boschi e le strade di campagna fuori le mura dell’ospedale. “Che bello!” dice Papà, studiando una stampa, notando una scena che facilmente poteva essere familiare. Ad esempio, una vecchia casa di pietra situata in un bosco autunnale, o un granaio fatto di tavoli di legno ormai diventati grigi con gli anni, o un ponte che attraversa un ruscello, o un vecchio mulino in disuso. “Mi piace davvero,” dice Papà, apprezzando in ogni scene la poesia del logorio, e il gioco di luce filtrando per terra fra i rami di grandi alberi spesso non più verdi. Abbiamo notato che quasi tutte le opere erano fatte da due artisti, Ray Hendershot e Dan Campanelli. E’ stato facile trovare le loro informazioni in Internet. Hendershot è della Pennsylvania, mentre Campanelli è residente nel nord di New Jersey. Tutti e due amano dipingere a plein-aire, in ogni stagione, concentrando la loro attenzione sulla storica campagna che li circonda. Solitamente entrambi fanno gli acquerelli, e tutti e due riescono a trasmettere la bellezza degli oggetti usati dall’uomo, le stagionate case di campagna, e le costruzioni di piccole fattorie americane che una volta erano sposate felicemente con la Madre Natura, anche per secoli. Ray Hendershot dice nel suo sito che si sente “blessed”—benedetto—di poter fare il pittore. Aggiunge, “Se col mio operato sono riuscito a toccare anche le vite degli altri, allora la mia missione d’artista è stata compiuta.” Dato il piacere che mio papà ha trovato nelle sue belle e sensibili opere, particolarmente in un momento in cui si è trovato costretto di aggrapparsi alle mani e all’ispirazione degli altri, direi che Mr. Hendershot ha raggiunto il suo scopo. Ho letto che la moglie di Dan Campanelli, Pauline, è morta all’età di 58 per le complicazioni della poliomielite che aveva contratto nell’infanzia. Anche Pauline dipingeva, a piedi sulle stampelle. Preferiva still-life, scegliendo semplici oggetti d’antiquariato americano, e spesso quegli oggetti che contenevano
qualche imperfezione, quei pezzi di Serie B che nessun’altra avrebbe comprato. A mio modesto parere, gli acquerelli di Pauline sono straordinari. Lei e Dan hanno sempre concentrato tutta la loro energia nell’Arte, anche nei tempi per loro più duri. Sono riusciti a ristrutturare a mano una casa che risale all’anno 1765, a Quakertown nel New Jersey, dove hanno poi potuto lavorare in grande serenità. Campanelli continua tutt’ora a viverci. Ricordo di aver detto in questo blog, parlando del “motel art” degli Highwaymen della Florida, che avevo imparato a cercare l’Arte nei posti meno probabili. E voilà! Ecco un altro esempio: L’ho trovato nelle corsie di un centro di Riabilitazione in un piccolo paese fra le verdi colline della Pennsylvania, dove la pura poesia dell’Arte, come sempre, è provata di essere una buona medicina per tutti. UN’AMERICANA A VENEZIA
1 commento:
Un cuore, due occhi e una mente attenta...ed ecco il gusto della vita che si esprime col gusto dell'arte fruita e creata. Amore puro.
Roberto Sky latini
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