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In questi anni abbiamo corso così velocemente che dobbiamo ora fermarci perché la nostra anima possa raggiungerci. (Michael Ende) ---- A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro. Sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Carl Gustav Jung)

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO

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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO:QUANDO LA BANDA PASSAVA...
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114. STORIE COMUNI: JOLANDA di Cristina Spera

Chi non l’ha conosciuta non saprà mai cosa significhi davvero ridere. Già, perché Jolanda rideva una risata globale, contagiosa, che coinvolgeva ogni fibra del suo essere. Cento chili di peso, distribuiti sapientemente in un corpo fatto per rassicurare gli altri.  Faccia tonda, occhi tondi, di un azzurro quasi imbarazzante, trasparenti come il cielo nelle giornate settembrine un po’ ventose. E le mani? Il tempo non le aveva modificate. Erano solo cresciute, mantenendo quella struttura infantile, con i buchetti al posto delle nocche.  E questa rotondità, celando le rughe, la preservava giovane, collocandola in una dimensione ‘atemporale’.  Mi parlava della sua infanzia, della scuola dalle suore, della guerra, delle prime calze di nylon, delle filastrocche senza senso, di quella volta che per dimostrare quanto Arnaldino fosse legato a lei gli disse: “Lo sai che domani zia muore?”  Il piccolo scoppiò in lacrime e lei, fiera alle amiche: “Avete visto quanto mi vuole bene?”. E poi l’incontro con Quinto, suo grande, unico amore, e la nascita dei figli, e la malattia di Alvaro. Si pregava intensamente giorno e notte…  L’ascoltavo con piacere mentre sorridendo mi srotolava il racconto della sua vita. Episodi belli e brutti che scandivano un’esistenza trascorsa al sicuro, tra l’affetto dei suoi, scaldata dal tepore di una religiosità vera che tutti noi percepivamo come unica.  Una fede che, ignara di qualsiasi dubbio, l’accompagnò insieme al sorriso, fino alla fine.  Un giorno mi confessò: "Da piccola sognavo di diventare come Santa Rita e così tutti i giorni recitavo il Rosario su una pietra, poggiando le ginocchia sempre nello stesso punto, così da imprimervi la forma".  "Sai zia, pochi giorni fa ho rivisto la pietra, intonsa e ignara del tuo troppo breve passaggio terrestre.  Ma le tua ginocchia, pesanti, sono affondate nel mio cuore. Per sempre. ".    CRISTINA SPERA

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un ritratto stupendo di donna "dipinto" con maestria e dono della sintesi. Oserei dire con poche sapienti pennellate.....
Brava e
grazie di averci fatto conoscere una donna così..
ChiaraP.

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IN QUESTI ANNI ABBIAMO CORSO COSÌ VELOCEMENTE CHE DOBBIAMO ORA FERMARCI PERCHÈ LA NOSTRA ANIMA POSSA RAGGIUNGERCI

(Michael Ende)

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A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

(Carl Gustav Jung)