309. GATTI di Cristina Giacometti

Ringrazio moltissimo Chiara per il bellissimo post di commento alla poesia di  T.S.Eliot . Sono cresciuta in compagnia di due fratelli di nome umano SHIVA e CIRIPA’ figli della bellissima madre BUBINZIA . Entrambi di pelo rosso ma assai diversi tra loro: SHIVA , rara femmina di colore rosso, assomigliante ad un extraterrestre dagli occhi enormi e corpo compresso , CIRIPA’ simile ad un principe arabo, elegante e fiero. Come ogni ragazzo che attende la maggiore età per lasciare la casa natia, così anche loro, rispettosi del calendario della natura, appena compiuti 18 anni hanno lasciato la loro casa per raggiungere la dimensione eterna. Ed io??? E mia mamma??? A ricordarli ogni giorno, ancora con l’udito attento a percepire ogni loro movimento cercando i loro occhi nei nostri ricordi. Poi qualche mese fa ecco arrivare CITTERIO , gatto di tutti e di nessuno, nato libero capace di percepire l”energia”  di ognuno di noi e  di scegliere i suoi eletti. Dapprima 10 secondi, poi un minuto, poi 10 minuti e adesso ore di sonnacchiose serate tra uno spuntino e una toilette impeccabile per poi chiederti nuovamente la libertà.  Pensando a loro mi sono immaginata la loro insofferenza  verso i ridicoli protagonismi da social network. Loro sono banali gatti striati o rossi , di taglia media, di bocca buona e di indole assolutamente felina che non si ritrovano nell’immagine falsa che stanno diffondendo le reti sociali. Basta aprire un profilo a caso ed ecco la zitella di turno e non single che riempie Facebook con le foto del suo gatto. Certo i miei gatti conoscono la differenza tra zitella e single: la single è una che ha una vita brillante, esce e non sa quando ritornerà e figurati se può prendersi cura di un animale. La zitella, invece è stanziale , non la cerca nessuno, fa una vita tristissima e allora riempie il suo profilo con le foto del suo gatto. I miei gatti avrebbero fatto richiesta di radiare il loro simile dall’Albo dei felini in quanto nega la sua personalità accettando di farsi riprendere sotto l’albero di Natale in umilianti pose cucciolose. Se ciò non bastasse ecco che la zitella aggiunge anche le foto di gatti trovate in rete, gatti smidollati che si baciano o indossano assurdi copricapo con musetti sognanti circondati da frasi tratte dai Baci Perugina. I miei gatti hanno passato notti sui tetti, si azzuffano e tornano a casa graffiati, zoppicanti. Sono così felini che si nutrono di uccellini implumi o saltano sui ranocchi solo per sfizio, altro che quei gatti rammolliti dal muso schiacciato che negli spot mangiano scatolette su piatti d’argento. Grandi amatori e campioni di sesso come Fritz il gatto di Robert Crumb   e anonimi opportunisti come il “poor slob without a name” di Holly Golightly ( n.d.r. Colazione da Tiffany) vengono bollati su Facebook con nomignoli indegni anche di un peluche. Vorrei condurre i miei gatti e i loro simili ad una rivoluzione marciando compatti in fila per sei con il resto di due e so che per riconoscenza loro mi donerebbero una coda di lucertola.  CRISTINA GIACOMETTI

Thanks to Tommaso Labranca