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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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325.Il vero METAL è anche STREET di Sky Robertace Latini
Lo “Street” si posiziona accanto a varie sfumature
Metal sia di tipo sonoro che di immagine, le quali a volte si sovrappongono o
coincidono. Si tratta di quel genere che descrive una vita basata sullo
stereotipo Rock fatto di “sesso, droga e rock’n’roll”, cui si può aggiungere
birra; superalcolici; distruzione di camere d’albergo e corse in automobile. Lo
stereotipo è spesso un preconcetto ma altrettanto spesso è stata vita vera. Possiamo
dare a questo genere il nome di “Party metal” in cui lo “street metal” sta nel
lato più sporco e stradaiolo, col suono più violento (vedi Guns and Roses o
Skid Row); il “Glam etal”(Poison) invece su quello più “paillettes e lustrini”,
con look effeminato e llsuono più divertente e meno violento. Ancora meno
violento l’Hair Metal il cui look vede capelli cotonati (stile anni ’80) e un
certo alto livello di commercialità (vedi ultimi Def Leppard) ; e ancora più
commerciale il “Pop Metal” (vedi Europe o Bon Jovi). Alcuni gruppi come i WASP
e i Motley Crue erano Glam per look ma Street per sound. Il genere nasce in
America e decadrà parzialmente all’inizio degli anni ’90 con il sopraggiungere
del Grunge, uno stile rock meno leggero e superficiale per toni e atmosfera (ma
egualmente dedito alle droghe…vedi la fine dei Nirvana). Al di là
del’immaginario “feste e spogliarelliste”, la musica ha sviluppato un suono
personale che però non si discosta dal resto del Metal come struttura; sempre
Metal è, e pur non apparendo impegnato, è stato di rottura, provocatorio e
senza l’uso di mezzi termini. In verità possiamo trovare anche testi seri. Nella
cultura Metal, la nascita del Thrash (1983) si contrappose in quegli anni allo
Street, come in una lotta tra integri e venduti nel panorama del rock duro.
Integri coloro che non si abbandonavano al mercato e alle mode, per cui il
suono doveva essere duro e puro; mentre lo Street veniva accusato di
promuoversi all’interno del business in maniera sfacciata, andando a cercarsi
singoli di successo e suoni laccati. Tali correnti di pensiero urlavano quale
fosse il Vero Metal (paladini del Vero Metal si autoincensarono gli
statunitensi Manowar) additando come Falso lo Street. Veramente tutto il Metal
pare non orecchiabile ai più, anche quello più commerciale. Chi non è educato
al rock duro (la maggior parte della gente), ha difficoltà ad accettare persino
le varie band di AoR che pure è il rock duro più morbido (Toto; Angel; Treat).
Parlare solo di Sesso, alcool e di compulsioni adolescenziali è stato visto
come espressività stupida e banale, contrapponendovi tematiche di guerra;
analisi del potere; ribellione socio-politica
o visioni di morte e violenza. Io credo che il vero Metal sia anche
nello Street, dove energia e ritmo s’infilano con potenza nelle orecchie e nel
sangue degli ascoltatori; ciò allontana comunque da facili assimilazioni. Il
R’n’R diventa pura adrenalina nel metal,
e lo Street possiede tanta elettricità quanto il Thrash o il Power o l’Epico. Dopo
tanti anni lo Street è tornato e vede la Scandinavia come sua nuova patria.
Quest’anno sono usciti vari dischi del genere. Gli svedesi HardcoreSuperstar
sono forse i migliori, quelli con l’energia più frizzante e scoppiettante, e
hanno realizzato un disco davvero buono, che ha si alcune canzoni minori, ma
che nelle mogliori ha iniettato anche una certa dose di personalità, non
volendosi appiattire su strofa – ritornello. Poi i Buckcherry che continuano la
tradizione americana in terra americana (Los Angeles), che ricalcano più uno
stile rock che quello Hardrock, ma che contengono un po’ di Sleaze dal feeling
rolligstonesiano, band da cui nasce poi lo Street. Diverso è lo Street dei
Lordi che si avvicina al Glam dei Kiss o Alice Cooper, mantenendo però un
feeling più Heavy Metal. Rispetto alle altre due band citate, i Lordi appaiono
teatrali e meno festaioli; si tratta sempre di metal divertente, ma con
connotati più autoironici, e una attitudine alla recitazione comica stile
“Famiglia Addams”. Lo Street Metal è
ancora oggi legato alle visioni del pazzo festeggiare, ma non come fenomeno di
costume, bensì solo per il gusto musicale. L’hanno scorso è uscito il disco degli
Steel Panther(USA) che fanno il verso ipersessuomane ai Motley crue, ma
appaiono una parodia un po’ fuori tempo massimo; infatti in un mondo dove ormai
la libertà sessuale e giovanile ha più pochi muri da abbattere, questo genere
musicale non incarna più la ribellione di una massa dei ragazzi; eppure sesso o
no, la musica rimane verace rock. Diversa la cosa se si cerca la musica che
parla di puro sesso al di fuori del mondo metallaro; non c’è più il senso
culturale degli anni ’80 ed ormai l’Hip Hop o il Pop di Lady GaGa superano il
metal in tale campo senza però più alcunchè di scandaloso o provocatorio. Se
vogliamo sesso puro in musica vanno viste le russe Serebro; pornostar o pseudo
prostitute più che artiste della musica, che cantano una scialbo dance
estremamente ammiccante e luccicante, estremamente
lontane dal senso metal, più prede che predatori. Lo Strett è perfettamente
metal, con la carica dirompente del rock e con la forza che imprime l’istinto.
Spesso appare vintage, ma è in grado ancora di rompre i timpani nella giusta
maniera senza infilarsi nelle pieghe patinate del music business; non è più
rock da classifica ma vive delle stesse poche attenzioni del resto del metal.
SKY ROBERTACE LATINI
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