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LA FOTO DELLA SETTIMANA a cura di NICOLA D'ALESSIO
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316. LA CULTURA POP E IL SECONDO CERCHIO da un'Americana a Venezia
Ricordo
quando da giovani dovevamo lottare con le nostre mamme per usare gonne che
arrivavano appena sopra il ginocchio. Le
mamme temevano che avremmo somigliato a quelle della notte. Sullo schermo vedevamo qualche attrice con costumi
da bagno che oggi sarebbero considerati castigati. I balli e le situazioni sessuali che vedevamo
non erano mai espliciti. Quando è
arrivato il film "The Graduate" (Il
laureato), nella pubblicità si vedeva il giovane Dustin Hoffman che considera
la gamba provocante della futura suocera, pensiero molto scandaloso nel 1970. Perché fino ad allora, c'era stata solo Liz
Taylor come Cleopatra nella vasca da bagno, e le spie straniere che baciavano Sean
Connery nei panni di James Bond. Nel
mondo della musica c'erano i Beatles, fenomenali soprattutto per i loro capelli
lunghi, e forse anche per i brani di forte ispirazione afro-americana come
"Twist and Shout". In quel
periodo le cantanti donna non erano mai provocanti. Mick Jagger dei Rolling Stones era l'artista
più trasgressivo, solo perchè lui e la sua banda avevano i visi duri e un suono
che svegliava istinti primitivi. Pochi
notavano che "I can't get no satisfaction" ("Non riesco ad essere sodisfatto")
parlava del consumismo. Oggi, invece, i
giovani devono fare i conti con un panorama ben diverso. Sono circondati da spinte ad una frenetica
attività sessuale, anche con i vampiri. Al
cinema vedono di tutto. Sulla radio sentono
i testi a volte osceni della musica rap.
In rete hanno libero accesso alle immagini pornografiche. In libreria possono comprare lavori autobiografici
di persone poco più che adolescenti che hanno già fatto la vita da sex workers, lavoratori del sesso, termine
politically correct. Sulla superficie, il mondo occidentale sembra
traboccare di passione carnale. Non è
nemmeno ipocrita come quello dei vittoriani.
Oggi le donne, anche quelle di una certa età, si immergono in una famosa
trilogia sadomaso. Gli adolescenti si
mettono in difficoltà in Facebook e attraverso i cellulari, mandando in giro
foto e filmati che a volte finiscono con il guastargli la pace. Combattono come animali per i diritti esclusivi
ai partner; si uccidono, come i grandi, per amore. Persino le bimbe si truccano e ballano come showgirl nelle loro recite per i grandi. Quello che ha ispirato questo post, però, è
stato un servizio che parlava della 43-enne Jennifer Lopez: La performer
statunitense ha fatto un intervento giudicato "troppo sexy" durante
uno TV show per famiglie in Gran
Bretagna. La parola "troppo" ha
catturato la mia attenzione. D'accordo,
la Lopez era vestita da viado--alti stivali
neri, cosce nude, e una giacca nera da Sasquatch. Il sedere bianco è stato protagonista, con i
ballerini che la strofinavano durante il pole
dance. Quello che mi ha più colpito
era il messaggio che la donna ha recitato, riga per riga, scritto su uno
schermo: Niente è per sempre/Quindi scatenati/Bevilo tutto/Ridici sopra/Evita il
dramma/Rischia/E non avere mai rimpianti/Perché ad un certo punto/Tutto ciò che
hai fatto/E' stato tutto ciò che volevi.
L'edonista ha promesso alle famiglie, fra tanti crudi gesti, una lunga notte
osè. Per carità. Era già stata abbastanza offensiva l'imprenditrice
Madonna quando ha accettato un premio a maggio in un reggicalze nero. Ha spiegato che per il suo ultimo tour doveva
discutere con gli organizzatori per poter mostrare il Lato B, come si dice
oggi. Ha raccontato alla giovane platea,
che sembrava adorarla, "Dovevo fare tanti negoziati di culo." Scusa, Signora, ma dov'è l'arte? Che differenza c'è fra il suo sedere e il
baule di una macchina a questo punto? Lasciamo
perdere Lady Gaga che da ragazzina avrà guardato troppi video su MTV. Il Diavolo sta creando sempre più spazio nel
Secondo Cerchio, quello dell'Inferno di Dante, il cerchio riservato ai
lussuriosi, e per tutte le povere anime dei giovani che sono stati ingannati,
credendo di essere adeguati perchè senza freni inibitori e senza giudizio, grazie
in parte allo show business e la pop culture, realtà che vivono di soldi,
scandali, e pubblicità. Le brave madri di
una volta hanno provato a sorreggere la diga culturale, a preservare la dignità
delle donne e l'integrità del sesso stesso, ma gli affari e l'avidità, e
l'antichissima tendenza al degrado nella mancanza di regole, come nel caso
dell'antica Babilonia, sono stati più forti.
Spero solo che il buon gusto possa tornare di moda. UN’AMERICANA A
VENEZIA
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(Michael Ende)
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