Oggi il cielo è proprio strano. Il vento in quota ammassa all’orizzonte
nuvoloni neri, costringendoli ad una corsa
sfrenata. Striature bianche si
sfilacciano e si ricompongono in una sequenza afinalistica. Brani d’azzurro,
con difficoltà, contrastano l’avanzata di cavalli impazziti. E’ tutto
mischiato. Una volta sola ho visto un cielo così. Avrò avuto tre o quattro
anni. Cenavo sul davanzale della finestra, attratta da tutto quello che c’era
fuori: strade, palazzi, cortili, piante, fiori…. Lo sguardo si nutriva di ogni
cosa. Mia nonna, quella sera, tra un boccone di carne e l’altro, mi spiegava il
cielo. Ad un tratto un raggio di luce dorata, partito da una nube rosa, si è
scomposto in tanti fili luminosi avvolgendo tutto in una luce magica. “E’ Dio!”
pensai tra me. La stessa immagine riportata sulla copertina
ingiallita del libro di preghiere, poggiato lì, sul comodino. Era Dio, davvero,
ora lo so. Oggi lo stesso cielo, ma di Lui non v’è traccia. CRISTINA SPERA
1 commento:
Oltre al tipo di scrittura che mi piace sempre molto, percepisco una leggera malinconia che comunque non abbandona mai la speranza e la fiducia, anzi costituisce un grande punto di riferimento. E' una mia modesta piccola percezione.
Un abbraccio
Chiara P
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