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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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354. RAPACRO OPERE ovvero il CITAZIONISMO MINIMALISTA POSTMODERNO
Un
insopprimibile limite umano è l’aspirazione ad attribuire una collocazione sistematica a qualsiasi contingenza che si
concreti in un fatto espresso o concludente; segnatamente l’interprete di una
manifestazione di volontà che conferisce effettività dinamica alla materialità
attribuendole anche connotati spirituali, è sopraffatto dal bisogno di
tipizzare ogni esternazione individuale o collettiva, creando un ordine che non
di rado risulta fittizio in quanto esalta differenze che affiorano in maniera evidente solo nella visione soggettiva dell’agente
(dimenticando che Entia non sunt multiplicanda sine necessitate), mentre
in maniera simmetricamente opposta si trascurano elementi differenziali che non riscuotono l’interesse della
sensibilità dell’ordinante; ne consegue l’assimilazione soggettiva di ciò che
oggettivamente è diverso. Questo principio trova segnata applicazione nell’esegesi
delle opere d’Arte o più genericamente delle forme nelle quali si concreta la
creatività umana. Così, sono nati i generi artistici, che hanno natura
convenzionale dal momento che come esito finale producono l’assimilazione di quello che per
definizione non sarebbe assimilabile: infatti l’opera d’Arte o pseudo-tale è
quanto di più originale e personale l’uomo possa generare avvalendosi di un
linguaggio non comune e particolarmente diretto per trasmettere l’evocatività
delle pulsioni inconsce provocate da un’incontenibile intelligenza dei sensi. Paradossalmente
l’Arte, superando i linguaggi positivi
di specifici aggregati umani, stabilisce una koinè dialectos fra tutti gli
individui che hanno sensibiltà e pratica per comprenderne le forme e i contenuti. Sottomettendomi alla logica ermeneutica dettata dalle semplificazioni di un
pensiero debole che cerca di classificare anche le peculiarità più banali, ho cercato di dare un'etichetta esplicativa alle mie opere che come bozzetti sono
mostrate nel blog RapacroOpere© (clikka qui). Queste
opere sono realizzate con una tecnica mista che ha come base la stampa digitale.
Premesso che ho sempre creduto che non ci sia cosa peggiore del giudizio
critico su opere elaborato dal loro stesso autore, che è sempre troppo coinvolto soggettivamente per percepirne il senso, ho
dovuto ignorare questa mia sacra direttiva per procedere verso l’obiettivo
prefissato. Mi viene di definire il mio lavoro frutto di un ‘Citazionismo
Minimalista Postmoderno’. Innanzitutto, perché ‘Citazionismo’? Nelle
composizioni mi avvalgo di frammenti di immagini già esistenti, che,
parcellizzate e decontestualizzate, sono
inserite in una trama ideale da un inconscio non controllato che elabora ogni
energia ai margini della coscienza. Il Citazionismo è un’esigenza sempre vigile
nelle fasi congiunturali. Creare significa avanzare, e nei tempi di crisi la
mente segna il passo incapace di concepire le premesse funzionali ad un
rinnovamento. Senza dire che dopo il movimento del Concettualismo, espressione di una ‘Non
Arte’, è difficile pensare alla persistenza di un’Arte in grado di leggere la
realtà riordinandone gli elementi costitutivi all’interno di schemi inediti e originali. Il Concettualismo sta all'Arte come la fotografia sta ai ritratti fatti esclusivamente per consegnare alla futura memoria le fattezze di un personaggio. Tornando al tema, nella descritta situazione di disagio creativo non
resta che rivolgersi al passato alla ricerca delle tracce di una potenzialità
efficiente che sia in grado di determinare nuove suggestioni positive (la Transavanguardia recepì nei primi anni '80 questa istanza). Da questo punto
di vista il termine ‘Citazionismo’ è sinonimo di PostModerno. Minimalista
indica invece il tenore delle storie che i quadri narrano: piccoli momenti quotidiani
nei quali si declina la storia degli uomini, quella in controtendenza con la
Storia con la esse maiuscola che è il susseguirsi degli eventi oggettivi che
scandiscono la vita dei popoli, ovvero una storia che subiamo in quanto è espressione della fluttuazione cosmica di un'entità di cui siamo elementi costitutivi; entità che è la somma solo quantitativa delle sue componenti. L'umanità nel suo insieme infatti non è il correlato qualitativo della nostra
singolare individualità. ROBERTO RAPACCINI
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WEBMASTER: Roberto RAPACCINI
A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.
(Carl Gustav Jung)
1 commento:
"Il Concettualismo sta all'Arte come la fotografia sta ai ritratti fatti esclusivamente per consegnare alla futura memoria le fattezze di un personaggio".
Ho capito che vuoi dire (o almeno lo spero), ma questa frase andrebbe approfondita.
La descrizione di questo tuo artistico operare mi pare azzeccata, sebbene tu stesso ti autoprendi le distanze.
Sky
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