenza col potere era
forte, anche quando il potere era violento. Ricordiamoci che Lutero ha creato
lo scisma, ma che i Papi erano davvero corrotti, mica se lo è inventato. Se non
lo avesse provocato Lutero quell’anno, lo avrebbe realizzato qualcun altro
l’anno dopo. a ora la Chiesa cerca di recuperare il tempo perduto e la fatica è
grossa perché il mondo cattolico è rimasto indietro: aborto; eutanasia;
pornografia…sembra tutto accettato come normale. Adesso che finalmente la
Chiesa ha capito come deve fare, le risorse umane non sembrano sufficienti
(come dice il vangelo: “La messe è tanta ma gli operai sono pochi”). oncludendo:
la sessualità non può essere un mezzo per conoscersi tra ragazzi; né può essere
banalizzata come semplice espressività di sé. Come dice Leonardi: “L’atto
sessuale ci dice, nel corpo, che siamo tutto uno per l’altro, e quando si
realizza questa unione, anche il nostro cuore e il nostro spirito pretendono lo
stesso livello di unione perché siamo un’unità”, cioè unità di corpo e psiche. Sky
Robertace Latini
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