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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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162. MUSTAINE AUTOBIOGRAFIA DI DAVE MUSTAINE, CURATA DA JOE LAYDEN , di Roberto Latini
Quando si legge di rock, le storie non sempre seguono
l’idea precostituita secondo la quale nel mondo dello spettacolo sono tutti
drogati. Mustaine, il chitarrista cantante dei Megadeth, invece impersona
davvero la tipologia del rocker fatto e strafatto dell’immaginario più
tradizionale e becero. E con la droga tutto il resto.
Come dice
lui:
“Infanzia
disgraziata e instabile ? Ce l’ho.
Assurdità
religiose oppressive ? Ce l’ho (Geova e Satanismo)
Alcolismo;
tossicodipendenza; vagabondaggio ? Ce l’ho; ce l’ho; ce l’ho.
Delusioni
artistiche e professionali ? Ce l’ho.
Disintossicazione
? Ce l’ho.
Esperienza
pre-morte? Ho anche quella.”
E tornando
alla droga: si è disintossicato ben 17 volte. Il libro parla di Metal, ma non
specificatamente del suo modo, in quanto artista, di fare musica. La narrazione
spiega invece la sua disgregazione umana e la sua propria disfatta, sconfitta
dopo sconfitta, in cui il vivere metal è più l’ambiente che la musica. C’è
anche la musica naturalmente, ma più che altro c’è la “fica”; ci sonole botte;
c’è l’incoscienza. Ecco le donne: “Nel giro di pochi giorni si scrollò di dosso
il vecchio fidanzato e scelse me. Non certo per il mio aspetto o la mia
personalità, ma semplicemente perché suonavo la chitarra”. “Senti tutte le
storie sul sesso, la droga e il rock’nroll…e ne ridi. Poi ti capita di
sbirciare dietro le quinte e ti rendi conto che il luogo comune è basato sulla
realtà. Presto ti ritrovi a cercare di decidere quale dei tori della storiella
vuoi essere: quello che carica a tutta velocità giù per la collina e si scopa
la prima mucca che incontra, o quello che scende placidamente e se le fa tutte
quante”.E le botte: Mustaine era sempre pronto a reagire con la violenza quando
lo si contrastava, anche i suoi compagni di band. E’ con la droga però il
problema maggiore. Per mantenersi era diventato anche spacciatore, ma
soprattutto era consumatore. Eppure diventò il leader e padrone della propria
band, eppure riuscì a creare uno stile proprio inventando, insieme ad altri, un
genere (il Thrash metal). Il dolore, la sofferenza, il dolore di vivere, che
Dave riconosce come parte di sé. Nel frattempo si è sposato ed è diventato
padre, si è paralizzato un arto superiore (che anche se è rimasto leggermente
deficitario, gli permette di continuare ad imbracciare e suonare una chitarra)
e si è convertito al cristianesimo diventando un credente professante. Ma dal
punto di vista del suo significato artistico tutto si può riassumere nella sua
lotta e nel suo odio verso un’altra band di heavy metal: i famosissimi
Metallica. Questo conflitto con i Metallica è ben descritto da Dave, che sa
esprimere in merito le sue sensazioni passate. Egli è nato come musicista dei
Metallica, ma cacciato prima della pubblicazione del primo disco (dice che
alcuni brani erano suoi), con i Megadeth ha iniziato una competizione contro la
sua band madre. Competizione votata alla continua sconfitta, perché se anche i
Megadeth hanno venduto tantissimo, i Metallica hanno venduto sempre di più. Ma
oggi questa opposizione è terminata. Lui stesso parla degli amici-nemici di una
volta come del miglior gruppo metal di tutti i tempi. Inoltre i Megadeth sono
considerati, insieme a Metallica, Slayer ed Anthrax, i “Fab Four” del Thrash
Metal, e difatti fanno tournee insieme proprio sotto questa dicitura. Certo la
sua ironia verso tale rapporto conflittuale è molto espressiva: “A volte il
mondo è così sbagliato che lo si può affrontare solo con l’umorismo”. E,
raccontando di quando gli chiedono un pezzo per la colonna sonora di film che
suoni alla Metallica (quindi non gli chiedono alla Megadeth che è il suo
gruppo), Dave commenta:”Non finirà mai…cazzo…Un giorno qualcuno calerà la mia
bara nel terreno, tutti saranno pronti a suonare qualcosa di mio per l’ultima
volta, e qualcuno avrà lasciato nel lettore cd un disco dei Metallica”. Sky
Robertace Latini
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